“Ci sei o non ci sei?”
•
Articolo del compagno Fidel che
contiene la conversazione telefonica tra il leader
storico della Rivoluzione Cubana e il Presidente
della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Hugo
Chávez Frías . 14/ 04/ 2002 - Ore 7.01.
Pres. Chávez - Allora, fissati bene in tutto
quello che stavano pianificando là! Chi sa, di
portarmi persino negli Stati Uniti, o chissà dove!
Com. in Capo Fidel Castro - Questo rumore era
corso con forza. La voce. E a noi non era giunto
niente, niente. E quel che mi hanno chiesto dal
Palazzo – che era già stato occupato – è che si
emettesse una dichiarazione. Abbiamo fatto
immediatamente una dichiarazione e l’abbiamo
divulgata, che quella era un’altra menzogna e che
se ti portavano con la forza a Cuba, con l’aereo
più rapido della nostra linea d’aviazione ti
avremmo riportato a Caracas immediatamente, perchè
il popolo ti stava aspettando ( ridono). Abbiamo
fatto questa dichiarazione.
Pres. Chávez - È che io, senza sapere niente di
tutto questo, avevo detto loro qualcosa di molto
simile: “Guardate che se voi mi portate a Cuba e
mi state mentendo, e io là vengo a sapere che ci
sono dei prigionieri o che il mio popolo è per le
strade e che la ... perchè allora mi stavano
ingannando. No. No, la situazione militare è
totalmente sotto controllo“. Io gli chiedo: “Sicuro?”
Com. in Capo Fidel Castro – Controllata da loro,
dicevano?
Pres. Chávez - Sì lo dicevano loro per ingannarmi.
E allora ho chiesto: “E che succede del generale
Baduel?”
No, no, no, lui ha già accettato e si trova
tranquillo nella caserma,
Com. in Capo Fidel Castro - Che figli di puttana
che sono”
Pres. Chávez - Sì. “Io non sono tanto sicuro,
datemi un telefono per farmi parlare con Baduel.
Solo dopo che mi avrete chiarito io lo potrò
considerare E allora prendendo tempo ho scritto un
altro testo...
Com. in Capo Fidel Castro – Questo si sta
discutendo con la Commissione.
Pres. Chávez - Discutendo con la Commissione.
Allora io ho detto : “Guardate, no, io non firmo
niente!“ E loro allora erano nervosi perchè
sembra che Baduel minacciò di andarsene con alcuni
gruppi di paracadutisti scelti, con gli
elicotteri che aveva là a la Orchila, per
riscattarmi se io non apparivo.
Com. in Capo Fidel Castro – Aveva già un piano lo
aveva già
Pres. Chávez - Sì, certo.
Com. in Capo Fidel Castro – Aveva il piano di
prenderti, sì
Pres. Chávez - L’Ammiraglio allora mi dice … hanno
spiegato posizioni di combattimento, là alla
Orchila c’era un piccolo gruppo in verità, ma ,
bene, sono anche ufficiali, ragazzi molto ben
addestrati. E allora l’Ammiraglio mi si avvicina e
mi dice “guardi non firmi niente La cosa più
sicura è che venga Baduel a riscattarla e se lui
viene qui non ci sarà resistenza. Da qui noi
andremo con lui e sembra che andremo a Miraflores”,
mi ha detto l’Ammiraglio che stava con me da
Turiamo.
Com. in Capo Fidel Castro - Sí.
Pres. Chávez - Bene, allora quella gente… La
situazione è cambiata totalmente. Mi passano José
Vicente per telefono – a quel punto sì che è
apparso un telefono – chiamano José Vicente e,
bene allora incredibile! Io non ci potevo credere
: Ma dove sei tu, José Vicente?”
—“No, qui nel Ministero della Difesa, lo abbiamo
già riscattato. (Ridono)
Com. in Capo Fidel Castro - È la prima la prima
notizia che hai avuto di tutta la situazione.
Pres. Chávez - È stata la prima notizia che ho
avuto, quella di José Vicente. Le altre erano pure
informazioni e contro informazioni con molti dubbi
No! Cazzo! Ma io dicevo: “ Non è possibile che
tanto rapidamente abbiamo preso... bene, e allora
chiedo: “E dov’è il nostro presunto presidente?”
Mi dice: “No, è qui, lo abbiamo detenuto con un
gruppo di generali, anche loro detenuti!” (Il
Comandante ride)
- Ma forse c’erano stati dei morti, c’era stata
una battaglia?
- No, no, neanche un tiro ragazzo, neanche un
tiro. Una reazione fulminante del popolo, della
gioventù militare e questa gente come gattini che
si nascondevano. Li abbiamo acchiappati e adesso
la maggioranza è detenuta.
Com. in Capo Fidel Castro – E quelli… Con che
pretesto sei riuscito a far sì che ti lasciassero
parlare con Rangel?
Pres. Chávez - No, è che già a quell’altezza …
La Commissione che mi era venuta a cercare
cambiò totalmente l’atteggiamento e si erano
seduti tutti e tre là, zitti, ed era l’Ammiraglio
quello che mi informava, l’Ammiraglio che mi
custodiva, che mi aveva portato… Lui è il Capo
dell’Aviazione Militare della Marina. Mi ha
chiamato a parte e mi ha detto: “Guardi
Presidente, non firmi niente, non cada nella
trappola. Sembra che lei ora andrà a MIraflores
un’altra volta stanotte”.
.” Allora l’uomo ha cominciato a passarmi le
informazioni che lui stava ricevendo dal suo
comando. Così io mi sono sentito forte di nuovo
ed ho ricominciato a parlare come un Presidente e
loro a quel punto “Presidente di qui” e
“Presidente di lì”.
Com. in Capo Fidel Castro – E quando ti hanno dato
il telefono?
Pres. Chávez - Quel telefono me lo hanno dato a
mezzanotte più o meno, quando ho parlato con José
Vicente, e dopo ho parlato con il Governatore
Blanco de la Cruz, e mi hanno passato anche un
altro Governatore: “Non scherzare qui c’è il
popolo per le strade!” Blanco de la Cruz aveva
ripreso il Governo, lui era arrabbiato; si era
dichiarato in resistenza a Tachira e aveva
chiamato il popolo per le strade.
E quel popolo per le strade... avevano fatto
cordone attorno al palazzo del Governo, da dove lo
avevano fatto uscire a spintoni, la polizia, la
parte della polizia che era passata, allora, bene,
mi ha detto... ( cambia il viso)... Caracas.
Ecco dopo un poco ci siamo venuti. Ho parlato
anche con Baduel, ho parlato con García Montoya,
con altri generali che erano là con Rangel e
allora, ecco, sono arrivati quattro o cinque
elicotteri.
Quelli di Baduel sono arrivati ed erano pieni di
paracadutisti di là, di Maracay.
Com. in Capo Fidel Castro – Ma non mi dire!(ride)
Pres. Chávez - E “los Carajos”. “Los Carajos”
hanno una parola d’ordine ora che è “Lealtà sino
alla morte”. Non scherzare, ragazzo! Allora si
sono uniti i comandi della Marina, i comandi della
Forza Aerea, i comandi dei Paracadutisti e noi
siamo venuti con un volo trionfale di ritorno e
siamo atterrati qui a Miraflores, dove c’era quel
popolo là nella starda ...
Com. in Capo Fidel Castro - Tu non sei passato per
Maracay?
Pres. Chávez - No, ma vado là domani mattina.
Com. in Capo Fidel Castro – siete venuti
direttamente da Orchila per…?
Pres. Chávez - Io dovevo giungere al Palazzo
perchè tu sai che è il simbolo del potere.
Com. in Capo Fidel Castro - Sì, sì.
Pres. Chávez - E c’era molta gente.
Com. in Capo Fidel Castro - No, ma per una
notizia che avevano dato a Germán, da lì dal
Palazzo… Perchè c’era molta confusione, e c’è
anche stato un momento in cui si diceva che tu eri
ferito, e c’era anche la teoria che erano andati a
riscattarti ed eri stato ferito. Si è detto, -
questo sì- che eri stato picchiato. C’è stata
molta confusione, sì.
Pres. Chávez - C’era molto timore perchè anche… No
che mi avevano spappolato il fegato, che non so
che cosa…
Com. in Capo Fidel Castro – Anche quello! Che il
colpo era stato nel fegato! Ma la tua stessa gente
lì, riceveva tutta questa confusione. Sono state
diffuse tutte queste storie! E Maria stava
malissimo a mezzogiorno per questa notizia.
Pres. Chávez - Ma, tu sai? Io sto scoprendo adesso
che queste notizie venivano diffuse dai miei
ragazzi, che stavano facendo allora una campagna
per telefono, una campagna psicologica, sai?
Perchè la gente, ecco, si accendesse di più! Che è
ferito, che lo picchiano e allora che appaia! Che
appaia! Che appaia! Allora quella pressione del
popolo! Che appaia! Che appaia Chávez ! Non so che
altro, ma ecco, questo fa sì che cambino le
cose” Ecco sono qui e qui rimango!
Com. in Capo Fidel Castro - Sì, questa parte l’ho
vista per televisione quando sei arrivato, con
immagini impressionanti. Le facce della gente,
l’allegria, una cosa mai vista, Chávez! Era per
dipingere quadri, quando le telecamere
riprendevano la gente dietro una cancellata...
Delle foto impressionanti! Si deve fare una
pellicola su questo, qualcosa, perchcè è …Ecco, e
quando è tornata la Commissione dei tre?
Pres. Chávez - No, loro sono venuti con me.
Com. in Capo Fidel Castro - Ah! Sono venuti con
te! È incredibile quello che racconti! È
incredibile! Adesso devi investigare su che idee
avevano! Metti qualcuno che scopra dove ti
volevano portare. A un certo punto parlavano di
Santo Domingo, ma lì c’era qualcosa, per questo,
lì nell’aereo!
Pres. Chávez - No, lì c’era qualcosa di strano
senza dubbio, perchè era una porcheria molto
strana.
Com. in Capo Fidel Castro – Perchè con Cuba non
aveva parlato nessuno che io sappia, non avevano
chiesto il permesso per nessun aereo, devi
accertarlo, metti qualcuno a investigare che
piani avevano e dove ti volevano portare.
Pres. Chávez - Sì. Ho già mandata a investigare
tutto questo, ma domani vado io a seguirlo per
avere chiaro tutto quanto e vedere se era reale il
piano di portarmi negli Stati Uniti.
Com. in Capo Fidel Castro - Sí, perchè questo è
degradante, c’era perfidia nell’inganno che ti
hanno fatto, cazzo!

Pres. Chávez - Sì.
Com. in Capo Fidel Castro - È stato tremendo!
Pres. Chávez - Utilizzando il Cardinale, tu sai:
“No, che io sono quello che garantisce che la cosa
si compia …”
Com. in Capo Fidel Castro - Non mi dire!
Pres. Chávez - Gli ho detto: “Ho motivo di
dubitare anche di lei perchè, io l’ho vista
firmare questo documento di Mussolini. Che
vergogna – gli ho detto- per la chiesa, Monsignore,
lei che apparentemente parla di democrazia e firma
un decreto che elimina Congresso, Assemblea,
Governatori, Poteer Giudiziario, Prefetto…”
Sicuramente alcune dichiarazioni che ha fatto il
prefetto Isaías Rodríguez sono…
Com. in Capo Fidel Castro – Sono state decisive.
Ma erano le cinque del pomeriggio, le quattro, no
più presto, circa le tre.
Pres. Chávez - È stato un raggio di luce.
Com. in Capo Fidel Castro - Sì, sì, quest’uomo è
stato coraggioso, senti bene, ed ha utilizzato
argomenti eccellenti, al diavolo, era molto
sereno.
Pres. Chávez - Coraggioso.
Com. in Capo Fidel Castro – Sì, ma non lo hanno
lasciato finire, lo hanno ingannato, sicuramente
la televisione, perchè ha cominciato a parlare ma
non lo hanno lasciato terminare nemmeno e neanche
Lara lo hanno lasciato terminare...
Pres. Chávez - Ma ha detto quello che doveva dire
lì in quell’attimino... ha detto “Ma dov’è la
rinuncia del presidente? Io la voglio vedere
firmata e se per caso esiste ...
Com. in Capo Fidel Castro - Dev’essere l’altro. E
la rinuncia dev’essere davanti alla Camera, ha
detto. Argomenti molto solidi.
Pres. Chávez - Già. “Allora il Vicepresidente è
quello che deve assumere la Presidenza. Ma io
voglio vedere la rinuncia del Presidente. Mi pare
che lui non ha rinunciato. Senta quello che ha
fatto il giro del mondo! Questo è stato nel primo
giorno. Questo è stato un raggio di luce.
Com. in Capo Fidel Castro - Sí, questo è accaduto
venerdì, circa alle…
Pres. Chávez - Ecco, io me ne vado a Maracay. Vado
a Maracay domani. Non faremo Aló Presidente,
perchè qui hanno si sono perse anche le
attrezzature. Questa gente è venuta a rubare.
Hanno portato via le telecamere e alcuni strumenti.
Hanno saccheggiato tutto qui nella parte delle
telecomunicazioni. Hanno anche rubato un pò,
dicevi, hanno fatto un saccheggio qui ... come
sarebbe? In un giorno hanno saccheggiato qui
queste cose…
Com. in Capo Fidel Castro - Che succederebbe se
stessero lì per un mese, eh? (Ridono)
Pres. Chávez - Farebbero fuori tutto. In una
giornata si sono perse le attrezzature. Allora
andiamo a fare là, nel comando dei Paracadusti
dove c’è Baduel, una conferenza stampa. Sto
invitando tutta la stampa perchè io non ho voluto
rispondere alle domande, per il (poco) tempo e
perchè dovevo uscire a parlare al popolo dal
balcone. Allora ho detto domani a mezzogiorno, là
nel comando dei Paracaduti, perchè questso si
trasformi in un simbolo per la “contras”. Io
chiamo così questo, la controrivoluzione.
Com. in Capo Fidel Castro - E della lealtà e dell’audacia,
dell’intelligenza, di tutto lì! Loro erano già
perduti quando si è alzata una sola unità, perchè
non avevano forze, perchè non avrebbero ubbidito
per attaccare i loro compagni. Là loro li avevano
ingannati … Me ne sono reso conto da momento in
cui c’era un’unità e altre unita come questa, e
che non avevano la forze per reprimerle ed erano
perduti già da quel momento.
Pres. Chávez - Sì, questo è quello che chiamano
il paese virtuale. Loro credevano che in questo
modo con una campagna mediatica e in maniera
virtuale potevano disconoscere un paese reale e
combattivo e tu sai com’è questo popolo...
Com. in Capo Fidel Castro - Sì. E che i soldati
andavano a combattere tra di loro per difendere
quel tipo ridicolo che loro avevano posto lì alla
Presidenza.
Pres. Chávez - Sì.
Com. in Capo Fidel Castro - Credevano che i
soldati andavano a morire e ad attaccare i loro
compagni per questa cosa.
Pres. Chávez - Ma è stata una cosa, Fidel, ecco,
per fare storia. Già ti manderò…
Com. in Capo Fidel Castro – Si devono riunire
tutti i dati. Noi riuniremo tutti i dati che
abbiamo e tu riunisci li tutto quello che hai.
Pres. Chávez - Sì, e adesso, ecco, si deve
leggere con attenzione e dare un impulso nuovo al
processo rivoluzionario. Tu sai quello che io
dicevo… il giorno che sono uscito di
qui,ovviamente molto triste, no? Cazzo! Là,
rinchiuso, solo.
Com. in Capo Fidel Castro - Senti l’amarezza che
provavamo noi qui, non era minore della tua là!
Era terribile l’amarezza!
Pres. Chávez - Sai cosa? Io allora… alla meglio,
se alla fine - io dicevo: “Ecco, se devo alla fine
andare via dal Venezuela, devo andare a Cuba. Non
c’è...
Com. in Capo Fidel Castro - Io pensavo – come ti
ho detto – che quello era per più tardi, sai?
Pres. Chávez - Sì.
Com. in Capo Fidel Castro - Non potevo pensare in
una cosa tanto fulminante.
Pres. Chávez - No, nemmeno io.
Com. in Capo Fidel Castro – Io i ho detto: “Devi
preservarti, e devi preservare questa gente che è
la più leale.”
Pres. Chávez - Chiaro, se anch’io pensavo che,
ecco, alla meglio in alcuni mesi, alla fine dell‘anno,
uno aveva il tempo di organizzare tu sai, una
reazione dei patrioti. Ma questa gente... Io gli
ho detto, cazzo!, ma non mi hanno neanche lasciato
il tempo di riposare un giorno chiuso in una cella!
Mi hanno tirato fuori molto più rapidamente! (Ride)
Che cosa tanto impressionante, vero! Andremo a
raccogliere prove e cose, immagini…
Com. in Capo Fidel Castro – Io riunirò tutto,
tutto, tutto, perchè ho degli amici lì, ecco con
tutta questa gente e quelli che ....
Pres. Chávez - Chiaro che adesso dobbiamo stare
molto più accorti … La nostra intelligenza per
esempio è pessima, davvero pessima! E gli alti
ufficiali militari si sono comportati molto male,
molto male! Mi hanno nascosto cose! Io ho dato
degli ordini e non so se li hanno ubbiditi o meno,
o a metà, come loro li valutavano. Avevano fatto
pressioni questi fascisti e allora, ecco, la
tendenza era di non prendere decisioni!
Com. in Capo Fidel Castro – Ti hanno posto sulla
difensiva. E di più con il trucco di mettere i
militari – tutto è stato ben pensato da parte
loro - mettere i militari a fare dichiarazioni, a
fare le dichiarazioni. E guarda che a tuo favore
nemmeno uno di loro è stato arrestato.
Pres. Chávez - Chi?
Com. in Capo Fidel Castro – Di quelli che hanno
rilasciato dichiarazioni. Una cosa che è a vostro
favore come argomento è che nessuno di quelli che
hanno rilasciato dichiarazioni, che erano azioni
sovversive di cospirazione, nessuno di loro è
stato arrestato, ed è questa la differenza tra
quello che hanno fatto loro in 48 ore o meno, in
24 ore, con la pazienza che voi avete avuto, come
argomento, come prova della differenza che c’è tra
l’umanità e la generosità della Rivoluzione
Bolivariana e quello che i fascisti hanno fatto in
24 ore.
Pres. Chávez – È così.
Com. in Capo Fidel Castro - È incredibile! Hanno
dissolto il Potere Giudiziario, il Parlamento, si
sono impadroniti di tutti i governi, di quasi
tutti i municipi.
Pres. Chávez – Io ho detto : “Poveretto quest’uomo”!
Se a me costa tanto governare, con tanti problemi,
avendo solo il Potere Esecutivo, come farà questo
pover’uomo che avrà sulle spalle tutti questi
poteri? Ma in verità sono stati molto sciocchi!
Stupidi! Le ansie di potere…
Com. in Capo Fidel Castro - E si sarebbero
scontrati tra di loro immediatamente, in tre
giorni si sarebbero scontrati, tutti loro!
Pres. Chávez - No, lo stavano già facendo, si
stavano già scontrando uno contro l’altro,
Generali... che se l’incarico… allora alcuni che
volevano essere capi e non li hanno messi si sono
arrabbiati e se ne sono andati, non sono venuti
alla riunione... La gente della CTV nemmeno è
venuta, perchè questo signor Ortega voleva essere
non so se vice presidente o qualcosa del genere e
non lo hanno voluto, e allora hanno cominciato a
litigare tra di loro e ad abbattersi rapidamente.
Davvero che è una giornata per la storia, di
sicuro!
Com. in Capo Fidel Castro - No, indimenticabile!
Guarda, io ho vissuto…
Pres. Chávez – Incredibile, indimenticabile! Una
cosa che sin d’ora deve ricevere il trattamento
che si deve e soprattutto proiettare questo caso
nel mondo, perchè si veda... perchè è stato
dimostrato, Fidel ...
Quello che ti dicevo: che io la notte del giorno
che sono andato vie, quel giorno che sono uscito
un poco triste ovviamente, là nella cella dicevo
Cazzo! Sembra che sia la verità che una
rivoluzione pacifica è quasi impossibile, perchè
quanti sforzi!
Ero in questo tipo di riflessioni, come dubitando,
no? come dubitando, e ho detto: “Ecco, ma io sono
sicuro che questo popolo non resterà così nè
questi militari giovani soprattutto, ed hanno
reagito immediatamente! Io uscendo prigioniero e
loro già cospirando contro quelli che restavano
qui! (Ride).
Si sono messi nel Palazzo e si sono nascosti lì,
nei corridoi, nelle cantine, hanno formato gruppi,
comunicavano tra loro nelle caserme, ed ecco,
tutto è scoppiato e ha preso corpo in tutto il
paese”
Com. in Capo Fidel Castro – Come formichine hanno
lavorato!
Si sono mossi in tutte le parti!
Pres. Chávez - E con un coraggio! Ecco, avevano
pensato di fare anche… Uno dei ragazzi della
Marina che sta qui con me mi ha detto: “Guardi,
stavamo facendo un piano. Quattro dei nostri
andavano lì ad afferrare questo vecchio Mussolini
e lo portavano là a Catia, la zona popolosa dove
ci sono tre milioni di persone, nelle zone più
povere, e allora dicevamo - Ecco, lo scambiamo e
sino a che non ci portano Chávez, non rilasciamo
questo vecchietto da qui”.
Grazie a Dio non è stato necessario, no? E tutto è
terminato come sai già. Quello che c’è è che
adesso si deve cominciare, ristrutturare molte
cose a rivedere molte cose, no?, fare le
correzioni.
Com. in Capo Fidel Castro – Molto bene, certo.
Sono contento compagno, caramba, che passi un
giorno…! Sono contento che tu abbia sospeso anche
questo, perchè credo che devi riposare, no? io non
so come la metterai, ma per fortuna hanno rubato
queste attrezzature (Ride).

Pres. Chávez.- No, ma io vado a Maracay. Devo
andare là e poi andrò a visitare alcune
guarnigioni che si sono mantenute leali, alcuni
villaggi.
Com. in Capo Fidel Castro – Senti tu non sai che
commozione ha provocato tutto questo qui nel
popolo! È quando ho potuto vedere quanto ti vuole
bene la gente qui! Una vera commozione!
Pres. Chávez - Mi immagino la tristezza che
avrebbero provato...
Com. in Capo Fidel Castro – “Senti, tu non sai...
io poche volte nella mia vita sono stato tanto
amareggiato come l’altro giorno. Io volevo ... tu
sai che io sono sempre stato ottimista e tutto, e
continuiamo nella battaglia, perchè appena mi sono
alzato, poco dopo, mi ha chiamato l’altro giorno...
Io stavo dormendo da due o tre ore e anche quel
giorno ero andato a letto alle sei e alle nove mi
sono svegliato e ho cominciato a fare delle cose e
alle 10 e due minuti mi ha telefonato Maria . È
andata così.
Pres. Chávez - No, e inoltre tu sai a che cosa
stavo pensando? Io stavo pensando, accidenti, e se
devo andare a Cuba, con che faccia mi presento io
là?
Com. in Capo Fidel Castro - Sì sì.
Pres. Chávez - Senti!
Com. in Capo Fidel Castro – Ecco, tu sai che
arrivavi e un aereo a tutta velocità ti riportava
lì (Chávez ride)
Chiaro, nell’aereo però c’erano... si deve
investigare molto bene perchè hanno fatto tutta
questa porcheria, perchè mandare te … sì, perchè
hanno fatto questa porcheria, perchè si devono
pensare le cose peggiori, le intenzioni peggiori...
Pres. Chávez - Sì io ne sono sicuro. C’erano
intenzioni oscure, perchè sono sicuro che non mi
portavano a Cuba, ne sono certo. È che il piano
non ha dato loro il tempo, perchè è stato più
rapido il piano di reazione patriottica e
bolivariana... e anch’io ho guadagnato tempo, ho
guadagnato tempo con il documento e che sì e che
no, e cercatemi il telefono. Guadagnando tempo,
perchè io li vedevo in condizioni di debolezza,
sai? Per gli occhi, sì con gli occhi si
consultavano sulle cose E frettolosi, avevano
molta fretta che io firmassi un documento.
E io girando al largo sino a che l’Ammiraglio mi
dice: “Non firmi niente che viene Baduel per il
riscatto. E allora lì hanno dato a me le arie di
vittoria, ma è chiaro che questa non è una
vittoria. Io credo piuttosto che sia una lezione,
una lezione perchè ci sono cose da aggiustare, si
devono prendere decisioni che non sono state prese
e che ...
Com. in Capo Fidel Castro – E dov’e questo
generale che era là nel Forte, quello che era a
capo dell’Esercito?
Pres. Chávez - Ah!, lui è prigioniero là nel Forte.
Com. in Capo Fidel Castro – Lui deve sapere del
piano.
Pres. Chávez - Certo!
Com. in Capo Fidel Castro – Dovete trattare d far
dire loro la verità e l’altro... quelli che ti
hanno visitato là, anche loro devono sapere.
Pres. Chávez - Sì. Io adesso, domani, comincio a
informarmi, a cercare altri dettagli e a prendere
decisioni.
Com. in Capo Fidel Castro - Okay.
Pres. Chávez - Bene, fratello.
Com. in Capo Fidel Castro - E tu credi che potrai
dormire adesso, con l’eccitazione che hai vissuto
oggi?
Pres. Chávez – Senti! Devo dormire un pochino ma è
un’eccitazione meravigliosa come un’ubriacatura...
Com. in Capo Fidel Castro - Sì, sì. È incredibile!
Pres. Chávez - È una cosa come un … Sono ebbro,
ecco, dell’amore di questo popolo, ma soprattutto,
Fidel questo è un messaggio d’impegno, è un
impegno con questo popolo che è uscito per le
strade senza armi, nè niente! Chiaro appoggiandosi
ai patrioti militari...
Com. in Capo Fidel Castro - Ma loro hanno
cominciato la mattina presto... era un fiume di
gente che andava là circondando il Forte, perchè
c’era molta gente... Bene! Un milione di
compimenti! Te li meriti!
Pres. Chávez - Bene, fratello che piacere averti
sentito!
Com. in Capo Fidel Castro – Senti sembra che una
mano divina ti protegge.
Pres. Chávez – Ecco, è il popolo ragazzo mio. Dio
e il popolo, e com’è che dici tu? Ave Maria
Purissima... (Il Comandante ride) Ave María
Purisima, com’è passata questa!
Com. in Capo Fidel Castro - Tremenda!
Pres. Chávez – Ma adesso dobbiamo rinforzarci Ti
mandano saluti Rosita e Hugo, che stanno qui. La
nipotina si è già addormentata, siamo tutti qui!
Com. in Capo Fidel Castro - Molto bene, siate
molto felici!
Pres. Chávez - Saluta Felipe e tutti.
Com. in Capo Fidel Castro – Loro sono stati tutti,
tutti, tutti, in questo.
Pres. Chávez - No, io m’immagino la sofferenza. Te
lo prometto… Proprio adesso mi ha telefonato
Gheddafi, anche lui molto allegro. Ti prometto che
farò tutto quello che posso per non darti altri
spaventi e altre tristezze.
Com. in Capo Fidel Castro - Ecco! Pur con la
tristezza. abbiamo avuto il privilegio di essere
testimoni della cosa più straordinaria che
potevamo immaginare.
Pres. Chávez - Bene. E io di viverla! Spero di
vederti presto, eh?
Com. in Capo Fidel Castro - Sì. Dobbiamo vederci!
Ecco!
Pres. Chávez - Ecco, Fidel.
Com. in Capo Fidel Castro - Per parlare di tutto
questo tema. È la cosa più importante per quello
che ci interessa.
Pres. Chávez – È così.
Com. in Capo Fidel Castro – Okay.
Pres. Chávez – Ricevi un abbraccio fratello, un
abbraccio.
Com. in Capo Fidel Castro - Un abbraccio.
Pres. Chávez - Hasta la victoria siempre!
Com. in Capo Fidel Castro - Hasta la victoria
siempre!
Pres. Chávez - Un abbraccio, fratello.
Bolívar ha mantenuto. Più di cento anni dopo,
reincarnato in Chávez, è stato fedele all’impegno
di tornare, quando si risveglia – e stavolta più
che mai – la coscienza del popolo venezuelano.
Da parte mia non volevo occupare un millimetro
delle pagine del Granma.
Per questo ho chiesto di pubblicare un tabloide
che accompagnasse l’Organo Ufficiale del nostro
Partito.
Fidel Castro Ruz

27 Marzo del 2014
Ore 16.40 ( Traduzione Gioia Minuti)
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