Cuba contro il Blocco
“La necessità di porre fine al
blocco economico, commerciale e finanziario
imposto dagli Stati Uniti d’America contro Cuba”
•
Rapporto di Cuba sulla Risoluzione
66/6 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
INTRODUZIONE
L’applicazione deI blocco economico, commerciale
e finanziario contro Cuba è iniziata nel momento
stesso del trionfo della Rivoluzione Cubana, nel
1959 e, con il trascorrere degli anni, è stato
istituzionalizzato e raffinato sempre più, con
l’approvazione di proclama presidenziali e misure
legislative che lo hanno reso progressivamente più
ferreo e vasto.
Da quel momento, la politica d’asfissia
economica che rappresenta non si è interrotta
nemmeno un solo istante e questo riflette
chiaramente l’ossessione dei successivi governi
degli Stati Uniti di voler distruggere il sistema
politico, economico e sociale eletto dal popolo
cubano nell’esercizio dei suoi diritti di libera
determinazione e sovranità. Durante tutti questi
anni i meccanismi politici legali e amministrativi
di questa politica sono stati induriti e
rinforzati, con l’obiettivo di renderli strumenti
più efficaci.
L’essenza che ostenta il blocco, lo qualifica un
vero genocidio, in virtù della Convenzione di
Ginevra del 1948 per la Prevenzione e la Sanzione
del Delitto di Genocidio e come un’azione di
guerra economica, in conformità con la
Dichiarazione relativa al Diritto della Guerra
Marittima, adottata nella Conferenza Navale di
Londra del 1909.
Come si può controllare nei siti web dei
Dipartimenti del Tesoro e del Commercio degli
USA, il blocco contro Cuba continua ad essere il
sistema di sanzioni unilaterali più ingiusto,
vasto, severo e prolungato, mai applicato contro
alcun paese del mondo.
Come conseguenza della stretta e aggressiva
applicazione delle leggi e del normative tipiche
del blocco, Cuba continua a non poter esportare e
importare liberamente prodotti e servizi verso, o
dagli Stati Uniti, e non può usare il dollaro
nordamericano nelle sue transazioni finanziarie
internazionali e o avere conti correnti in questa
moneta nelle banche di terzi paesi. Inoltre non
può avere accesso ai crediti delle banche negli
Stati Uniti, dalle loro filiali in terzi paesi e
istituzioni internazionali, come il Banco
Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale o il
Banco Interamericano di Sviluppo.
Durante quest’ultimo anno, la persecuzione ale
transazioni finanziarie internazionali di Cuba è
stata una delle realtà più significative
nell’applicazione del blocco Secondo il rapporto
annuale pubblicato dall’Ufficio degli Attivi
Stranieri (OFAC), del Dipartimento del Tesoro, la
cifra dei fondi congelati dagli Stati Uniti a Cuba
alla fine del 2011 ascendeva a 245 milioni di
dollari*, ostacolando così lo sviluppo economico,
sociale e scientifico-tecnico di Cuba.
Disprezzando la volontà della comunità
internazionale e dell’ Assemblea Generale,
espressa nelle venti risoluzioni adottate da
quest’organo mediante, le quali si sollecita di
porre fine a questa politica, il governo degli
Stati Uniti continua ad affermare che manterrà il
blocco come strumento di pressione e che non ha
la minima intenzione di modificare la sua messa a
fuoco verso Cuba.
Il danno economico provocato al popolo cubano per
l’applicazione del blocco economico commerciale e
finanziario degli stati uniti contro Cuba sino al
dicembre del 2011 considerando la svalutazione del
dollaro di fronte all’oro nel mercato
internazionale è di un bilione 66000 milioni
(1,066,000,000,000) di dollari.
Ai prezzi correnti ascende ad una cifra che supera
i 108.000 milioni (108,000,000,000) di dollari con
un calcolo veramente conservatore.
Nonostante il suo fallimento nelle realizzazione
dei suoi propositi il blocco economico,
commerciale e finanziario degli Stati Uniti
continua ad essere il principale ostacolo per Cuba
per lo sviluppo pieno delle sue potenzialità
economiche e sociali.
*Tutte le cifre indicate in dollari
si riferiscono ai dollari degli Stati Uniti
d’America.
-
Capitolo 1º:
Continuità nella politica del blocco economico,
commerciale e finanziario contro Cuba
|