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                               LA VITTORIA 
                              STRATEGICALa Battaglia di Las Mercedes:
 i tre giorni finali
 (Capitolo 24)
 
 Fidel Castro Ruz
 
                              
                              La mattina di lunedì 4 agosto continuò 
                              l’accerchiamento iniziato cinque giorni prima, del 
                              Battaglione 17, stazionato a Las Mercedes, come le 
                              imboscate in attesa del rinforzo che il nemico 
                              doveva inviare in aiuto della truppa assediata.    
                              
                              Durante quei giorni rimasi la maggiore parte del  
                              tempo nel posto di comando, situato in un’altura a 
                              lato della segheria di Luis González, a Jobal 
                              Arriba. Ero accompagnato solamente da Celia, 
                              alcuni  messaggeri e la piccola squadra del 
                              Comando,  integrata, tra gli altri combattenti, da 
                              Manuel Fajardo Sotomayor, Universo Sánchez e 
                              Marciano Arias Sotomayor. Non ricordo se già in 
                              quell’epoca contavamo  con il cuoco  Miguelito 
                              Milanés, i cui piatti non erano sempre i migliori, 
                              ma il suo simpatico modo di fare ci divertiva.
                               
                              
                              A las 6:45 de la mañana de ese día envié un 
                              mensaje a Eddy Suñol, quien continuava imboscato 
                              con la sua truppa a Sao Grande: 
                              
                               [...] 
                              
                              io so che gli uomini commettono molti errori, ma 
                              stavolta  le mancanze non resteranno senza 
                              punizione.  Avverti i tenenti e tutti gli uomini 
                              che da lì non possono lasciar passare le guardie, 
                              con qualsiasi cosa vengano. Che non ammetterò 
                              nessuna scusa. Se ci vogliono più uomini, io li 
                              mando, ma la sola cosa che non ammetterò è che si 
                              rompa questa linea. Se la posizione resta scoperta 
                              si dovranno aprire nuove trincee più avanti, ma 
                              non si può retrocedere neanche di un pollice.
                               
                              
                              Io ho 20 uomini vicino al Cerro, con la missione 
                              d’attaccare sul fianco qualsiasi truppa che si 
                              scontri con voi e  e riesco a far scendere il 
                              carro armato, faremo piazza pulita. Camilo è 
                              piazzato a Cuatro Caminos”. 
                              
                               I 20 uomini vicini a Cerro Pelado erano, come si 
                              ricorderà, la pattuglia comandata da Pungo 
                              Verdecia. 
                              
                              Si comprende chiaramente dal tono di questo 
                              messaggio che io non ero soddisfatto dal 
                              disimpegno dei nostri uomini destinati 
                              all’imboscata principale contro il probabile 
                              rinforzo nemico. Quello era l’elemento chiave per 
                              definire  lo svolgimento di tutta la battaglia.  
                              Quanto ci mancavano in quel momento un Paz o un 
                              Cuevas!  
                              
                              Indubbiamente, così come stavano le cose, mi 
                              sembrava che era già tardi per nuovi movimenti. Da 
                              lì la mia insistenza nel rafforzare il morale di 
                              Suñol e degli uomini che comandava, per far 
                               acquisire piena coscienza del loro ruolo 
                              fondamentale in tutta la strategia tracciata per 
                              impedire la fuga dei quest’ultima truppa nemica.
                               
                              
                              Le forze ribelli che partecipavano in maniera 
                              diretta all’accerchiamento della truppa a 
                               
                              
                              Las Mercedes continuavano a stare sotto la 
                              direzione immediata del Che, che aveva dimostrato 
                              di meritare tutta la fiducia che io avevo 
                              depositato in lui. Ero sicuro che con il Che e i 
                              decisi capitani che operavano nel cerchio, tra i 
                              quali Guillermo, Lalo e Raúl 
                              
                              Castro Mercader, non esisteva alcun pericolo che 
                              qualcosa andasse male in questo fronte. 
                               
                              
                               La mattina il Che m’informò: 
                              
                               Il mulo lo ho localizzato ieri e mi ha provocato 
                              un raffica fidelista di mal umore. Qui è tutto 
                              tranquillo e sto facendo le trincee nel cammino 
                              che scende per avvicinarmi a   Las Mercedes. La 50 
                              è la bestiolina necessaria per abbattere 
                              l’esploratore”. 
                              
                               Poco dopo il ricevimento di  questa nota gli 
                              risposi con un’informazione sugli  
                              
                              infruttuosi sforzi per far funzionare il carro 
                              armato catturato a Vegas, cosa che era divenuta 
                              per me praticante una frustrante ossessione negli 
                              ultimi giorni, perchè ero cosciente di quello che 
                              avrebbe significato l’entrata in azione di 
                              quell’arma : 
                              
                               “Tu con il tuo mulo e io con il "mio" carro 
                              armato! Abbiamo cercato il gasolio ed è arrivato 
                              il gasolio, ma il trattore è restato senza forza.  
                              Il carro armato che avanzava bene con la sua forza 
                              è stato sotto un acquazzone e ha cominciato a 
                              pattinare. Oggi ho mandato a prendere un giogo con 
                              due buoi per toglierlo di là. È disperante il 
                              tempo che si sta perdendo!” 
                              
                                
                              
                              In quello stesso messaggio gli spiegai come sempre 
                              alcune nuove disposizioni che pensavo di prendere 
                              e gli risposi sul tema della mitragliatrice 50: 
                              
                                
                              
                              “Estrada Palma sembra essere il punto di 
                              concentrazione del nemico. 
                              
                              Stanotte  
                              
                              Manderò a  bombardare con l’81 [un mortaio] e 
                              collocheremo un’imboscata 
                              
                              tra Cerro ed Estrada Palma. Rafforziamo anche la 
                              linea a Herradura e a Sao Grande. Occupare Cuatro 
                              Caminos è Molto vantaggioso  per noi perchè siamo 
                              una minaccia nel fianco del rinforzo che può 
                              venire da Sao Grande. Per il carro armato, se 
                              finalmente arriva,  ci sono altri piani. 
                              
                              Manda a preparare una posizione con buone trincee  
                              per collocare la 50 e con  la 50 colloca la 
                              antiaerea del carro armato che è quella di Joel 
                              [Iglesias] e che spara , per quanto ne so, ad una 
                              velocità fantastica. 
                              
                              Con le due mitragliatrici in una buona posizione 
                              si può fermare il lancio dei  paracadutisti . ma 
                              dovete  proteggervi con buone  trincee. Ordina 
                              questo lavoro per questa notte stessa”. 
                              
                              Avevamo già l’informazione che per diversi giorni 
                              il comando dell’esercito si era preso il compito 
                              di concentrare uomini e altri mezzi di guerra, 
                              nella fabbrica di zucchero Estrada Palma a un’ora 
                              di distanza da Las Mercedes, lungo cammini 
                              pianeggianti e liberi, dove i carri armati 
                              potevano operare senza difficoltà. La certezza che 
                              il nemico avrebbe utilizzato tutti questi mezzi in 
                              un tentativo di realizzare almeno la scarsa 
                              vittoria di riscattare il  battaglione accerchiato 
                              a Las Mercedes, creò nella mia mente la 
                              convinzione che sarebbe stato molto difficile 
                              contenere e respingere questo speciale spiegamento 
                              di forze. Nonostante questo  mantenevo sempre la 
                              speranza che con il bazooka piazzato a Sao Grande 
                              e le mine che avrei inviato là, con un buon 
                              impegno dei nostri combattenti su quella linea di 
                              difesa contro il rinforzo, qualcosa si poteva 
                              fare.  
                              
                              Le linee dell’accerchiamento nel settore del 
                              cimitero di Las Mercedes, dove stavano  Guillermo 
                              e Lalo, e la linea d’appoggio a La Herradura, dove 
                              si trovava  Huber Matos, avrebbero contribuito a 
                              far sì che la fuga del Battaglione 17 e del suo 
                              rinforzo non sarebbe stata la passeggiata militare 
                              che il nemico calcolava.  
                              
                              Come nella battaglia di Jigüe, io avevo concepito 
                              l’idea di utilizzare la trasmittente e  
                              
                              l’altoparlante di  Radio Rebelde come pressione 
                              psicologica contro i soldati assediati e informai 
                              anche di questo il Che nel messaggio: 
                              
                                
                              
                              “Due giorni fa ho mandato a prendere 
                              l’altoparlante con il suo personale. Abbiamo 
                              catturato due donne con un pacchetto di lettere 
                              per le guardie assediate, che potremo utilizzare 
                              con successo leggendo i nomi dei soldati a cui 
                              sono indirizzate, dei familiari che le hanno 
                              inviate e invitandoli a mandare uno a prenderle”.
                               
                              
                                
                              
                               Poco prima di mezzogiorno del 4 agosto, Lalo 
                              Sardiñas mi comunicò che  manteneva chiuso il 
                              settore ovest del cerchio e che più a destra, 
                              Guillermo aveva aperto una breccia verso  La 
                              Herradura, 
                              con la cima occupata.  Se la truppa assediata 
                              cercava di andarsene da lì poteva essere divisa in 
                              due e Lalo dalla retroguardia poteva occupare le 
                              sue trincee.  
                              
                              Ma sino al momento i soldati non avevano tentato 
                              di andarsene.  Quella mattina Lalo osservò che 
                              l’aereo lanciava i suoi paracadute sulla posizione 
                              nemica e che un elicottero scendeva 
                              sull’accampamento, per cui chiese l’autorizzazione 
                              di sparare se ritornava. 
                              
                              Nella  mia risposta a quel messaggio di Lalo, 
                              dissi: 
                              
                                
                              
                              “L’arrivo dell’elicottero è segnale sicuro che le 
                              guardie credono che ce ne siamo andati, che 
                              l’aviazione ci ha cacciato, etc., e  adesso 
                              dobbiamo aspettare che escano per dargli una buona 
                              legnata. Non importa che l’elicottero vada e venga 
                              tutte le volte che vuole, eccetto che se tenta 
                              d’evacuare la truppa via aria. Quando si 
                              combatterà di nuovo avremo la 50 e  
                              
                              l’antiaerea del carro armato per evitare che a 
                              loro non giunga niente, nemmeno con i paracadute.
                               
                              
                              Noi abbiamo già uomini pronti per proseguire 
                              l’offensiva nella pianura. Stai attento che non 
                              superino la tua linea e approfitta del tempo per 
                              scavare trincee di notte”.  
                              
                                
                              
                              Verso mezzogiorno fu detenuto dall’imboscata di 
                              Eddy Suñol, a Sao Grande, un individuo sospetto, 
                              che disse d’essere di Gabiro, e assicurò che i 
                              soldati  avanzavano verso Las Mercedes. Suñol lo 
                              inviò, custodito da un combattente, alla casa dove 
                              s’incontrava il Vaquerito, ma dato che questi  non 
                              era là, lo lasciò nella posizione occupata da 
                              Rubén Fonseca, senza avvisarlo che era un 
                              detenuto. Pochi minuti dopo il soggetto fuggì 
                              apparentemente verso Cerro. Si poteva supporre che 
                              avrebbe rivelatole le posizioni dei ribelli. 
                               
                              
                              Verso le 18.00, nel pomeriggio,  Suñol e Duque 
                              m’informarono dell’accaduto. Allora disposi il 
                              cambio di Suñol e ordinai a Duque d’incaricarsi 
                              dell’imboscata di Sao Grande. 
                              
                              L’aviazione nemica continuò a  mitragliare durante 
                              il giorno le posizioni ribelli. Quel  pomeriggio a 
                              Sao Grande, una raffica ferì al ventre un 
                              combattente della squadra di Dunney Pérez Álamo, 
                              della truppa dei Duque. 
                              
                              Finalmente, il comando nemico decise, con l’aiuto 
                              del Battaglione  17 accerchiato di attaccare con 
                              il gruppo più poderoso gruppo creato sino a quel 
                              momento.  
                              
                              Da Estrada Palma cominciò ad avanzare in direzione 
                              di El Caney, Sao Grande e 
                              
                              Las Mercedes un battaglione d’assalto provvisto di 
                              armi automatiche, e che aveva all’avanguardia tre 
                              carri mediani Sherman; seguiva il Battaglione  12, 
                              al comando del comandante Pedraja Padrón, che 
                              aveva al fronte  due carri armati leggeri  T-17, e 
                              alla retroguardia si muoveva il Battaglione 25. 
                              
                              Erano circa  900 guardie. Dietro e più a ovest, da 
                              Cerro Pelado, in direzione  Cuatro Caminos e 
                              Arroyón, avanzava il Battaglione 10 del comandante 
                              Nelson Carrasco Artiles, con 300 uomini. In 
                              totale, quindi, il rinforzo nemico contava con 
                              quattro battaglioni, tre 
                              
                              carri armati  Sherman e due carri leggeri  T-17, 
                              che formavano un totale di circa  1.200 uomini. 
                              
                              Quel pomeriggio  il rinforzo nemico si accampò a 
                              metà del cammino, approssimativamente all’altezza 
                              dei terreni che oggi occupa la Città-Scuola Camino 
                              Cienfuegos, a El Caney di Las Mercedes, con 
                              l’intenzione di proseguire l’avanzata il giorno 
                              dopo. Dalla sua posizione  nelle colline  di 
                              Cuatro Caminos, Camilo mi comunicò: 
                              
                                
                              
                              “Mi giungono notizie che per il cammino di Las 
                              Mercedes va una truppa; è 
                              
                              accampata in un bosco di palme, vengono  2 cari 
                              armati o due leggeri,  davanti a 150 
                              
                              guardie, dietro un altro  carro, 2 altri carri o 
                              carri leggeri e un altro gruppo tra 
                              
                              100 o 150 soldati, ma sono due ore che stanno 
                              fermi. Verdecia vigila i movimenti  se si muovono, 
                              per attaccarli da un fianco o alla retroguardia 
                              quando apriranno il fuoco.  
                              
                              Ne aspettiamo qualcuno domani. È un peccato che 
                              non vengano oggi.  La festa era completa con il  
                              mortaio 81. Pedro [Miret] andrà presto verso 
                              l’obiettivo”. 
                              
                                
                              
                              E  alle  19.15 della sera, Camilo, impaziente, 
                              informava di nuovo: 
                              
                                
                              
                              “C’è una truppa di forse  300 uomini accampata 
                              vicino. Sarebbe una gran cosa, 
                              
                              mi pare, bombardarli stanotte. Pedro è della 
                              stessa opinione. 
                              
                              Aspettiamo che tu ci dica cosa fare. Questa truppa 
                              è in cammino per Mercedes. 
                              
                              Hanno alcuni blindati, credo 3 o 4. 
                              
                              Credo che domani avanzeranno [...] 
                              
                              Verdecia sta a circa 300 metri da loro”. 
                              
                                
                              
                              Ancora impegnato nello sforzo per smuovere il 
                              carro leggero catturato al nemico, quella notte 
                              risposi brevemente a Camilo: 
                              
                                
                              
                              “ Ho mobilitato anche i buoi per smuovere il 
                              disgraziato carro  leggero; se arriva stanotte  te 
                              lo mando. 
                              
                              A Perito: che rimanga lì appoggiandoti”. 
                               
                              
                                
                              
                              E poi  alle 20.25, di notte inviai un messaggio al 
                              Che in cui lo informavo di queste notizie  sul 
                              rinforzo e le nuove azioni da intraprendere: 
                              
                                
                              
                              “Sto prendendo misure per scongiurare la 
                              situazione, e tra l’altro ho ordinato che Duque 
                              prenda il comando della truppa che custodisce 
                              questo cammino. Il maledetto carro leggero è 
                              sempre impantanato e adesso è davvero necessario 
                              per metterlo con Camilo dietro le guardie. 
                               
                              
                              La 50 va a vedere l’alba nella posizione di 
                              Guillermo, che sembra la più prossima tra  Jíbaro 
                              e Purial, con l’istruzione d’andare a rinforzare 
                              Silva, se cercano di uscire da quella direzione. 
                               Tutta questa gente deve preparare buone trincee 
                              nei punti strategici e studiare bene il terreno, 
                              perchè c‘è  un cammino  là che va a Cayo Espino 
                              senza passare da 
                              
                              Jíbaro, anche se credo che passi prima per 
                               Herradura”. 
                              
                                
                              
                              A continuazione mandai al Che  alcune 
                              considerazioni sulla  distribuzione delle forze 
                              realizzata sino a quel momento: 
                              
                                
                              
                              “È stato un errore situare tanta gente nel 
                              cerchio; hanno sprecato pallottole senza controlli 
                              di sorta; alcuni uomini di Guillermo hanno 15 tiri 
                              solamente e questo può essere gravissimo adesso e 
                              dopo.  Non voglio pensare in Crespo e Raúl [Castro 
                              Mercader] e come staranno. Ho dato ordine a 
                              Ramirito di non consegnare una sola pallottola  
                              senza la mia  autorizzazione espressa. È 
                              preferibile soffrire gli inconvenienti del tramite 
                              alle   conseguenze di restare  senza pallottole”. 
                              
                                
                              
                              E più avanti, nello stesso messaggio, tornai sul 
                              tema: 
                              
                                
                              
                              “Un altro inconveniente del numeroso personale 
                              nell’accerchiamento, oltre allo spreco di 
                              pallottole, è la concentrazione di fonte ai 
                              bombardamenti e la debolezza delle posizioni di 
                              fronte ai rinforzi. La linea del cerchio non 
                              dev’essere forte, perchè la truppa assediata 
                              spinge poco e può essere attaccata da tutte le 
                              parti appena tenta d’uscire.  Poco a poco dobbiamo 
                              spostare gli uomini”.  
                              
                                
                              
                              Disgraziatamente, avevo preso questa decisione 
                              troppo tardi.  Se mi chiedessero adesso la ragione 
                              per cui avevo dedicato tante forze 
                              all’accerchiamento, non potrei dare una 
                              spiegazione coerente.  A Jigüe, le forze  
                              destinate  all’accerchiamento  erano molte meno di 
                              quelle assegnate a respingere i rinforzi, e quella 
                              era stata la logica applicata, con eccellenti 
                              risultati, in tutte le nostre operazioni 
                              precedenti. Chissà forse stavolta influì nel mio 
                              animo, in maniera subcosciente, il fatto che 
                              l’accerchiamento  di Las Mercedes si sviluppava in 
                              un terreno di caratteristiche differenti, dove le 
                              truppe assediate avevano più possibilità di 
                              manovra. 
                              
                              Ma a questo punto della battaglia avevo cambiato 
                              opinione. Il problema era che già non c’era più 
                              niente da fare. 
                              
                              In quello stesso messaggio, dissi al Che: 
                              
                                
                              
                              “In quanto all’uso dei mortai  60 dobbiamo 
                              includerli nell’alt al fuoco. Al contrario non 
                              possiamo dare l’impressione di una ritirata, anche 
                              se anche più importante è il risparmio  delle 
                              munizioni, e mi pare che se i mortai continuano a 
                              sparare vanno a creare confusione 
                              
                              tra i nostri e non compiranno le consegne. 
                              
                              Tocca a te aprire il fuoco con i mortai e le altre 
                              armi, se lo considererai  conveniente, nel caso in 
                              cui si stiano organizzando per una battaglia  di 
                              ritirata in regola; non sarebbe lo stesso, se loro 
                              mobilitassero solamente un plotone o due, più o 
                              meno, nel cui caso sarebbe meglio sperare che si 
                              scontrassero con la linea.  
                              
                              Se noi  proseguiamo le azioni offensive, il tempo 
                              starà dalla nostra parte e attaccando o 
                              minacciando altri punti, distrarremo gli aerei in 
                              altre direzioni. Il giorno del combattimento 
                              inventato da loro, vicino a Estrada Palma, gli 
                              aerei che  venivano da Las Mercedes scaricarono lì 
                               tutte le loro bombe. Io vedo l’Esercito più 
                              vigliacco del normale e dobbiamo approfittarne.
                               
                              
                              Stamattina alla fine è arrivato il gasolio per il 
                              trattore e si potrà muovere il carro leggero e 
                              credo che potremo fare qualcosa. È stata una vera 
                              perdita di tempo, ma per fortuna il nemico è 
                              realmente groggy”. 
                              
                                
                              
                              Per ultimo, insistevo sulla necessità di situare 
                              una forza per vigilare la probabile avanzate del 
                              nemico da Cienaguilla: 
                              
                                
                              
                              “Mi sono dimenticato di dirti che  dato che Fonso 
                              si trova ad Aguacate, vicino a Cienaguilla, può 
                              tormentare dal fianco o nella  retroguardia 
                              qualsiasi truppa che avanzi da Cayo Espino a Las 
                              Mercedes, prendendo un cammino che va da Aguacate 
                              a Purial, per Cupeyal in un’ora e media al 
                              massimo. Questo, ovviamente è teorico, perchè in 
                              pratica la gente ha perso  delle opportunità che 
                              sono da lamentare per tutta la vita”. 
                              
                                
                              
                               Quella notte informai  Camilo: 
                              
                                
                              
                              Poco fa ti ho mandato una comunicazione per dirti 
                              che Pedrito, non deve fare niente stanotte e che 
                              rimanga con te per appoggiarti con il mortaio. Io 
                              sarei dell’opinione che se le guardie avanzano e 
                              si scontrano con la nostra gente a Sao Grande, si 
                              dia una buona lezione, nella retroguardia, con 
                              l’appoggio del bazooka, e di tenere il mortaio 
                              pronto per continuare la festa se arrivano altri 
                              rinforzi o se  i casquitos retrocedono. 
                              
                              Tu devi agire come ti consigliano le circostanze  
                              Mando gli obici di mortaio che sono rimasti qui.  
                              Non sanno quanto sto lottando per poter mandare il 
                              carro leggero, ma se non arriverà oggi arriverà 
                              domani notte di sicuro, perchè prenderò tutte le 
                              coppie di buoi che ci sono qui”. 
                              
                                
                              
                              La mattina seguente, il 5 agosto, com’era da 
                              sperare, il poderoso gruppo che veniva in aiuto 
                               del Battaglione  17, continuò la sua avanzata per 
                              il cammino di Sao Grande in direzione  Las 
                              Mercedes. Dall’alba l’aviazione  bombardò e 
                              mitragliò con particolare violenza le posizioni 
                              che presumevano occupate dai combattenti ribelli. 
                              
                              Circa a mezzogiorno i plotoni di Félix Duque e 
                              Eddy Suñol, imboscati a Sao Grande cominciarono il 
                              combattimento  contro l’avanguardia nemica che 
                              avanzava con i  carri armati.  La potente mina che 
                              avevo inviato la notte precedente per farla 
                              collocare nel cammino non esplose, apparentemente 
                              per un difetto del detonatore, e il primo carro si 
                              salvò dall’esplosione.  
                              
                              Il bazooka usato da Felipe Cordumy sbagliò  due 
                              tiri contro il primo carro. Le guardie si 
                              spiegarono di fronte al fuoco ribelle, che provocò 
                              le prime perdite all’avanguardia nemica. 
                              
                              I combattenti di Duque e Suñol riuscirono a 
                              resistere per più di  un’ora all’avanzata 
                              
                              delle guardie, con la pressione del blindato che 
                              guidava l’attacco e lo spiegamento della fanteria. 
                              Dalla sua trincea, Felipe Cordumy sparò di nuovo 
                              con il suo bazooka tre proiettili contro il carro 
                              armato e finalmente riuscì a renderlo inutile. Ma 
                              l’atro carro lo scoperse e gli sparò diverse 
                              cannonate. Un impatto diretto polverizzò il bravo 
                              combattente, distrusse il suo bazooka e ferì Suñol 
                              e altri due ribelli che occupavano la stessa 
                              trincea.  
                              
                              Di fronte alla superiorità nemica e non potendo 
                              contare più con il bazooka per ostacolare 
                              l’avanzata dei carri armati, i combattenti di  
                              Duque e  Suñol, con le squadre del Vaquerito e 
                              Rubén Fonseca, furono obbligati a ripiegare in 
                              direzione della collina 
                              
                              La Herradura. 
                              
                              Alle  13.30, nel primo pomeriggio, inviai il 
                              seguente rapporto al Che: 
                              
                                
                              
                              “Alle 12.00 è iniziata la battaglia contro i 
                              rinforzi che venivano da Sao Grande. Prima avevano 
                              mitragliato e bombardato molto la zona. Dal mio 
                              osservatorio ho potuto vedere ditini punti di 
                              fuoco lungo la rotta. Io confido soprattutto 
                              nell’attacco del plotone comandato da [Rafael 
                              Pungo] Verdecia che ieri notte si è accampato a 
                              330 metri dalle guardie seguendo la loro rotta. 
                              
                              Ho raccomandato a Hubert di situare distinti 
                              gruppi ai fianchi. A prima vista è  evidente che 
                              l’avanzata si è paralizzata. Uno dei carri armati 
                              è restato senza benzina. Credo che ne porteranno 
                              altri due. 
                              
                              A Camilo ho detto di lanciare un gruppo alla 
                              retroguardia con il bazooka, e che disponga altre 
                              forze con il mortaio 81, per attaccare qualsiasi 
                              nuovo rinforzo.  
                              
                              Non posso ancora assicurarti niente, per il 
                              momento”. 
                              
                                
                              
                              E  un’ora dopo comunicai a Camilo:  
                              
                                
                              
                              "A Sao Grande sembra che le guardie hanno 
                              guadagnato terreno. Solo un attacco notturno 
                              contro i rinforzi può definire la situazione. 
                              Informami sulle misure che hai preso laggìu". 
                              
                                
                              
                              Il poderoso rinforzo nemico continuò ad avanzare  
                              per il cammino in direzione della collina 
                              
                              La Herradura, 
                              approfittando le condizioni del terreno per 
                              piazzarsi su un fronte di varie centinaia di 
                              metri. 
                              
                              Le forze ribelli che difendevano quella posizione  
                              assieme a quelle che si erano ritirate sin lì da  
                              Sao Grande, offersero poca resistenza. L’aviazione 
                              continuava a pettinare la cima con bombe e 
                              mitragliatrici. Huber Matos ordinò la ritirata dei 
                              suoi uomini dalla cima de 
                              
                              La Herradura 
                              in direzione di Bajo Largo. In vista di quello, a 
                              Duque non restò altra alternativa che ritirarsi 
                              verso le posizioni di Guillermo. 
                              
                              In quella fase del combattimento le nostre perdite 
                              furono molte. 
                              
                              Morirono i combattenti Lorenzo Véliz e Gaudencio 
                              Santiesteban. Quel giorno morirono anche il 
                              combattente Nicolás Ul e il collaboratore 
                              contadino  Ibrahim Escalona, nel  tentativo di 
                              disinnescare un proiettile sparato da uno dei 
                              carri armati nemici contro le posizioni della 
                              truppa di Raúl Castro Mercader nell’altura di El 
                              Moro, che non era scoppiato.  
                              
                              Dopo la ritirata dei ribelli a La Herradura, le 
                              guardie continuarono ad avanzare sempre più verso 
                              le posizioni difese dal plotone di  Guillermo, 
                              dall’altro lato della cima. 
                              
                              Alle  16.05, nel pomeriggio, il Che inviò un 
                              messaggio urgente a Guillermo: 
                              
                                
                              
                              “Abbiamo sentito una conversazione tra due gruppi 
                              dell’esercito che dicevano che avrebbero mandato 
                              due gruppi di bazooka ad attaccare una posizione 
                              che stavamo preparando ‘alla svergognata’. 
                               
                              
                              Credo che deve essere tua la trincea e ti avviso 
                              perchè tu prenda le misure necessarie. Pensano di 
                              attaccare con un gruppo mentre caricano l’altro”.
                               
                              
                                
                              
                              Più tardi, alle 17.15, il Che m’informò: 
                              
                                
                              
                              “Abbiamo intercettato una conversazione in cui 
                              avvisavano il comandante che c’è un gruppo di 
                              trincee “alla svergognata” e che avrebbero tirato 
                              un paio di colpi di bazooka proprio lì.  Ho 
                              interpretato che era per Guillermo e gli ho 
                              mandato un messaggio al volo,  ma poco dopo, per 
                              la stessa via, è arrivata la notizia che i tiri 
                              erano stati effettivi.  Il comando chiedeva dove 
                              stava la carovana di rinforzo, ma non abbiamo 
                              sentito la risposta.  Se manca della gente, posso 
                              mandare due squadre,  una di Camilo e l’altra di 
                              Lalo, che tengo qui in previsione di attaccarli da 
                              dietro.  
                              
                              [...] Io sto nel mio punto primitivo, la collina 
                               del Jigüe, di sotto. Qui mi puoi  mandare le 
                              comunicazioni. Ho la tripode e 20 armi”. 
                              
                                
                              
                              Guillermo e i suoi uomini spostarono le loro 
                              posizioni e con l’appoggio dei combattenti del 
                              plotone di Lalo Sardiñas e  di quelli del  Duque, 
                              già incorporato, opposero una ferma resistenza 
                              all’avanzata nemica . Nella violenta azione la 
                              truppa ribelle sofferse alcune perdite, tra le 
                              quali la morte del combattente Luciano Tamayo. 
                              
                              Verso Nord, a Cuatro Caminos, Camilo Cienfuegos e 
                              i suoi uomini riuscirono a contenere il tentativo 
                              nemico d’occupare le alture vicine al cammino.
                              
                              
                              Alle 17.00, Camilo m’informò: 
                              
                                
                              
                              “[...] 
                              
                              qui tutto bene. L’esercito è avanzato e come 
                              avevamo accordato Verdecia è andato dietro e loro  
                              quando l’acquazzone è arrivato su di loro, ma solo 
                              con 7 uomini Un altro gruppo ha preso un’altra 
                              direzione e sono qui. Non hanno fatto niente. Tra 
                              quelli che erano con  Verdecia c’è un ferito a un 
                              braccio, ma lieve. Verdecia non è arrivato.  Non 
                              so quello che ha potuto fare. Non ho mosso il 
                              bazooka perchè ho sentito il rumore dei carri 
                              armati; più tardi sono passati un blindato e un 
                              gruppo grande di guardie. Adesso stanno cercando – 
                              un gruppo che resta non so di quanti – di prendere 
                              una cima che abbiamo a sinistra, dove stava 
                              Verdecia e io sto muovendo gli uomini verso  
                              quella zona. Se prendono questo punto dominano 
                              facilmente tutto il reso. Credo che i nostri 
                              uomini arriveranno prima di loro. Poco fa stavano 
                              mitragliando e sparando con i mortai su questa 
                              cima.  
                              
                              Abbiamo visto le guardie a Sao Grande e come ti ho 
                              detto prima, è passato un altro grande gruppo – di 
                              guardie - e ne restano molte nel luogo dov’erano 
                              accampate la notte scorsa, (questo gruppo è 
                              passato molto tempo dopo l’inizio dello scontro).
                               
                              
                              Tra gli uomini che sono usciti per la 
                              retroguardia, 8 che sono arrivati qui non hanno 
                              sparato un colpo e dicono che non sapevano 
                              dov’erano le guardie e nemmeno i nostri uomini. 
                              Hanno fatto  tutto alla rovescia e quando uno è 
                              venuto ad avvisarmi che sarebbero andati dietro al 
                              nemico invece di aspettarli, dato che io stavo 
                              collocando una squadra nel cammino che viene da 
                              Sao Grande al luogo dove morì Daniel, se n’è 
                              andato senza aspettarmi e mi ha lasciato senza 
                              guida. 
                              
                              [...] 
                              
                              Stiamo vigilando il cammino e non abbiamo visto 
                              ritornare i soldati”. 
                              
                                
                              
                              Nonostante la resistenza dei combattenti di 
                              Guillermo, il potente rinforzo continuò ad 
                              avanzare e nel tardo pomeriggio, dopo quasi cinque 
                              ore di combattimento,  il battaglione d’assalto e 
                              i carri blindati finalmente entrarono a Las 
                              Mercedes, non senza patire numerose perdite. Il 
                              resto delle forze nemiche prese posizione lungo il 
                              cammino da  Las Mercedes a Cerro Pelado, per 
                              coprire la ritirata ed evitare che il rinforzo 
                              restasse assediato, com’era avvenuto prima a Vegas 
                              de Jibacoa. 
                              
                              Da parte nostra, si riportava quel giorno la morte 
                              di quattro combattenti e dieci feriti, alcuni 
                              gravi.  Alla metà  del pomeriggio ricevetti un 
                              rapporto molto critico di  Guillermo 
                              sull’attuazione delle truppe ribelli situate a La 
                              Herradura: 
                              
                                
                              
                              “In questo momento è arrivato  Huber a dirmi di 
                              ritirarci. Mi ha detto d’aver mandato a ritirarsi 
                              la gente di Suñol con un bilancio di 12 perdite 
                              stando a quello che lui aveva visto.  Io gli ho 
                              ordinato di resistere al massimo sulla cima di 
                              Herradura, ma stando all’animo che mostrano non 
                              resisteranno per niente. 
                              
                              Credo che sia stata una gran cacata tutto quello 
                              che hanno fatto. Dice che i carri armati stanno 
                              ripulendo con i cannoni e le 50 e che l’esercito 
                              sta pettinando tutti i pascoli.  
                              
                              Io andrò stanotte per questo e per vedere la 
                              situazione”. 
                              
                                
                              
                              Salvo il comportamento riportato da Guillermo 
                              degli uomini  situati  sulla cima La Herradura, va 
                              detto che per tutto il resto le nostre forze 
                              combatterono quel giorno con coraggio e tenacia. 
                              Non potevamo incolparli se l’avanguardia del 
                              rinforzo aveva realizzato il suo obiettivo. Era 
                              molto forte il gruppo che aveva riunito il comando 
                              nemico. Nonostante tutto i nostri uomini fecero 
                              pagare loro un alto prezzo di perdite. Anche se le 
                              forze ribelli, lungo il cammino da  Estrada Palma, 
                              effettuarono ripiegamenti tattici,  si mantenne 
                              l’assedio dell’accampamento nemico, si offerse una 
                              resistenza che sicuramente le guardie non si 
                              aspettavano e, la cosa più importante, rimase 
                              quasi intatto il dispositivo per agire nel momento 
                              della ritirata del battaglione assediato, per il 
                              quale  venivano in aiuto. Anche se non si riuscì 
                              ad impedire l’entrata del rinforzo, potevamo 
                              sentirci soddisfatti in generale con il disimpegno 
                              dei nostri uomini, in quel 5 agosto.  
                              
                              Non avevo il minimo  Gubbio che il giorno dopo 
                              sarebbe avvenuto il tentativo di fuga delle forze 
                              nemiche concentrate a Las Mercedes. Ero convinto 
                              che il comando nemico aveva speso le sue ultime 
                              cartucce e non avrebbe potuto riunire nuove forze 
                              per recuperare alcuna iniziativa.  D’altra parte, 
                              per il Battaglione  17 e il suo  rinforzo, 
                              mantenersi a Las 
                              
                              Mercedes,  oltre ad essere una condotta suicida, 
                              non aveva a quel punto  nessun obiettivo dal punto 
                              di vista militare. 
                              
                                
                              
                              Alle 19.45, nella sera, inviai un lungo messaggio 
                              al Che, nel quale, dopo aver commentato con 
                              sufficienti dettagli sullo sviluppo delle azioni  
                              sino a quel momento, e lo informavo sulle misure 
                              immediate da prendere, con la certezza che il 
                              nemico avrebbe cercato di ritirarsi il giorno 
                              dopo:   
                              
                                
                              
                              “Le guardie sono passate. Alle  12 circa si sono 
                              scontrate con l’imboscata  che ovviamente non era 
                              un segreto per loro. La mina, una grande che avevo 
                              mandato nella notte, non è scoppiata. Pare che il 
                              detonatore fosse difettoso, perchè tutto il resto 
                              era stato preparato qui. Il ragazzo  incaricato di 
                              farla esplodere è stato ferito dopo aver cerato 
                              invano di farla saltare. 
                              
                              Cordobí [si riferisce a Felipe Cordumy] ha sparato 
                              cinque missili  con il bazooka, ed ha inutilizzato 
                              un carro armato. Ma un altro blindato lo ha 
                              attaccato a cannonate, ammazzandolo e distruggendo 
                              anche il bazooka. Suñol, Wizo e un altro ragazzo, 
                              che stavano nella stessa trincea, sono stati 
                              feriti: Suñol grave, anche se non in pericolo di 
                              morte, Wizo e l’altro non gravi. Ci sono altri 
                              sette feriti, uno di Guillermo e un altro della 
                              50, feriti nell’accerchiamento. Tra questi feriti 
                              ce ne sono almeno tre abbastanza gravi. Le perdite 
                              sono quindi 13-14. 
                              
                              Gli uomini rimasti senza bazooka di fronte ai 
                              carri armati si sono ritirati.  Sono stati 
                              coraggiosi, senza arrivare a fare prodigi, e si 
                              sono ritirati in ordine. 
                              
                              Il morale è alto. 
                              
                              Duque y Hubert, si sono ritirati sull’altura di La 
                              Herradura verso l’altro lato. 
                              
                              Guillermo ha mosso qualcosa per coprirsi meglio, 
                              ma si mantiene in posizione  
                              
                              dell’accerchiamento,  prossimo al nemico. 
                              
                              Lalo è sempre nello stesso luogo.  L’importante 
                              
                              è che Hubert mantenga l’altura  di 
                              
                              La Herradura 
                              dal lato ovest del cammino. Devi cercare  di 
                              comunicare con lui questa stessa notte perchè 
                              mantenga tutto il tempo possibile la parte della 
                              cima dal lato di là, che è il più alto.  Se Hubert 
                              non appare, si dovrà un altro plotone qualsiasi. 
                              La questione è mantenere il cerchio perchè loro 
                               si debbano ritirare per il corridoio che tengono 
                              sotto il fuoco. 
                              
                              Le cose da questo lato restano così:  Lalo nella 
                              sua posizione, Guillermo nella 
                              
                              sua e la gente che stava nell’imboscata di Sao 
                              Grande, sarà situata in una linea che copre  le 
                              spalle di Guillermo contro qualsiasi 
                              accerchiamento  da Sao Grande o dalla parte 
                              occupata  dalle guardie dell’altura de La 
                              Herradura. 
                              
                              Lalo y Guillermo attaccheranno da questo lato, 
                              quando tenteranno di ritirarsi. 
                              
                              Ho rinforzato  Camilo con 40 uomini che avevo qui 
                              di riserva e il suo 
                              
                              obiettivo sarà attaccarli da sotto quando si 
                              ritireranno, a parte qualsiasi  
                              
                              altra azione, se le circostanze  si presentano 
                              propizie”. 
                              
                                
                              
                              Poco prima, Guillermo mi aveva  informato su un 
                              gruppo di sicure decisioni adottate in vista 
                              dell’entrata del rinforzo: 
                              
                                
                              
                              “Huber l’ho situato, parzialmente  nello stesso 
                              cammino di Herradura e Duque occupa tut ala cima 
                              sino ad unirsi con  Reinaldo Mora che si trova  
                              nel fiume verso 
                              
                              Jíbaro; io sono sulla cima  di fronte all’Esercito 
                              con la maggior forza concentrata al bordo del 
                              Cimitero, e quando loro avanzeranno e si 
                              scontreranno con Huber io li attaccherò al centro 
                              per dividerli in due colonne; ho preparato alcuni 
                              uomini  di Lalo per mandarli quando comincerà  il 
                              fuoco sui pascoli del lato di qua della strada per 
                              tutti quelli che si disperderanno o tenteranno di 
                              andarsene tra Cuatro Caminos e Sao Grande. Lalo si 
                              trova situato  sul fianco destro con il fine di 
                              occupare le loro trincee  quando usciranno”. 
                              
                                
                              
                              Nello stesso  messaggio che inviai al Che, alle 
                              19.45, gli comunicai la mia intenzione di andare 
                              quella notte sino alla posizione di Camilo per 
                              scambiare impressioni con lui, e aggiunsi: 
                              
                                
                              
                              “I piani non sono riusciti come desideravamo , ma 
                              dobbiamo continuare a lottare. 
                              
                              La nostra situazione in generale non offre 
                              pericolo, nè questa si presenta come la battaglia 
                              decisiva  che in caso avverso potrebbe frustrare i 
                              successi ottenuti. Ci resta sempre la possibilità 
                              di complicare loro la situazione”  
                              
                                
                              
                              In quei momenti io avevo sempre la speranza di 
                              poter contare sul carro armato leggero  catturato 
                              al nemico e  10 coppie di buoi erano in cammino 
                              per smuoverlo.  
                              
                              Se si faceva, il giorno dopo avremmo potuto dare 
                              una sgradevole sorpresa alle truppe. 
                              
                              Ma un avviso dell’ultimo momento spazzò una volta 
                              per tutte il mio desiderio e nel  
                              
                              poscritto del messaggio al Che, dicevo: 
                               
                              
                                
                              
                              “Ho appena ricevuto l’ingrata notizia che sono 
                              riusciti a smuovere il carro leggero, ma che 
                              nell’operazione si è rotto il volante e quindi è 
                              senza direzione. Annullate le speranze. Era tempo 
                              che non mi facevo tante vane illusioni”. 
                               
                              
                                
                              
                              Fu solo alle 21.10 della notte che, dopo aver 
                              ricevuto il mio messaggio, il Che mi scrisse: 
                              
                                
                              
                              “Ho aspettato sino a quest’ora a scriverti, 
                              sperando di poterti dare notizie un poco più 
                              fresche. Alle 19.00 abbiamo  intercettato l’ultima 
                              conversazione, nella quale informavano Corzo che 
                              era giunta l’avanguardia con due carri armati 
                              "sangandongos", (molto grandi) con cannoni  molto 
                              grandi. Corzo ha chiesto delle perdite, e gli 
                              hanno detto che avevano avuto  5 morti, tra i 
                              quali un tenente, e vari feriti, e che avevano 
                              combattuto per 4 ore. È un battaglione  e lo 
                              comanda il Colonnello Merob Sosa. Poi hanno detto 
                              di ampliare i dettagli alle 20.00 ma non lo hanno 
                              fatto ancora e sono le 21.00”.  
                              
                                
                              
                              A continuazione, il Che mi informò sulle misure 
                              prese nel suo settore, di fonte alla possibilità 
                              che il nemico proseguisse la sua avanzata verso 
                              Vegas de Jibacoa il giorno dopo:   
                              
                                
                              
                              “Ho fatto scavare due fosse anticarro in questo 
                              cammino e una in quello di Raúl 
                              
                              [Castro Mercader], per non avere dubbi. Se tentano 
                              di salire, Vegas è quasi sguarnita; io farei la 
                              seconda resistenza nella collina del Hoyo e la 
                              terze prima di Desayuno, ma non vedo la forma di 
                              eliminare i carri armati; tu dirai se le cose in 
                              questo lato indicano di scavare rapidamente le 
                              fosse in questo cammino”.  
                              
                                
                              
                              Alle 22:00, di notte, risposi al Che: 
                              
                                
                              
                              “Credo che vadano molto bene le misure di 
                              precauzione contro i carri armati che hai preso. 
                              Non credo indubbiamente  che tenteranno d’andare 
                              più avanti; tanto meno se quello che viene da lì è 
                              Meroc [Merob] Sosa. Se domani notte non se ne sono 
                              andati, possiamo  sferrare un bombardamento 
                              intenso di mortaio per far sì che il Battaglione 
                              nuovo riceva anche lui la sua quota”.  
                              
                                
                              
                              Stando alla relazione di  Camilo che ti ho 
                              mandato, ci dev’essere un altro battaglione in 
                              cammino.   
                              
                              Per poter realizzare un ritirata comoda dovrebbero 
                              prendere d’assalto le nostre posizioni 
                              d’accerchiamento e questo non è tanto facile, 
                              perchè  per il monte non possono avanzare con i 
                              blindati. La gente qui ha scavato buone trincee”. 
                              
                                
                              
                              Poi segnalavo: 
                              
                                
                              
                              “È di somma importanza che noi si mantenga 
                              occupata la parte della cima di 
                              
                              la Herradura 
                              che sta nel lato opposto; ben trincerata si potrà 
                              difendere con successo  e a loro resterà solo uno 
                              stretto corridoio di salita e dovranno abbandonare 
                              Las Mercedes sotto il fuoco. In vista delle nuove 
                              circostanze io potrei trasferire qui il mortaio 81 
                              , perchè se non possiamo contare con i carro 
                              armato leggero è difficile scatenare l’offensiva 
                              da  Cuatro Caminos come avevo pensato e il mortaio 
                              ora sarebbe più utile qui che lì.  Deciderò dopo 
                              che avrò  parlato con Camilo. 
                              
                              È un vero peccato che la mina non abbia distrutto 
                              uno dei carri armati.  
                              
                              Non abbiamo molta fortuna in questi giorni” 
                              
                                
                              
                              Erano diversi giorni che non potevo dormire con 
                              tutti quegli avvenimenti.  
                              
                              E nemmeno quella notte, dato che non era possibile 
                              di fronte all’aspettativa del 
                              
                              combattimento definitivo il giorno dopo, e per la 
                              decisione di trasferirmi verso la posizione di 
                              Camilo, nelle alture di  Cuatro Caminos, con il 
                              proposito di coordinare con lui le operazioni in 
                              questo settore per cercare di tagliare la ritirata 
                              al nemico sino al Cerro. 
                              
                              Camilo m’informò personalmente che aveva  mandato 
                              Pungo Verdecia a 
                              
                              prendere un’altura vicina al Cerro, a circa 300 
                              metri dal cammino dove  rimaneva una truppa 
                              nemica,e piazzare su questa altura un bazooka e il 
                              mortaio da 81 millimetri. 
                              
                              Inoltre, in accordo con  Camilo, disposi l’invio 
                              di 50 uomini per tagliare il cammino al passaggio 
                              di un torrente, ed anche lì collocammo due mine.
                               
                              
                              Poco dopo il mio ritorno all’alba al posto di 
                              comando, ricevetti un messaggio di Camilo, che mi 
                              informava che non era stato possibile preparare 
                              l’imboscata prevista:  
                              
                                
                              
                              “ Verdecia è tornato e dice che l’esercito si 
                              trova nel luogo dell’imboscata e che non si può 
                              fare niente: non abbiamo potuto mettere la bomba. 
                              Ci sono due carri armati sul cammino e nessun 
                              altro luogo, secondo Pinar, si presta per 
                              l’imboscata. Ho mandato un gruppo a rinforzare la 
                              cima dove c’è il bazooka e il resto sta custodendo 
                              il fianco parallelo  al cammino di Las Mercedes. 
                              Ho dato l’istruzione di esplorare e muovere un 
                              gruppo per un punto che lui considera  favorevole 
                              per attaccare il nemico, quando si scatenerà il 
                              fuoco sulla collina. se tenteranno di  prendere la 
                              cima dove stanno i “basuqueros”, (gli operatori di 
                              bazooka).  Ora si sentono rumori di motori e 
                              stando alle sue notizie, alcuni altri soldati si 
                              stanno muovendo verso Las Mercedes. 
                              
                              Se sino alla  notte non ci saranno problemi, 
                              ditemi se potremo sparare con il mortaio e 
                              attaccarli dalla cima, perchè ho la sicurezza che 
                              potremo provocare diverse perdite”.  
                              
                                
                              
                              Dal  mio posto di comando, a Jobal Arriba, 
                              osservai quella mattina i primi movimenti nell’ 
                              accampamento nemico che indicavano l’intenzione 
                              delle guardie di abbandonare il campo di 
                              battaglia. Rispetto a questa situazione, risposi a 
                              Camilo alle  8.45 di mattina: 
                              
                                
                              
                              “In questi momenti in cui ricevo il tuo messaggio  
                              le guardie di Las Mercedes stanno mostrando il 
                              loro proposito di andarsene dando fuoco a tutte le 
                              loro trincee. 
                              
                              Se questo si presenta, inizieremo da qui 
                              un’intensa lotta di persecuzione che non dovrà 
                              avere nessuna tregua.  
                              
                              La missione delle tue forze: mantenere la 
                              vigilanza sul punto segnalato per l’imboscata con 
                              il fine di occuparlo, se in qualsiasi momento del 
                              giorno il nemico lo abbandona e dare lì la prima 
                              forte lezione alle guardie in ritirata. Se non si 
                              riesce ad occupare la posizione, il grosso delle 
                              tue forze, il bazooka e il mortaio, devono stare 
                              all’erta per attaccare 
                              
                              con la maggiore intensità dalla collina  pelata e 
                              per tutto il fianco, le forze nemiche in  
                              ritirata, appena si presentano lì. 
                              
                              Nello stato in cui stanno le cose non si deve 
                              attaccare, nè bombardare il nemico sino a quando 
                              le truppe assediate ed i rinforzi non staranno in 
                              piena ritirata, perchè  se scopriamo  prima la 
                              posizione  e la dobbiamo abbandonare in 
                              considerazione della scarsa difesa, la rotta 
                              resterà libera per il nemico. Dovremo attaccare 
                              quindi quando si ritireranno e  attaccarli, in 
                              questo caso, con la maggior violenza possibile”.
                               
                              
                                
                              
                              E in un poscritto, nello stesso messaggio gli  
                              reiterai che l’obiettivo essenziale 
                              
                              della sua posizione, in quel momento non era altro 
                              che “cercare di tagliare e rendere il più 
                              difficile possibile la ritirata del nemico, che 
                              sarà perseguitato da qui da altre forze.” 
                              
                              Non considerai necessario inviare, in quel momento 
                              indicazioni al Che, perchè lui sicuramente si era 
                              reso conto delle intenzioni delle guardie e  
                              sapeva che la sua missione e quella di tutte le 
                              forze nell’accerchiamento era iniziare una 
                              persecuzione impalcabile del nemico in fuga.
                               
                              
                              Alle 11.45  il Che m’informò da Las Mercedes sulla 
                              situazione attorno l’accampamento nemico, dov’era  
                              morto per un obice di mortaio un combattente della 
                              truppa di Raúl Castro Mercader: 
                              
                                
                              
                              “Qui ci stanno  bombardando con i mortai e 
                              mitragliando, senza che sinora ci siano state 
                              perdite, ma la festa continua.  Raúl ha perso un 
                              uomo  per un colpo di mortaio, in un bohío. 
                              Stamattina un gruppo [di soldati]  chiedeva a un 
                              altro che cosa avrebbero fatto e questi hanno 
                              risposto: ‘suppongo che andremo per  il cayo’. 
                              Dopo hanno dato istruzioni per la ritirata, 
                              comunicando se ne andavano tutti  insieme  e i 
                              carri armati alla fine, all’avanguardia hanno 
                              mandato un bazooka e hanno deto che  avrebbero 
                              risalto ‘da un lato’.  Ho mandato un avviso  
                              urgente a Silva e al Guajiro [Luis Crespo] perchè 
                              siano pronti ad aiutarlo [...]. 
                              
                                
                              
                              “Non è stato ancora possibile determinare con 
                              certezza l’identità del combattente morto 
                              stamattina, ma tutto indica che si tratta  di 
                              Ángel Silva Socarrás”. 
                              
                                
                              
                              Il Che proseguiva commentando nel suo messaggio: 
                              
                                
                              
                              “[...] 
                              
                              sospetto che Huber non occupa la posizione (non 
                              ho  ricevuto risposta 
                              
                              al messaggio  urgente che gli ho mandato stanotte) 
                              e le guardie se ne andranno comodamente senza che 
                              io possa fare molto con gli uomini che ho”. 
                              
                                
                              
                              In effetti, Huber Matos si era ritirato con i suoi 
                              uomini e alcuni di quelli di Duque sino a  Gabiro 
                              Arriba, lontano dallo scenario  del combattimento. 
                              
                              Alle 14.45  inviai una risposta  al Che. Gli 
                              riferii la mia visita del notte precedente alla 
                              posizione d Camilo e le disposizioni stabilite, lo 
                              informai: 
                              
                                
                              
                              “Non ho ricevuto più notizie, ma dopo le 12.00 
                              abbiamo sentito una forte sparatoria, mortai e 
                              altro. Non ho ancora ricevuto nemmeno notizie da 
                               Guillermo e da Lalo. Tutto il mondo è pronto ad 
                              attaccare appena cominciano a ritirarsi”. 
                               
                              
                                
                              
                              In quanto ad un confuso messaggio di Luis Crespo 
                              ricevuto dal Che, sulla presenza di guardie nella 
                              zona di Cayo Espino, commentai: 
                              
                                
                              
                              “La notizia che mi dai adesso del  Guajiro [Luis 
                              Crespo] mi preoccupa molto, soprattutto per la sua 
                              mancanza di dati. È possibile che questa truppa 
                              era andata da Sao Grande verso Cayo Espino, 
                              utilizzando il cammino di cui ti parlavo poco fa. 
                              Ma  Hubert e Duque, devono stare da qualche parte. 
                              Anche se ho sempre la speranza che abbiano 
                              occupato l’altura. Se non è così  [le guardie] 
                              hanno il cammino quasi libero”. 
                              
                                
                              
                              E finalmente, aggiungevo: 
                              
                                
                              
                              “Qui ha piovuto molto per due ore. Io non so come 
                              faranno con i carri armati . 
                              
                              Se non possono andarsene  oggi, sferreremo un 
                              bombardamento intenso di mortaio per  tutta la 
                              notte. 
                              
                              Manda a chiedere a Ramirito 30 o 40 obici da 60. 
                              
                              Tratta di puntare i tuoi all’imbrunire,  quando 
                              tuttavia si può osservare il tiro. Io penso di 
                              trasferire l’ 81 stanotte portandolo qui per 
                              sparare il maggior numero di obici possibile per 
                              salutare. Ma sarà mai  possibile che non possiamo 
                              prendergli nemmeno gli zaini?”  
                              
                                
                              
                              A quel punto gli ultimi soldati del  Battaglione 
                              17 e del rinforzo appena arrivato abbandonavano le 
                              trincee di Las Mercedes in piena fuga, appoggiati 
                              dal fuoco di  altri due battaglioni appostati 
                              lungo il cammino e dall’aviazione.  
                              
                              Senza dubbio la  ritirata delle truppe nemiche 
                               non fu facile, perchè le forze ribelli le 
                              perseguitarono  con azioni ostili per tutto il 
                              tragitto,  anche se però fu facilitata da una 
                              parte perchè Herradura non era coperta dalle forze 
                              di Huber Matos che dovevano stare  lì a chiudere 
                              l’uscita. 
                              
                              Circa alle 16.00 le forze nemiche cercarono di 
                              prendere l’altura che era difesa dalle truppe 
                              comandate da Camilo, vicino a Cuatro Caminos e, 
                              dopo un’ora d’intenso combattimento, si videro 
                              obbligate a ripiegare, Durante l’azione morì il 
                              combattente ribelle José Díaz, El Gallego Pinín. 
                              
                              Accadde quello che temevo. Dimenticammo tutto 
                              quello che avevamo appreso nella Battaglia  di 
                              Jigüe. Quando cercai di rettificare era già troppo 
                              tardi. Ero triste, perchè fu tale e tanto rapido 
                              il colpo assestato al nemico che la guerra fu al 
                              punto di concludere. Sarebbe accaduto se al 
                              battaglione 11 del colonnello  Sánchez Mosquera 
                              avessimo applicato la stessa ricetta applicata la 
                              18 di Quevedo; non solo per la fama del suo capo e 
                              la  combattività delle sue truppe ma anche per le 
                              quasi 400 armi automatiche e  semi automatiche che 
                              possedevano. Gli altri battaglioni che rimanevano 
                              sulla Sierra Maestra, con un minimo di pressione, 
                              avrebbero deposto le armi. 
                              
                              Per errore nostro riuscirono a scappare. Fu 
                              sconfitto ma non distrutto. 
                              
                              L’eccesso di uomini nell’accerchiamento a Las 
                              Mercedes significava più gente localizzata per gli 
                              attacchi aerei, un uso maggiore di munizioni ogni 
                              giorno, più bersagli per i mortai,  le 
                              mitragliatrici e i fucili nemici; meno plotoni, 
                              squadre e capi per combattere i rinforzi. Con 
                              Camilo dovevano stare non solo i bazooka, i mortai 
                              e  le mine, ma anche la calibro 50 di Curuneaux. 
                              
                              La battaglia si vinceva combattendo i rinforzi 
                              nemici e i suoi carri armati in pianura; questo 
                              non lo sapevamo allora e lo apprendemmo poi, 
                              quando non restò altra alternativa.  
                              
                              Alle  18.15 del pomeriggio, scrissi a Camilo: 
                              
                                
                              
                              “Abbiamo sentito per radio che le guardie sono 
                              bloccate lì e chiedono trattori e che ‘dalla 
                              retroguardia hanno sparato un milione di 
                              pallottole’. Cerca di fermarli, che nella 
                              retroguardia vanno cento uomini nostri per vedere 
                              se gli prendiamo i carri armati. Pedrito che 
                              aspetti lì. Adesso l’importante è non lasciarli 
                              muovere, per saltargli addosso quando spunta la 
                              luna”.  
                              
                                
                              
                              A quell’ora, il 6 agosto le truppe dell’esercito 
                              si allontanavano in fuga precipitata. Le forze 
                              ribelli avevano preso l’altura ed aperto il fuoco 
                              sul nemico in ritirata, accelerando la sua fuga e 
                              provocando nuove perdite. Alle 18, nel tardo 
                              pomeriggio, Camilo mi mandò un altro messaggio, 
                              che ricevetti dopo:  
                              
                                
                              
                              “Le guardie hanno tentato di prendere la cima 
                              pelata e gli uomini si sono ritirati senz’ ordine 
                              quando è arrivata l’aviazione. Li ho fatti tornare 
                              ma, dato che la situazione si era fatta 
                              insostenibile si sono ritirati.  
                              
                              Ho orientato gli uomini ad andare un poco più 
                              indietro. Hanno ammazzato il ‘gallego’.  Un’ora e 
                              mezzo fa siamo tornati  sulla cima, quando un uomo 
                              che avevo lasciato là in alto con un gruppo mi ha 
                              detto che si stavano ritirando. Abbiamo aperto un 
                              fuoco serrato e credo che non ne restino più. 
                              
                              Abbiamo preso uno Springfield, 3 pettini di 
                              Cristóbal, 1 revólver 45, 1 dispositivo di 
                              Springfield. Sembra che ne sono stati colpiti  
                              alcuni, perchè c’erano tracce di sangue e bende.  
                              Stiamo nello stesso luogo e c’è una  "tonga" di 
                              uomini di Fiallo, Pinar e Verdecia che non 
                              appaiono e mi è arrivato un messaggio di  Williams 
                              [Gálvez] che dice che sono dispersi  lì attorno. 
                               [...] è vero che la cima era dura da resistere 
                              tra l’aviazione, i carri armati e le pallottole. 
                              Avevo il bazooka sulla cima, ma abbiamo sparato 
                              solo un colpo, poi, l’uomo addetto mi ha riferito 
                              che si è stancato di rastrellare e non ha più 
                              sparato”. 
                              
                                
                              
                              La persecuzione del nemico in fuga era andata al 
                              di là del Cerro Pelado, sino a soli quattro 
                              chilometri dalla fabbrica Estrada Palma. Quello 
                              stesso pomeriggio le nostre truppe occuparono Las 
                              Mercedes. 
                              
                              Alle 22.00 di notte comunicai al Che: 
                              
                                
                              
                              “Di fronte alla possibilità che già non resti 
                              nessuno da quelle parti, non mi sento stimolato  a 
                              fare la strada a piedi senza avere dormito  un 
                              minuto da due giorni. Chiedo ad Almeida che faccia 
                              uno sforzo per mettersi in contatto con Camilo, 
                              per  conoscere la situazione e mettersi in 
                              contatto con te.  
                              
                              Se non restano guardie per il cammino,  come 
                              credo, diamo per terminata la controffensiva.”
                               
                              
                                
                              
                               E informai Camilo con un altro messaggio alle 
                              22.15 :  
                              
                                
                              
                              “Andavo là, ma sospendo il viaggio dopo il tuo 
                              messaggio con cui mi hai comunicato la tua 
                              impressione che già se ne sono andati tutti.
                               
                              
                              Se per caso ci fosse qualcuno in cammino ed 
                              esistono indubitabili possibilità di successo 
                              attaccando, comunicati con il Che, che viene da 
                              Sao Grande e combinate un piano. Se se ne sono 
                              andati la controffensiva è terminata”.  
                              
                                
                              
                              Terminava così il 6 agosto, la Battaglia de Las 
                              Mercedes, dopo sette giorni di azioni 
                              ininterrotte. Per noi il saldo della battaglia era 
                              stato costoso: otto morti e 17 feriti. Nel corso 
                              delle azioni contammo 24 cadaveri di nemici e  un 
                              numero  incalcolabile di feriti. Furono presi due 
                              prigionieri, catturammo vari fucili, e 
                              inutilizzammo  un carro armato e un carro 
                              leggero.   
                              
                              Anche se questa battaglia non fornì, come altre, 
                              un ricco bottino di guerra, costituì, senza 
                              dubbio, uno dei più bei trionfi del forze 
                              ribelli.  Fu uno scontro disuguale contro i carri 
                              armati e l’aviazione che per sette giorni 
                              consecutivi mitragliò e bombardò le posizioni 
                              ribelli.  
                              
                              Tutte le risorse belliche  della tirannia furono 
                              poste in gioco, ma non riuscirono  a far sì che i 
                              ribelli cedessero nel loro tenace impegno. 
                               
                              
                              Un’altra unità nemica, il battaglione 17, era 
                              stato disarticolato, ma il risultato strategico 
                              più significativo era che l’ultimo pezzo del 
                              territorio della Sierra Maestra occupato dal 
                              nemico restava definitivamente liberato. 
                               
                              
                              Como dissi al Che e a Camilo nei messaggi citati:
                               
                              
                               “La nostra controffensiva per sconfiggere in 
                              maniera schiacciante la grande offensiva nemica 
                              era conclusa”. 
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