|
La Giornata per i Cinque a
Washington riserva l’incontro dei parlamentari
Oggi, 9 giugno, Ramón Labañino
compie gli anni, cinquantuno, ed è sempre
ingiustamente recluso. In una giornata come
questa pesa doppiamente la sua assenza, il
desiderio infinito del suo ritorno a casa.
Vadano a Ramón tutti i migliori auguri possibili
di buon compleanno, nonostante il luogo in cui
lo hanno ingiustamente recluso, e di tornare
libero prestissimo a Cuba, nella sua Patria e
con la sua famiglia. Che s’illumini la coscienza
di Obama e che firmi l’indulto! (GM)
Deisy Francis
Mexidor
La giornata d’appoggio ai tre antiterroristi
ancora detenuti nelle prigioni statunitensi, ha
riservato a Washington un incontro tra
parlamentari.
I legislatori di una decina di nazioni sono
giunti a Washigton con il proposito di sommare
le voci a quelle dei sindacalisti, degli
avvocati, degli scrittori, dei religiosi, degli
artisti e delle personalità di distinti ambiti
al reclamo per una pronta soluzione del caso di
Gerardo Hernández, Ramón Labañino e Antonio
Guerrero.

Ieri, domenica 8, si è svolta una riunione di
soldarietà in omaggio al ministro degli Esteri
del Cile del Governo di Unità Popolare, Orlando
Letelier, nello stesso luogo in cui fu
assassinato a Washington nel 1976.
Letelier morì vittima dell’esplosione di una
bomba comandata con un telecomando, che si
trovava sotto il pavimento dell’automobile che
stava guidando.
Nell’attentato perse la vita anche la sua
aiutante statunitense , Ronni Moffit, e il
marito di lei, Michael Moffitt fu ferito.
Il processo investigativo determinò che un
gruppo di cubani comandati da agenti
dell’Agenzia Centrale d’Intelligenza (CIA)
avevano pianificato ed eseguito il crimine.
Per frenare azioni come quella contro il loro
paese, i Cinque si infiltrarono nei gruppi
radicati nel sud della Florida sino a che furono
arrestati il 12 settembre del 1998.
Una delle attività principali di sabato è stata
una manifestazione pacifica davanti alla Casa
Bianca. I partecipanti avevano grandi cartelli
per chiedere la libertà per questi combattenti
contro il terrorismo. Si leggeva “Fine
all’ingiustizia”, “Il tempo è adesso”, “Una
nuova era nelle relazioni Stati Uniti – Cuba”,
“Obama dammi i Cinque”.
Dopo la marcia il leader indipendentista di
Puerto Rico, Rafael Cancel Miranda, ha parlato
ai partecipanti.
Tra le azioni realizzate sino ad ora, c’è stata
una conferenza dibattito sul futuro dei vincoli
tra Stati Uniti e Cuba, vincoli spezzati da
Washington nel gennaio del 1961.
La III Giornata “Cinque giorni per i Cinque”, a
Washington DC, è iniziata il 4 giugno,
coincidendo con il 49º compleanno di Gerardo
Hernández, sul quale pesa la pena più grave: due
ergastoli più 15 anni ( senza aver ucciso
nessuno).
Con questo appuntamento annuale che terminerà
mercoledì 11, si vuole accrescere la pressione
politica per dare una soluzione al caso, dato
che dei Cinque, solo due, Fernando González e
René González, sono tornati nella loro Patria
dopo aver scontato tutte le loro ingiuste
condanne. ( Traduzione GM- Granma Int.)
|