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UNESCO: Cuba ha presentato
l’America Latina come zona di pace
America Latina e i Caraibi hanno
incontrato nella CELAC uno spazio autoctono e
legittimo per avvicinare le posizioni.
Cuba ha presentato ieri, martedì 8, presso
l’Organizzazione delle Nazioni Unite per
l’Educazione, la Scienza e la Cultura (Unesco),
la decisione del II Vertice della Comunità degli
Stati Latinoamericani e dei Caraibi (CELAC) di
proclamare la regionecome una Zona di Pace.
“ Questo è un passo molto importante nella
nostra storia”, ha dichiarato l’ambasciatore
Juan Antonio Fernández, rappresentante cubano
nel 194º Consiglio Esecutivo della Unesco, a
Parigi (capitale della Francia).

Fernández ha spiegato che questa posizione
implica eliminare le guerre, le minacce e l’uso
della forza e trovare soluzioni per i conflitti
con le vie pacifiche e rispettando il diritto
internazionale.
“Nella CELAC, l’America Latina e i Caraibi
hanno incontrato uno spazio autoctono e
legittimo per avvicinare posizioni e conoscersi
meglio e per continuare a realizzare i sogni dei
nostri Eroi di costruire la Patria Grande”, ha
sottolineato Fernández.
Durante il suo intervento nel foro,
l’ambasciatore cubano ha fato un riferimento
alla situazione internazionale, dove il
sottosviluppo strutturale si perpetua, cresce
l’abisso che separa i ricchi e i poveri,
aumentano le disuguaglianze tra e dentro le
nazioni e sembra non si possa arrestare la
distruzione dell’ambiente.
Poi ha denunciato che a un anno solamente dalla
scadenza per compiere gli Obiettivi del
Millennio delle Nazioni Unite ci sono 1200
milioni di persone nel mondo in miseria, 842
milioni soffrono la fame cronica, 774 milioni di
adulti sono analfabeta e 57 milioni di bambini e
bambine non vanno a scuola.
“In questo ambito, ha detto, la UNESCO continua
un processo di riforma che vuole una maggior
efficacia ed efficienza, più visibilità e
protagonismo nel sistema multilaterale.
La crisi per il mancato pagamento
Le autorità cubane lamentano che
l’organizzazione non ha potuto realizzare
pienamente i suoi obiettivi e i suoi programmi
per il mancato pagamento dovuto
all’inaccettabile ricatto finanziario del suo
principale contribuente: gli Stati Uniti.
“La crisi ha generato tensioni inutili,
incertezze e un indesiderabile allontanamento
dall’ obiettivo principale della riforma,
rendendola molto più dolorosa e traumatica per
il personale, ed ha aperto anche le porte ad una
maggiore dipendenza dalle risorse al di fuori
del bilancio”, ha affermato.
Le priorità
L’ambasciatore Juan Antonio Fernández ha detto
che la UNESCO deve mettere a fuoco le sue
priorità, definite dal Consiglio e dalla
Conferenza Generale e utilizzare tutte le
energie e gli sforzi nel contributo per gli
Obiettivi di Sviluppo dopo il 2015.
Sono due le sfere in cui la UNESCO ha un enorme
vantaggio, unico come paragone: Educazione e
Cultura. Nella prima si nota l’encomiabile
lavoro del settore che è un obiettivo per
realizzare un’educazione di qualità e
apprendimento per tutta al vita, per il 2030.
Nella cultura resta ancora da fare per rendere
realtà il desiderio di conseguire un obiettivo
specifico che riconosca il suo contributo come
fattore e strumento dello sviluppo.
L’ambasciatore cubano ha sottolineato anche che
Cuba continuerà a sostenere gli sforzi per
rifondare la UNESCO. (Telesur/ Traduzione
Granma Int.)
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