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La polizia negli USA ha ucciso 14
adolescenti, da agosto ad oggi
Gli agenti di polizia degli Stati Uniti hanno
assassinato 14 adolescenti dopo l’omicidio del
giovane afro americano Michael Borwn, avvenuto il
9 agosto scorso.
Sei dei giovani uccisi erano afro americani e
questo dice chiaramente che l’amministrazione di
Barack Obama non ha mantenuto la promessa di
evitare i maltrattamenti della polizia alla
popolazione negra nel paese e d’analizzare la
relazione dei funzionari della sicurezza con
questa fascia, soprattutto a Ferguson, in
Missouri.
Il Daily Beast, ha ricordato che nel mese di
novembre scorso la polizia ha ammazzato,
sparandogli, un bambino di 12 anni che aveva una
pistola giocattolo, in un centro ricreativo nella
città di Cleveland, in Ohio.
Il brutale omicidio di Brown ha provocato reazioni
negli USA dove a migliaia hanno protestato perchè
si faccia giustizia e si arresti il poliziotto
bianco che lo ha ucciso, Darren Wilson, dopo che
il ragazzo ha ignorato l’ordine di fermarsi e -
dicono - ha aggredito l’agente.
Il Gran Giurì ha deciso che il poliziotto “ha
agito in difesa propria” e a Ferguson sono di
nuovo scoppiati violenti disturbi.
Wilson è stato assolto dalle accuse, ma ha
immediatamente presentato le sue dimissioni che
sono state accettate in forma immediata.
In 38 Stati del paese ci sono state manifestazioni
per chiedere che la giustizia punisca l’assassinio
di Brown, per il quale afro americani e attivisti
per i diritti civili degli USA hanno iniziato una
marcia di sette giorni, in un reclamo di giustizia
dopo la decisione del Gran Giurì.
Almeno 3.000 persone hanno partecipato a una
marcia pacifica a Washington (la capitale), alla
quale si sono sommati altri 1500 statunitensi da
Boston a New York.
Anche se gli Stati Uniti si vantano di una
democrazia esemplare, molti esperti si chiedono
com’è possibile che una democrazia tanto esemplare
difenda così radicalmente il diritto di portare
ami da fuoco?
Lo scorso 8 novembre, Andrew Fryberg, di 15 anni,
ferito in una sparatoria nella scuola media
Pilchuck di Marysville, nello stato di Washington,
è morto per la gravità della ferita. La sua
famiglia ha emesso un comunicato per informare del
lutto, nel quale hanno ringraziato la comunità e i
medici che hanno tentato di salvare la vita del
ragazzo.
Le sparatorie nelle scuole degli USA sono
frequenti e questo si deve al fatto che in 22
Stati è legale portare armi da fuoco.
Le leggi per il possesso delle armi variano tra
gli Stati e, anche se alcuni testi lo limitano,
gli abitanti del paese sembrano provare un grande
amore per le armi.
In Missouri, per esempio, è legale possedere un
silenziatore, che evita il rumore dello sparo, ma
a patto che si possegga anche una licenza
federale C&R, che permette alle persone... di
collezionare armi antiche.
Lo scorso 20 novembre il poliziotto Peter Liang
ha assassinato con uno sparo nel petto il giovane
afro americano Akai Gurley a New York.
Il procuratore del distretto di Brooklyn, USA, Ken
Thompson, convocherà il Gran Giurì, formato da 23
cittadini per decidere se presentare o no l’accusa
di omicidio contro il poliziotto, appena entrato
in servizio, Peter Liang che ha ucciso Akai
Gurley, di 28 anni.
“M’impegno a realizzare un’investigazione
esaustiva e imparziale per dare alla giuria tutte
le informazioni necessarie per realizzare il suo
lavoro.
Stiamo ancora raccogliendo materiali”, ha
dichiarato Thompson.
Dopo l’assassino di Gurley, la fidanzata del
giovane, Melissa Butler, ha spiegato alla stampa
locale che: “Non si sono nemmeno presentati nè
niente e gli hanno sparato. Non si sono
identificati, hanno solo sparato.”
La vittima era disarmata.
Il quotidiano The New York Daily ha scritto pochi
giorni fa che Liang non ha chiesto aiuto per radio
come stabilisce il regolamento, ma ha inviato un
messaggio al rappresentante del suo sindacato
mentre Gurley agonizzava.
Pochi giorni fa il Gran Giurì di Staten Island
non ha presentato accuse contro l’agente Daniel
Pantaleo, che ha assassinato nel luglio scorso
l’afro americano Eric Garner, di 43 anni. La
decisione ha provocato molte azioni di protesta
negli Stati Uniti.
(Traduzione GM – Granma Int.)
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