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Israele ha congelato i fondi
della Palestina

Israele tratterà le entrate delle imposte,
vitali per i palestinesi, e sta cercando le
forme per presentare accuse per presunti crimini
di guerra contro il presidente Mahmoud Abbas e
altri funzionari d’alto rango negli Stati Uniti
e in altri paesi, hanno detto sabato 3 diversi
funzionari israeliani riportati da Reuters.
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha deciso
in una consultazione con i ministri del suo
gabinetto, di trattenere i trasferimenti mensili
delle entrate delle imposte, per un totale di
500 milioni di shekels (125 milioni di dollari),
ha detto nella stessa occasione un funzionario
ebreo.
La misura del regime sionista risponde alla
decisione presa il giorno prima, venerdì 2, dai
palestinesi di consegnare i documenti nella sede
centrale della ONU, a New York, per sommarsi
allo Statuto di Roma della Corte Penale
Internazionale - CPI - a L’Aia e ad altri
trattati internazionali, con l’obiettivo di
presentare accuse contro i crimini commessi da
Israele.
La Palestina ha completato nei primi giorni del
2015, i passi per accedere a questo alto
tribunale, davanti al quale ha portato una
domanda retroattiva contro Israele per crimini
di guerra, ha informato PL.
Il presidente palestinese, Mahmoud Abbas, ha
firmato l’adesione allo Statuto di Roma e il suo
rappresentante presso la ONU, Riyad Mansour, ha
inviato al segretario generale Ban Ki-moon la
copia della documentazione.
Secondo Manssur, il 1º gennaio è stata
presentata a L’Aia una richiesta retroattiva per
i crimini israeliani nella Striscia di Gaza,
dove Tel Aviv ha sferrato 50 giorni di
bombardamento aereo e di incursioni terrestri
nel luglio e nell’agosto scorsi, con un saldo di
2100 morti, in maggioranza civili, includendo
520 bambini, 11000 feriti, centinaia di migliaia
d sfollati e la distruzione di una grande
quantità di case e infrastrutture destinate ai
servizi di base della popolazione.
La richiesta alla CPI riserva anche il diritto
di accusare la potenza occupante di altri gravi
delitti, ha precisato Mansour.
In accordo con il diplomatico, il processo per
unirsi alla CPI potrebbe tardare 60 giorni,
decisione che trasformerebbe la Palestina nel
suo membro 123.
Questo organo ha iniziato a funzionare nel 2002
per rispondere a genocidi e ai crimini di
guerra contro l’umanità.
“Si tratta di una decisione molto importante per
cercare giustizia attraverso la via legale.
Questa è un’opzione pacifica di fronte a tanti
omicidi di Israele”, ha affermato.
Israele e gli Stati Uniti si oppongono agli
avvicinamenti unilaterali dei palestinesi agli
organismi internazionali, adducendo che
ostacolano il negoziato per una risoluzione
pacifica al conflitto, ha aggiunto Reuters.
I fondi ora negati alla Palestina sono vitali
per l’operazione della ANP, che ha un’autonomia
limitata e per il pagamento dei salari degli
impiegati pubblici.
“Questo è un furto. Non è solo illegale. Loro
stanno aggiungendo il furto di denaro al furto
delle terre”, ha detto il negoziatore
palestinese d’alto rango, Hanan Ashrawi, a
Reuters. ( JR/Traduzione GM – Granma Int.)
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