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Gli USA apprezzano l’aiuto di
Cuba nella lotta contro il traffico di droga
Miguel Fernández
Martínez
Funzionari statunitensi hanno sottolineato la
forte reputazione di Cuba nella lotta contro il
traffico illegale delle droghe ed hanno
insistito sulla necessità d’ampliare accordi di
cooperazione tra gli Stati Uniti e l’Isola, ha
informato il quotidiano The Washington Post.
"Dobbiamo lavorare con i cubani a livelli molto
più ampi”, ha detto Mike Vigil, ex direttore
delle operazioni internazionali
dell’amministrazione di controllo delle droghe
negli Stati Uniti - DEA - citato nella versione
digitale dell’influente quotidiano
nordamericano.
Vigil, che ha anche operato come agente speciale
della DEA nella zona dei Caraibi, ha sostenuto
che “sarebbe una follia non farlo”.
L’articolo del Washington Post riconosce che per
anni i due paesi hanno cooperato insieme nella
lotta contro le droghe e nella trasmissione
d’informazioni sui movimenti di imbarcazioni e
aerei sospetti attraverso i Caraibi.
Inoltre segnala che nel momento in cui altre
nazioni latinoamericane fanno pesare sempre più
i costi umani e finanziari della guerra contro
le droghe, l’Isola è divenuta una degli alleati
più affidabili di Washington in questa lotta.
Il quotidiano statunitense ha sottolineato la
reputazione di Cuba contro il traffico di
stupefacenti illegali, con l’applicazione di
severe condanne, e che questo contrasta, secondo
il Post, con il panorama che si viveva prima
della Rivoluzione, quando nelle discoteche e nei
casinò de L’Avana s’incontrava una vasta gamma
di sostanze illecite. oltre alle fumerie
d’oppio.
“Il Governo cubano non vuole essere un centro
per i trafficanti di droghe”, ha affermato
Barry McCaffrey, un generale ritirato che è
stato lo “zar antidroga” della Casa Bianca
durante l’amministrazione Clinton ed è un ex
comandante del Comando sud dell’Esercito degli
Stati Uniti.
“Loro, le autorità cubane, lo vedevano come una
minaccia per i loro figli, per la forza lavoro,
per la loro economia e il loro stesso governo”,
ha commentato McCaffrey.
Il Post ha risaltato che nel 2013, i tribunali
cubani hanno condannato 628 persone per accuse
relazionate alla droga, 273 a reclusioni tra 6 e
10 anni, si legge in un rapporto degli USA.
Il documento del governo statunitense citato dal
The Washington Post sottolinea che Cuba
condivide le informazioni con i paesi vicini,
includendo gli Stati Uniti, e che ha avuto un
successo crescente scoprendo la presenza di
imbarcazioni sospette in tempo reale.
Il Post ha commentato anche che per anni la
cooperazione nella lotta contro le droghe è
stata tesa per via della politica ostile tra le
due nazioni.
La Sezione d’Interesse degli Stati Uniti a
L’Avana, SINA, ha un incaricato della guardia
costiera che serve quale specialista nel tema
delle droghe, ma non ci sono agenti della DEA.
Vicki Huddleston, a capo della SINA tra il 1999
e il 2002, ha detto che, nonostante gli sforzi
di Cuba d’inviare messaggi radiofonici per
avvisare sul traffico di narcotici con motoscafi
veloci, la politica degli Stati Uniti in quel
momento era di non rispondere... (PL/ Traduzione
GM - Granma Int.)
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