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E S T E R I

 L'Avana. 6 Giugno 2014

   

I paesi del G-7 confermano la loro ipocrisia e difendono la loro
sicurezza energetica

Antonio Rondón García  

Il Vertice dei sette paesi più industrializzati (G-7), ha reclamato un rinforzo della sicurezza energetica ed ha confermato, secondo gli analisti la sua ipocrisia si a proposito di temi come l’Ucraina o la Siria.

In una Bruxelles blindata da vari giorni, con migliaia di poliziotti e le frontiere chiuse per la prima volta dall’entrata in vigore dello spazio Schengen nel 1995, i partecipanti hanno chiamato a ridurre la dipendenza nei rifornenti di combustibili.

La misura riguarda la Russia, che vende all’Unione Europea - UE - quasi il 30% del gas naturale che consuma, circa 12.000 milioni  di metri cubi, il cui 80% `passa per il sistema di gasdotti dell’Ucraina.

Durante la riunione dei massimi dirigenti di Germania, Stati Uniti, Giappone, Regno Unito, Canada, Francia e Italia, il primo ministro italiano, Matteo Renzi, ha chiamato a fare di più per garantire una sicurezza energetica delle prime economie.

Una dichiarazione finale del Vertice, che si è svolto nella Sala del Consiglio della UE, esorta a ridurre la dipendenza energetica e specificatamente per l’inverno 2014 – 2015, differenziando le fonti di rifornimento e di creare un mercato congiunto con questo fine.

Mosca esige da Kiev il pagamento di un debito di più di  2000 milioni di dollari per la consegna di gas degli ultimi mesi e l’Europa teme che se non avverrà il pagamento, si ripeterà la situazione del 2006, quando la Russia sospese la fornitura del gas alla frontiera dell’Ucraina.

Il G-7 considera illegittime le elezioni presidenziali in Siria, dove ha partecipato il 73,42 con diritto al voto e l’88% ha votato per la rielezione del presidente Bashar Al Assad.

Il documento finale, apparentemente evita di riferirsi all’imposizione di nuove sanzioni contro la Russia, in relazione agli avvenimenti con l’Ucraina. (Traduzione GM – Granma Int.)
 

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