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L’amore non si arresta!
Grande successo politico dell'iniziativa per la
liberazione dei 5 rivoluzionari cubani. Roma ha
festeggiato la libertà dei 5 rivoluzionari
cubani, reclamando la liberazione di tutti i
detenuti politici.
Sono tutti liberi i 5 combattenti rivoluzionari
cubani e la lotta in difesa dell’umanità
continua per l’autodeterminazione dei popoli.
Anche Roma ha festeggiato la libertà dei 5
combattenti rivoluzionari cubani.
In un affollatissimo Corto Circuito, il centro
sociale che ha ospitato l’iniziativa, si sono
ritrovati moltissimi compagni per partecipare
alla festa organizzata dal Comitato
Internazionale Libertà per i 5, Capitolo
Italiano della Rete in Difesa dell’Umanità,
Associazione e Rivista Nuestra America, CSOA
Corto Circuito.
Come in altre città del mondo, anche Roma ha
voluto salutare in maniera militante il ritorno
dei 5 rivoluzionari ingiustamente imprigionati
nelle carceri statunitensi. Una detenzione lunga
16 anni nelle carceri speciali degli Stati Uniti
d'America, dopo un processo farsa che li
condannava ingiustamente per spionaggio
(inizialmente 3 di loro all’ergastolo), mentre
invece erano in terra nordamericana per impedire
attacchi terroristici contro il proprio popolo e
in difesa dell’umanità.
Sedici anni non solo di ingiusta privazione
della libertà, ma anche di negazione di molti
dei più elementari diritti umani che pure gli
Stati Uniti si fregiano di garantire.
Tantissimi anticapitalisti e antimperialisti
della Capitale si sono ritrovati ed hanno voluto
dedicare questa festa oltre che ai 5, al popolo
cubano e al suo Governo, ed anche a tutti i
prigionieri politici imprigionati
dall’imperialismo nelle carceri di tutto il
mondo.
L’incontro ha avuto inizio con gli interventi di
Luciano Vasapollo, degli Ambasciatori di Cuba in
Italia e presso la Santa Sede, di Rita Martufi,
di Nunzio D'erme, anche lui recentemente
riportato alla libertà, ai suoi compagni e alle
sue lotte;tutti hanno evidenziato che è stata
una battaglia vinta dal popolo cubano che da
oltre 50 anni resiste all’infame blocco
nordamericano e che ha saputo resistere anche a
questa provocazione e ingerenza con la prigionia
dei propri fratelli; vinta dai 5 compagni e
dalle loro famiglie che eroicamente hanno saputo
sopportare con forza e grandissima dignità, nel
loro compito rivoluzionario, una detenzione
feroce e vinta da tutti i rivoluzionari del
mondo che da 16 anni hanno voluto e saputo,
anche con momenti molto difficili,tenacemente
portare avanti questa battaglia di libertà e di
autodeterminazione.
Sono poi seguiti gli emozionanti collegamenti in
diretta telefonica con l’Avana.
Il primo è stato con Fernando Rojas
,Viceministro della Cultura di Cuba, a cui è
seguito quello con Kenia Serrano, Presidente
dell ICAP (Istituto Cubano per l’Amicizia tra i
popoli), e poi quello con Josephine Sanchez,
Coordinatrice dei rivoluzionari cubani in
Europa. Tutti hanno sottolineato che questa
liberazione ha realizzato oltre all'importante
risultato di avere riportato i 5 compagni a
casa, ha messo al centro dell’agenda politica
internazionalista la lotta fondamentale per
l'autodeterminazione dei popoli, per la libertà
e il socialismo, ed è stata il frutto di
un'incessante percorso rivoluzionario contro
l'imperialismo del popolo e del governo di Cuba
e di tutto il movimento di solidarietà
internazionalista. Sincero e di vero cuore è
stato da parte di tutti il ringraziamento ai
presenti e a tutti i compagni rivoluzionari
italiani che hanno sempre creduto politicamente
fino in fondo e senza tentennamenti a questa
battaglia di libertà e simbolo della liberazione
di tutti i prigionieri politici nelle carceri
dell’impero, e un particolare ringraziamento è
andato al ruolo svolto nella trattativa dalla
diplomazia del Vaticano e un saluto di piena
gratitudine politica è andato da tutti al prof.
Vasapollo, che grazie anche all’aiuto di padre
Antonio Tarzia dell’associazione Cassiodoro, ha
potuto incontrare e parlare in udienza con Papa
Francesco e consegnargli personalmente una
lettera di preghiera e attenzione sul caso dei 5
cubani.
Tale ringraziamento è stato ripreso e
sottolineato nel particolarmente toccante ed
emozionante collegamento telefonico in diretta
con Ramón Labañino Salazar, uno dei tre dei 5
rivoluzionari liberato soltanto dieci giorni fa
insieme a Gerardo Hernández Nordelo e Antonio
Guerrero Rodríguez, dopo che nei mesi scorsi
erano stati liberati René González Sehwerert e
Fernando González Llort per fine pena del tutto
scontata.
Nel suo intervento in diretta Ramon ha voluto
sentitamente ringraziare a nome dei 5 e delle
loro famiglie, del popolo e del Governo di Cuba,
i sinceri compagni rivoluzionari italiani che
in questi anni, credendoci fino in fondo, hanno
voluto lottare al loro fianco e con il popolo e
il Governo cubano,con alto senso di solidarietà
non soltanto per la loro liberazione ma
sopratutto per affermare il diritto di tutti i
popoli alla propria autodeterminazione, per la
costruzione di un’altro mondo necessario .
La festa è andata avanti con una bella cena a
cura dell’osteria di Corto Circuito, e si è
sempre di più affollata, fino a tarda notte con
la coinvolgente musica cubana e da Sud a Sud del
compagno DJ Giovanni “Cecio” che ha fatto
ballare tutti i compagni presenti, e con
numerosi brindisi per un 2015 di conflitto e di
liberazione, con la felicità di chi sa che
l’avversario di classe ci impone spesso una
lotta durissima, ma che
questa, se ben condotta e organizzata, sa anche
vincere.
Lottare contro l’infame blocco, con Cuba
socialista, per l’autodeterminazione di tutti i
popoli, per il socialismo nel XXI secolo.
Per la libertà di tutti i prigionieri politici
detenuti nelle carceri dell’impero”, con le
transizioni socialiste dei governi rivoluzionari
dell’ ALBA!
Hasta la victoria siempre!
Socialismo o muerte, venceremos!
Capitolo Italiano della Rete di intellettuali,
artisti, movimenti sociali in Difesa
dell’Umanità.
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