La OMS controlla il bilancio dei
morti per l’Ebola
L’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) ha
controllato il suo bilancio dei deceduti per il
virus dell’Ebola, con un totale di 4951 morti
in otto paesi, stimando che alcuni casi contati
in Guinea non corrispondono a questa epidemia.
Il bilancio reso noto venerdì 31 ottobre informa
di 4951 morti tra i 13.567 casi registrati sino
al 29 ottobre.
Il bilancio pubblicato precedentemente mercoledì
29 ottobre, informava di 13.793 casi e 4922
morti.
Cuba
guida la battaglia contro l’Ebola in Africa, ha
scritto il The Observer mentre l’occidente
vigila la sicurezza delle sue frontiere.
Il numero ufficiale dei morti per l’Ebola in
Africa Occidentale era giunto a 4000 alla metà
di ottobre anche se gli esperti hanno detto che
per le statistiche reali è almeno il doppio e le
Nazioni Unite hanno emesso un chiaro richiamo.
“Gli aiuti umanitari internazionali si
dovrebbero incrementare in massa anche di fronte
a un semplice calo dell’infezione”, ha detto il
Segretario Generale Ban Ki-moon.
“Necessitiamo una mobilitazione di risorse venti
volte maggiore”, ha aggiunto. “Necessitiamo un
appoggio almeno venti volte maggiore per
l’assistenza, nei laboratori mobili, per i
veicoli, gli elicotteri, gli equipaggiamenti di
protezione, di personale medico preparato e per
le capacità d’evacuazione medica“, ha spiegato.
Ma i grandi attori internazionali o vecchie
colonie non si sono gettate in campo. Al loro
posto la maggior forza medica internazionale al
fronte del combattimento all’Ebola è di una
piccola Isola: Cuba che ha inviato centinaia di
professionisti della salute nei paesi
maggiormente colpiti. In duro contrasto, i
governi occidentali appaiono molto più impegnati
a bloccare l’epidemia alle loro frontiere che in
Africa Occidentale. (AFP / Traduzione GM.
Granma Int.)
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