Il Vietnam ha dedicato il Giorno
dell’Indipendenza Nazionale al testamento di Ho
Chi Minh
Hugo
Rius Blein
Il Vietnam ha celebrato il 2º settembre, il 69º
anniversario dellasua indipendenza dal
colonialismo francese con l’accento posto nella
vigenza del testamento politico del presidente
Ho Chi Minh, diffuso 45 anni fa.
In un altro 2 settembre, nel 1969, morì chi
guidò il popolo vietnamita a questo supremo
obiettivo e proclamò nel 1945 la Repubblica
Democratica, dopo il vittorioso sollevamento del
mese precedente, davanti a mezzo milione di
compatrioti, nella piazza centrale di Hanoi.
Già malato e cosciente della sua fine vicina,
concluse quella che chiamò la Carta del Popolo,
in uno dei peggiori momenti dell’aggressione
statunitense, con cui infuse nei combattenti la
fiducia nella vittoria finale e la certezza di
riunificare un Vietnam
"mille volte più bello".
Questo è uno degli aspetti del documento che
nei giorni precedenti quello dell’ indipendenza
nazionale è stato sottolineato dalle autorità
del paese e dalle organizzazioni politiche e
sociali nel programma commemorativo dedicato ad
una delle più grandi figure mondiali del XX
secolo.
Esposizioni di manoscritti, oggetti personali
e la trasmissione di documentari degli ultimi
giorni di Ho Chi Minh, con un colloquio
accademico sul suo pensiero, si sono svolti
prima della data storica in vari luoghi del
paese.
I media della stampa hanno risaltato le
raccomandazioni scritte dal grande statista,
come il rafforzamento del ruolo dirigente del
Partito Comunista nella costruzione del
socialismo, l’unità delle sue forze, il
benessere dei vietnamiti mediante un piano di
sviluppo e un anticipo degli aspetti importanti
dell’attuale processo di rinnovo.
Una particolare enfasi è stata posta
nell’omaggio dai convocati dell’Unione delle
Gioventù, che come il Partito da tempo svolge
una campagna d’emulazione su tutti i fronti,
intitolata "Seguire l’esempio etico e morale di
Ho Chi Minh".
Tra i messaggi di auguri per la data nazionale,
la stampa ha segnalato quelli del segretario
generale del Partito Comunista della China, Xi
Jinping, del presidente del comitato Esecutivo
dell’Assemblea Nazionale, Zhang Dejiang, e del
primo ministro Li Keqiang.
In una relazione pubblicata si riferiscono le
congratulazioni di dirigenti del Laos, Cambogia,
Cuba, Russia, Myanmar, Filippine, Tailandia, e
del segretario generale delle Nazioni Unite, Ban
Ki-Moon. (Traduzione GM- Granma Int.)
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