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								Il The New York Times chiede uno 
								scambio di prigionieri tra Cuba e gli USA 
								
								Miguel Fernández 
								Martínez 
								 
								
								Il quotidiano The New York Times ha chiesto  al 
								presidente Barack Obama di scambiare lo 
								statunitense Alan Gross, detenuto in Cuba per 
								azioni di spionaggio, con i tre cubani 
								antiterroristi ingiustamente reclusi negli Stati 
								Uniti dal 1998. 
								
								In un editoriale pubblicato ieri domenica 2 
								novembre, intitolato “A Prisoner Swap With Cuba” 
								(uno scambio di prigionieri con Cuba), il 
								quotidiano di New York  riconosce che Alan 
								Gross, il cittadino statunitense che è stato 
								condannato a 15 anni di carcere, fu arrestato a 
								L’Avana come conseguenza di una strategia 
								irresponsabile  del governo degli USA, che deve 
								trovare una soluzione.  
								
								Gli editorialisti del The New York Times 
								considerano che Washington e L’Avana devono 
								valutare il caso di Gross e dei cubani Gerardo 
								Hernández, Antonio Guerrero e Ramón Labañino, 
								per dare i primi passi verso una normalizzazione 
								della relazione tra i due paesi.  
								
								Uno scambio potrebbe aprire il cammino per 
								riannodare i vincoli diplomatici e questo 
								permetterebbe agli Stati Uniti d’avere maggiori 
								opportunità di fomentare scambi positivi 
								nell’Isola, con l’espansione del commercio, del 
								turismo e un maggior contatto tra cubani e 
								nordamericani, sottolinea il giornale. 
								 
								
								Al contrario, aggiunge continuerà l’inimicizia 
								che regna da più di 50 anni e continuerà così un 
								ciclo di sfiducia tra i due lati.  
								
								L’editoriale ammette che Gross andò a L’Avana 
								cinque volte nel 2009, sotto la direzione del 
								Development Alternatives Inc., che aveva un 
								contratto con l’agenzia per lo sviluppo 
								internazionale degli USA (USAID) e  fingendo 
								d’essere un turista, trasportava furtivamente 
								strumenti di comunicazione.  
								
								Secondo il  The New York Times, i funzionari 
								nordamericani hanno concluso che per ottenere la 
								liberazione di Gross è necessario rimpatriare i 
								tre cubani che furono condannati in un processo 
								federale a Miami, nel 2001.  
								
								Per effettuare lo scambio – segnala l’editoriale 
								-, il Presidente Obama dovrebbe sospendere il 
								resto della condanna dei rei cubani.  
								
								Questa azione si giustificherebbe se si 
								considerano il lungo periodo di detenzione, le 
								critica valide che sono sorte rispetto 
								l’integrità del processo giudiziario affrontato 
								e i possibili benefici che uno scambio potrebbe 
								rappresentare per realizzare un avvicinamento 
								bilaterale, aggiunge.  
								
								Il The New York Times risalta anche le 
								incongruenza nel processo contro i Cinque cubani 
								arrestati negli Stati Uniti il 12 settembre del 
								1998, condannati a lunghe e ingiuste detenzioni, 
								che sono noti internazionalmente come i Cinque. 
								Due di loro sono già a Cuba dopo aver terminato 
								le loro condanne.  
								
								Un gruppo di tre giudici del processo d’appello 
								del 11º Distretto aveva revocato le sentenze 
								nell’agosto del 2005, determinando  che un 
								congiunto di fattori avevano impedito un 
								processo giusto per gli accusati.  
								
								Secondo l’editoriale di ieri, domenica 2 
								novembre, i giudici avevano stabilito che per 
								via dell’enorme ostilità contro il governo 
								cubano a Miami e di una copertura giornalistica 
								imparziale che portava vilipendio agli accusati, 
								la giuria non poteva essere imparziale. 
								 
								
								Il NYT cita la giudice  Phyllis Kravitch che 
								sostenne che l’accusa di cospirazione per 
								commettere assassinio imputata a Gerardo 
								Hernández non aveva fondamenta dato che  lo 
								hanno  vincolato all’abbattimento di due aerei 
								pirata provenienti da Miami, abbattuti dopo la 
								violazione dello spazio aereo cubano, nel 1996.
								 
								
								I pubblici ministeri non hanno stabilito che 
								 Hernández aveva mandato a L’Avana informazioni 
								sui voli, ma non aveva mai accordato con le 
								autorità dell’Isola che gli aerei dovevano 
								essere abbattuti.  
								
								Entità indipendenti, segnala ancora, includendo 
								un gruppo delle Nazioni Unite che valuta le 
								detenzioni arbitrarie e altri organismo non 
								governativi hanno criticato il processo contro i 
								Cinque cubani.  
								
								L’editoriale sottolinea che se Alan Gross,  che 
								ha minacciato il suicidio, muore mentre è 
								detenuto, la possibilità di stabilire una 
								relazione più sana con Cuna sparirà per diversi 
								anni.  
								
								Obama deve riconoscere che questo si può evitare 
								interamente, ma che si deve agire rapidamente, 
								conclude. ( Traduzione GM – Granma Int.)
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