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Gli oceani hanno residui plastici
nella superficie
Alfredo Boada
Mola
L’88 per cento della superficie degli oceani
contiene decine di migliaia di tonnellate di
microplastici avvisa un articolo pubblicato
dalla rivista
Proceedings of the National Academy of Sciences.
Gli
investigatori dell’Università di Cadice, in
Spagna, hanno constatato che esistono cinque
grandi cumuli di residui plastici negli oceani,
coincidendo con i cinque grande circoli di acque
superficiali.
Oltre all’accumulo di spazzatura plastica del
Pacifico nord, gli scienziati hanno notato
l’esistenza di cumuli simili nel centro del nord
Atlantico, del sud del Pacifico, nel sud
dell’Atlantico e nell’Oceano Indiano.
Gli studi avvertono che grandi quantità di
microplastici stanno passando alla catena
alimentare degli organismi marini e ai fondali
oceanici, e segnalano che piccoli frammenti di
plastica accumulano elementi inquinanti che
possono passare agli organismi del mare, che li
inghiottono provocando ostruzioni
gastrointestinali, uno dei problemi più
frequenti.
L’abbondanza dei frammenti di plastica
galleggiante permette a molti organismi piccoli
di navigare e colonizzare in luoghi sino ad ora
inaccessibili per loro.
Gli esperti indicano che mentre gli oggetti di
plastica sono trasportati dalle correnti
oceaniche si crepano e si rompono in frammenti
sempre più piccoli per le radiazioni solari e
che i minuscoli frammenti possono durare
centinai di anni.
I residui di plastica trovati in superficie
degli oceani sono soprattutto di polietilene e
polipropilene, polimeri utilizzati per
fabbricare borse, contenitori di bibite e cibo,
confezioni, utensili o giocattoli. (Traduzione
GM - Granma Int.)
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