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E S T E R I

 L'Avana. 31 Luglio 2014

   

Cinque paesi latinoamericani hanno ritirato da Israele i loro ambasciatori

Cile, El Salvador e Perú hanno chiamato per consultazioni i loro ambasciatori da Tel Aviv  per l’aggravamento della situazione nella Striscia di Gaza, in Palestina.

Precedentemente anche i governi di Ecuador e Brasile avevano preso la stessa decisione.

I cinque paesi latinoamericani hanno espresso la loro condanna per l’uso sproporzionato della forza e della violenza contro i civili.

Il Governo del Cile in un comunicato pubblicato  martedì 29 luglio ha valutato l’operazione israeliana come una punizione  collettiva alla popolazione civile palestinese a Gaza, ed ha segnalato che le azioni di Israele vanno contro  le norme fondamentali del diritto internazionale umanitario.

La diplomazia cilena ha dichiarato che anche se il Cile continuerà a condannare il lancio dei missile di Hamas contro la popolazione civile di Israele, si vede la necessità di puntualizzare che la scala e l’intensità delle operazioni d’Israele vulnerano il principio di proporzionalità nell’uso della forza, requisito indispensabile per giustificare la legittima difesa.

Le autorità del Perú hanno dichiarato in un documento che vedevano con grande speranza la dichiarazione di un cessate il fuoco. “Avevamo la speranza che fosse l’inizio dell’ interruzione delle ostilità e l’inizio dei negoziati, ma disgraziatamente non è stato così.

Il cancelliere peruviano  ha detto che non può continuare una situazione in cui tanti civili e tanti bambini stanno morendo uccisi.

Il Governo di El Salvador ha spiegato il ritiro dell’ambasciatore come protesta di fronte alla scalata della violenza nella Striscia di Gaza.

“Esprimiamo la nostra solidarietà con i bambini e le bambine, le donne, gli uomini e gli adulti vittime dei bombardamenti indiscriminati nella Striscia di Gaza.  Condanniamo queste azioni nella maniera più energica”, ha detto il leader di El Salvador, Salvador Sánchez Cerén.

L’Ecuador ha ritirato l’ambasciatore il 18 luglio scorso ed ha fortemente condannato le incursioni militari d’Israele nel territorio palestinese.

Il 23 luglio, il Brasile ha richiamato il suo ambasciatore dopo una nota di condanna per l’uso sproporzionato delle forze da parte dei sionisti.

In 20 giorni di  scontro sono morti più di mille palestinesi. (Traduzione GM - Granma Int.)
 

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