Cinque paesi latinoamericani hanno
ritirato da Israele i loro ambasciatori
Cile, El Salvador e Perú hanno chiamato per
consultazioni i loro ambasciatori da Tel Aviv per
l’aggravamento della situazione nella Striscia di
Gaza, in Palestina.
Precedentemente
anche i governi di Ecuador e Brasile avevano preso
la stessa decisione.
I cinque paesi latinoamericani hanno espresso la
loro condanna per l’uso sproporzionato della forza
e della violenza contro i civili.
Il Governo del Cile in un comunicato pubblicato
martedì 29 luglio ha valutato l’operazione
israeliana come una punizione collettiva alla
popolazione civile palestinese a Gaza, ed ha
segnalato che le azioni di Israele vanno contro
le norme fondamentali del diritto internazionale
umanitario.
La diplomazia cilena ha dichiarato che anche se il
Cile continuerà a condannare il lancio dei missile
di Hamas contro la popolazione civile di Israele,
si vede la necessità di puntualizzare che la scala
e l’intensità delle operazioni d’Israele vulnerano
il principio di proporzionalità nell’uso della
forza, requisito indispensabile per giustificare
la legittima difesa.
Le autorità del Perú hanno dichiarato in un
documento che vedevano con grande speranza la
dichiarazione di un cessate il fuoco. “Avevamo la
speranza che fosse l’inizio dell’ interruzione
delle ostilità e l’inizio dei negoziati, ma
disgraziatamente non è stato così.
Il cancelliere peruviano ha detto che non può
continuare una situazione in cui tanti civili e
tanti bambini stanno morendo uccisi.
Il Governo di El Salvador ha spiegato il ritiro
dell’ambasciatore come protesta di fronte alla
scalata della violenza nella Striscia di Gaza.
“Esprimiamo la nostra solidarietà con i bambini e
le bambine, le donne, gli uomini e gli adulti
vittime dei bombardamenti indiscriminati nella
Striscia di Gaza. Condanniamo queste azioni nella
maniera più energica”, ha detto il leader di El
Salvador, Salvador Sánchez Cerén.
L’Ecuador ha ritirato l’ambasciatore il 18 luglio
scorso ed ha fortemente condannato le incursioni
militari d’Israele nel territorio palestinese.
Il 23 luglio, il Brasile ha richiamato il suo
ambasciatore dopo una nota di condanna per l’uso
sproporzionato delle forze da parte dei sionisti.
In 20 giorni di scontro sono morti più di mille
palestinesi. (Traduzione GM - Granma Int.)
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