Il disarmo nucleare è una
necessità urgente, ha detto Ban Ki-moon
Il segmento di alto livello del
69º periodo ordinario dei sessioni
dell’Assemblea Generale della ONU
Foto:
ONU

“Il disarmo nucleare non è più un sogno
idealista, ma si è trasformato in una necessità
urgente e in un forte interesse dell’umanità”,
ha segnalato venerdì 25 il segretario generale
della ONU, Ban Ki-moon.
“Da tempo il mondo riconosce che l’eliminazione
di questi strumenti costituisce l’ unica
garanzia contro il loro uso” ha aggiunto, Ban in
occasione del Giorno Internazionale per
l’Eliminazione totale delle Armi nucleari.
In questa data la ONU opera per creare coscienza
tra la popolazione e i dirigenti sui benefici
reali dell’eliminazione di queste armi e dei
costi sociali ed economici derivati dal loro
mantenimento” ha precisato PL.
Ban ha ricordato che 68 anni fa, l’Assemblea
Generale della ONU ha identificato per la prima
volta la meta di realizzare l’eliminazione
delle armi nucleari e di altri mezzi di
distruzione di massa, ma che esiste un’assenza
di negoziati sul tema, che danneggia il delicato
equilibrio degli impegni internazionali.
I dati della ONU rivelano che esistono 17.000
armi nucleari nel mondo e sino ad oggi non è
stata distrutta nemmeno una fisicamente o in
conformità con qualche trattato, bilaterale o
multilaterale.
A nome della Comunità degli Stati
Latinoamericani e dei Caraibi (CELAC), il
cancelliere della Costa Rica, Manuel González,
ha ratificato che i 33 Stati membri sono
convinti che l’ unica garanzia efficace contro
l’uso o la minaccia dell’uso di questi strumenti
di morte è la loro proibizione e il loro
sradicamento.
Venerdì 25 è proseguito il segmento d’alto
livello del 69º periodo di sessioni dell’
Assemblea Generale della ONU nella sua terza
giornata, con l’intervento di vari capi di Stato
e di Governo.
Il presidente salvadoregno, Salvador Sánchez
Cerén, ha condannato il blocco economico,
commerciale e finanziario imposto da più di
mezzo secolo a Cuba dagli Stati Uniti, che
inoltre ha sottolineato che, nel proseguimento
degli sforzi per la pace e lo sviluppo inclusivo
e qualitativo non hanno spazio il disprezzo dei
principi e delle libertà fondamentali che
implica il blocco economico, commerciale e
finanziario contro la fraterna Repubblica di
Cuba.
Il capo di Stato ha indicato che Cuba,
nonostante questa misura unilaterale contro il
suo popolo, Cuba con la sua perseveranza e
autodeterminazione, è riuscita a superare in
maniera esemplare gli ostacoli e le avversità
che le sono state imposte.
Il presidente di Haiti, Michel Martelly, ha
reclamato più scanni permanenti nel Consiglio di
Sicurezza, assicurando che: “La ONU continua ad
essere il nostro più forte baluardo, perchè
confidiamo nell’integrazione di tutti i paesi”,
ed ha invitato le Nazioni Unite a fomentare un
piano internazionale per sradicare il colera,
perchè, ha detto è partendo dalle organizzazioni
internazionali che si deve promuovere lo
sviluppo dei popoli.
“Haiti lavora arduamente per realizzare gli
Obiettivi del Millennio, in materia di salute
sono stati moltiplicati gli sforzi per frenare
malattie come il paludismo, che hanno permesso
la riduzione della mortalità materno-infantile.
Martelly ha esposto la buona disponibilità del
suo governo per un dialogo con il presidente
della Repubblica Dominicana, per risolvere le
differenze storiche per via delle quali non sono
solide le relazioni.
Il presidente dell’Autorità Nazionale
Palestinese (ANP), Mahmoud Abbas, ha detto
durante il suo intervento nella ONU che
l’aggressione a Gaza non ha precedenti storici
ed ha reclamato il diritto del suo popolo di
difendersi di fronte alle machina da guerra
d’Israele.
Abbas ha ribadito che è giunta l’ora di far
terminare l’occupazione d’Israele ed ha
annunciato la prossima consegna di un progetto
di risoluzione che cerca una pace giusta per il
suo popolo.
“La Palestina non parteciperà ai negoziati con
Israele ai quali partecipano gli Stati Uniti
come intermediari, per via della mancanza di
credibilità”, ha detto.
Abbas ha anche informato della creazione di un
progetto di risoluzione che tocca il tema
dell’occupazione israeliana, sottolineando che:
“Questo impegno reitera la nostra volontà di
ottenere una pace giusta attraverso una
soluzione negoziata”. ( Traduzione GM – Granma
Int.)
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