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E S T E R I

 L'Avana. 30 Settiembre 2014

   

Il disarmo nucleare è una necessità urgente, ha detto  Ban Ki-moon

Il segmento di alto livello del 69º periodo ordinario dei sessioni dell’Assemblea Generale della ONU

Foto: ONU

“Il disarmo nucleare non è più un sogno idealista, ma si è trasformato in una necessità urgente e in un forte interesse dell’umanità”, ha segnalato venerdì 25 il segretario generale della ONU, Ban Ki-moon.

“Da tempo il mondo riconosce che l’eliminazione di questi strumenti  costituisce l’ unica garanzia contro il loro uso” ha aggiunto, Ban in occasione del Giorno Internazionale per l’Eliminazione totale delle Armi nucleari.

In questa data la ONU opera per creare coscienza tra la popolazione e i dirigenti sui benefici reali dell’eliminazione di queste armi e dei costi sociali ed economici derivati dal loro mantenimento” ha precisato PL.

Ban ha ricordato che 68 anni fa,  l’Assemblea Generale della ONU ha identificato per la prima volta  la meta di realizzare  l’eliminazione delle armi nucleari e di altri mezzi di distruzione di massa, ma che esiste un’assenza di negoziati sul tema, che danneggia il delicato equilibrio degli impegni internazionali.

I dati della ONU rivelano che esistono 17.000 armi nucleari nel mondo e sino ad oggi  non è stata distrutta nemmeno una  fisicamente o in conformità con qualche  trattato, bilaterale o multilaterale.

A nome della Comunità degli Stati Latinoamericani e dei Caraibi  (CELAC), il cancelliere della Costa Rica, Manuel González, ha ratificato che i 33 Stati membri sono  convinti che l’ unica garanzia efficace contro l’uso o la minaccia dell’uso di questi strumenti di morte è la loro proibizione e il loro sradicamento.

Venerdì 25 è proseguito il segmento d’alto livello del 69º periodo di sessioni dell’ Assemblea Generale della ONU nella sua terza giornata, con l’intervento di vari capi di Stato e di Governo.

Il  presidente salvadoregno, Salvador Sánchez Cerén, ha condannato il blocco economico, commerciale e finanziario imposto da più di mezzo secolo  a Cuba dagli Stati Uniti, che inoltre ha sottolineato che, nel proseguimento degli sforzi per la pace e lo sviluppo inclusivo e qualitativo non hanno spazio il disprezzo dei principi e delle libertà fondamentali che implica il blocco economico, commerciale  e finanziario contro la fraterna Repubblica di Cuba.

Il capo di Stato ha indicato che Cuba, nonostante questa misura unilaterale contro il suo popolo, Cuba con la sua perseveranza e autodeterminazione, è riuscita a superare in maniera esemplare gli ostacoli e le avversità che le sono state imposte.

Il presidente di  Haiti, Michel Martelly, ha reclamato più scanni permanenti nel Consiglio di Sicurezza, assicurando che: “La ONU continua ad essere il nostro più forte baluardo,  perchè confidiamo nell’integrazione di tutti i paesi”, ed ha invitato le Nazioni Unite a fomentare un piano internazionale per sradicare il colera, perchè, ha detto è partendo dalle organizzazioni internazionali che si deve promuovere lo sviluppo dei popoli.

“Haiti lavora arduamente per realizzare gli Obiettivi del Millennio, in materia di salute sono stati moltiplicati gli sforzi per frenare malattie come il paludismo, che hanno permesso la riduzione della mortalità materno-infantile.

Martelly ha esposto la buona disponibilità del suo governo per un dialogo con il presidente della Repubblica Dominicana, per  risolvere le differenze storiche per via delle quali non sono solide le relazioni.

Il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese (ANP), Mahmoud Abbas, ha detto durante il suo intervento nella ONU che l’aggressione a Gaza non ha precedenti storici ed ha reclamato il diritto del suo popolo di difendersi di fronte alle machina da guerra d’Israele.

Abbas ha ribadito che è giunta l’ora di far terminare l’occupazione d’Israele ed ha annunciato la prossima consegna di un progetto di risoluzione che cerca una pace giusta per il suo popolo.

“La Palestina non parteciperà ai negoziati con Israele ai quali partecipano gli Stati Uniti come intermediari, per via della mancanza di credibilità”, ha detto.

Abbas ha anche informato della creazione di un progetto di risoluzione che tocca il tema dell’occupazione israeliana, sottolineando che: “Questo impegno reitera la nostra volontà   di ottenere una pace giusta attraverso una soluzione negoziata”. ( Traduzione GM – Granma Int.) 
 

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