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L’ALBA ha denunciato dalla Russia
la guerra mediatica contro
l’America Latina
Odalys Buscarón
Ochoa
La guerra mediatica contro l’America Latina e i
Caraibi è stata dibattuta dagli ambasciatori in
Russia dell’Alleanza Bolivariana dei Popoli di
Nuestra América (ALBA) in occasione del
decimo anniversario di questo accordo
integrazionista.
Dando il benvenuto il vice rettore
dell’Accademia Presidenziale di Economia
Nazionale e Amministrazione Pubblica della
Russia, Andrei Margolin, ha sottolineato che
l’esperienza di questa regione in questo tema è
di grande interesse per Mosca nel momento
attuale.
Nel suo intervento, l’ambasciatrice della
Bolivia, María Luisa Ramos, ha segnalato che
solo un popolo organizzato cosciente che il
destino del suo paese si trova solo nelle sue
mani e non deve venire da fuori, potrà resistere
e respingere coloro che pretendono d’imporre
questi metodi.
Questo è il caso di Cuba da più di 50 anni di
fronte alle pressioni e le sanzioni con cui si
pretende di cambiare la sua rotta, e con lei ci
sono oggi i processi boliviano, venezuelano,
ecuadoriano e nicaraguense, ha aggiunto Maria
Luisa Ramos.
Il capo della missione di Cuba in Russia, Emilio
Lozada, ha parlato del blocco che il suo popolo
sopporta da 54 anni, al quale sono state unite
le più diverse forme di guerre nelle
comunicazioni, includendo le ciber aggressioni
più recenti, chiamate Zunzuneo e Piramideo.
“Il loro obiettivo è lo stesso di tutte le
varianti usate nel passato: stimolare la
sovversione, provocare un cambio violento del
sistema politico scelto dai cubani” ha spiegato.
Juan Vicente Paredes, ambasciatore del
Venezuela, ha segnalato che il presidente
Nicolás Maduro con l’appoggio del suo popolo ha
sbaragliato una manipolazione mediatica
brutale e senza scrupoli.
Con la proiezione di audiovisivi, Paredes ha
mostrato esempi concreti di fatti violenti
registrati in altre nazioni, diffusi in
pubblicazioni nazionali e internazionali, come
fossero accaduti in Venezuela.
Patricio Chávez, ambasciatore dell’Ecuador, ha
indicato che il suo paese non sfugge a questo
tipo di guerra, ed ha segnalato la Legge dei
Media, approvata dopo l’arrivo al potere della
Rivoluzione cittadina, guidata dal presidente
Rafael Correa.
Tutti i diplomatici hanno reiterato la
solidarietà dei loro popoli e dei loro governi
alla Russia, contro le sanzioni e le
diffamazioni degli Stati Uniti e dei loro
alleati, dopo la sua condanna per la rottura
dell’ordine costituzionale in Ucraina il 2
febbraio scorso.
Molto interessante la conferenza del dottor
Evgueni Panchentsev, supervisore delle
investigazioni sul tema, nell’Università
Statale di Mosca, Mijail Lomonósov, e del Centro
Internazionale d’Investigazioni Politiche e di
Consultazioni.
La giornata è terminata con la presentazione dei
libri “Hugo Chávez: En la
mira de la guerra comunicacional”, di
Panchentsev, e “Presidentes como
objetivos de los medios de comunicación:
Práctica de la confrontación
comunicacional en América Latina”, di questo
investigatore con
la professoressa Olga Polunina. (Traduzione GM –
Granma Int)
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