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								Cuba non rinuncerà mai alla sua 
								sovranità. Nè al cammino liberamente scelto dal 
								suo popolo  
								
								Il ministro cubano ha denunciato 
								che i danni umani per il blocco degli USA contro 
								l’Isola crescono ed è impossibile calcolare il 
								loro impatto. 
								
								Granma – foto ONU 
								
								   
								
								Il ministro degli Esteri di Cuba, Bruno 
								Rodríguez Parrilla.  
								
								Il ministro degli Esteri cubano, Bruno 
								Rodríguez, ha denunciato il 28 ottobre, 
								nell’Assemblea Generale della ONU che i danni 
								umani per il blocco degli Stati Uniti contro 
								l’Isola crescono ed è impossibile calcolare il 
								loro impatto, ha informato PL.  
								
								"Sono già il 77% dei cubani i nati in queste 
								circostanze. La sofferenza delle famiglie non si 
								può calcolare”, ha sottolineato nell’Assemblea 
								Generale con 193 paesi che si apprestava a 
								condannare per la 23ª volta consecutiva dal 1992 
								le sanzioni applicate da Washington, da più di 
								mezzo secolo.  
								
								In accordo con l’alto funzionario, anche se i 
								sistemi di assistenza sociale e di salute  
								dell’Isola impediscono la perdita di vite umane, 
								l’assedio provoca severi danni.  
								
								“Nessuna persona onesta nel mondo e nemmeno 
								negli Stati Uniti potrebbe appoggiare le 
								devastanti conseguenze di una politica proibita 
								da molte convenzioni internazionali, includendo 
								quella di Ginevra del 1948 contro il genocidio”, 
								ha segnalato.   
								
								Rodríguez ha precisato che nonostante il blocco  
								e il suo impatto socio-economico, la nostra 
								cultura sociale, l’educazione e la garanzia dei 
								diritti e delle uguali opportunità ci permettono 
								d’essere una società istruita e solidale. 
								 
								
								Nel suo intervento il cancelliere ha anche 
								denunciato il rafforzamento delle misura 
								unilaterale soprattutto nel settore finanziario 
								e il suo carattere extraterritoriale, con 
								l’imposizione di enormi e isolite multe per 11 
								milioni di dollari, imposte a 38 banche per aver 
								realizzato transazioni con Cuba e altri paesi.
								 
								
								Inoltre ha esposto i danni economici del 
								sanzioni mantenute e indurite da 10 presidenti 
								statunitensi, sia repubblicani che democratici, 
								che raggiungono l’astronomica cifra di un 
								bilione 112534 milioni di dollari.  
								
								 "Cuba non rinuncerà mai alla sua sovranità, nè 
								al cammino liberamente scelto dal suo popolo per 
								costruire un socialismo più giusto ed 
								efficiente, prospero e sostenibile. e nemmeno 
								desisterà nella ricerca di un ordine 
								internazionale diverso, nè smetterà di lottare 
								per l’equilibrio del mondo”, ha affermato.
								 
								
								Il ministro  Bruno Rodríguez ha spiegato la 
								posizione cubana nell’Assemblea Generale 
								dedicata al dibattito per la 23ª volta, dal 
								1992, sulla necessità di porre fine al blocco 
								economico, commerciale e finanziario imposto da 
								Washington all’Isola, da più di mezzo secolo”. 
								
								"Invitiamo il governo degli Stati Uniti ad una 
								relazione mutuamente rispettosa, basata su basi 
								reciproche, nell’uguaglianza sovrana, nei 
								principi del Diritto Internazionale e della 
								Carta delle Nazioni Unite”, ha segnalato ed ha 
								espresso la volontà dell’Isola di  sviluppare  
								relazioni in forma civile con il suo vicino del 
								nord, che mantiene l’assedio attorno alla più 
								grande delle Antille, ignorando la condanna 
								quasi unanime del blocco espressa dalla comunità 
								internazionale. 
								
								“Ai due lati dello Stretto della Florida, i 
								popoli degli USA e di Cuba hanno sempre 
								mantenuto vincoli profondi”, ha precisato il 
								diplomatico, ricordando che nonostante le 
								vecchie tensioni e i tentativi degli estremisti 
								violenti e dei gruppi di terroristi di 
								provocarla, non c’è stata guerra nè sono morti 
								giovani nordamericani nell’Isola”.  
								
								"Anche se è stata calunniata, Cuba non è stata 
								mai una minaccia per la sicurezza nazionale 
								degli Stati Uniti  e accoglie in maniera 
								ospitale i pochi nordamericani ai quali il 
								governo concede il permesso di visitarla", ha 
								affermato.  
								
								Il titolare delle Relazioni Esteri di Cuba ha 
								citato sondaggi e dichiarazioni di diverse 
								tendenza, di accademici, imprenditori, religiosi 
								e cittadini che vogliono l’eliminazione del 
								blocco e la normalizzazione delle relazioni 
								bilaterali.  
								
								Nel suo intervento nell’Assemblea, Rodríguez ha 
								ricordato le altre mostre d’ostilità di 
								Washington, come l’assurda inclusione di Cuba 
								nella sua lista unilaterale degli Stati 
								patrocinatori del terrorismo internazionale e 
								l’illegale uso delle tecnologie 
								dell’informazione come armi di 
								destabilizzazione.  
								
								In accordo con il diplomatico, la decisione 
								d’eliminare l’assedio economico, commerciale e 
								finanziario sarebbe   benvenuta a scala mondiale 
								e risulterebbe  un’influenza unitaria a favore 
								della pace e delle soluzioni pacifiche  di 
								conflitti e differenze. “Il Presidente Barack Obama ha tutte le 
								prerogative costituzionali, senza andare al 
								Congresso, per modificare aspetti determinanti 
								del blocco e introdurre una dinamica nuova e 
								decisiva nelle relazioni bilaterali”, ha 
								ricordato ancora Bruno Rodríguez  ( Traduzione 
								GM - Granma Int.) |