Il
mondo per una nuova condanna al blocco contro
Cuba
Waldo Mendiluza

L’Assemblea Generale della ONU si pronuncia oggi
su un progetto di risoluzione che domanda la
fine del blocco statunitense contro Cuba,
iniziativa simile a quelle appoggiate in forma
decisa negli ultimi 22 anni.
Oltre alla votazione, la riunione generale di
193 membri delle Nazioni Unite accoglierà gli
interventi dei diplomatici attorno al tema,
rappresentando nazioni o a nome di organismi
globali e regionali e la presentazione di un
rapporto del segretario generale Ban Ki-moon.
Il documento che presenta Ban riguarda
l’atteggiamento della comunità internazionale e
del sistema della ONU sull’assedio economico,
commerciale e finanziario imposto da Washington
all’Isola da più di mezzo secolo.
Circa 150 governi, l’Unione Europea, la Santa
Sede e 26 entità specializzate delle Nazioni
Unite hanno inviato ai loro criteri al
Segretario Generale, nella stragrande
maggioranza per fissare la loro posizione contro
questa misura, segnalare il suo impatto e
anticipare l’appoggio al Progetto di
Risoluzione.
L’iniziativa considerata oggi dal principale
organo della ONU –la votazione dovrebbe avvenire
circa a mezzogiorno a New York - fa appello ai
principi della sovranità e dell’uguaglianza
degli Stati, la libertà di commercio e di
navigazione, la non interferenza nei temi
interni, per chiedere l’eliminazione delle
sanzioni di Washington imposte a Cuba.
Inoltre esprime preoccupazione per l’extra
territorialità dell’assedio, partendo da leggi
come la Helms Burton (1996), e ricorda la
condanna mondiale alla crudele misura mantenuta
da una decina di presidenti nordamericani,
diversi con due mandati alla guida della Casa
Bianca.
Un mese fa 45 presidenti dei cinque continenti
hanno chiesto nel dibattito generale del 69º
Periodo di sessioni dell’Assemblea, la fine del
blocco, che è stato definito nel foro come
genocida, criminale e un eredità della Guerra
Fredda.
Nell’ottobre del 2013, 188 dei 193 paesi della
ONU hanno votato a favore della Risoluzione, con
l’astensione di Micronesia, Palau e Isole
Marshall, e gli isolati voti contrari emessi
dagli Stati Uniti e Israele. (traduzione GM -
Granma Int.) |