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Segnalata
l’amicizia cubano-russa
La Russia non è sola!
Jorge Petinaud
Fidel Castro Díaz-Balart, assessore scientifico
del Consiglio di Stato di Cuba, ha affermato a
Mosca, che la fraternità tra la Russia e il suo
paese è indistruttibile perchè è stata forgiata
al calore di una solidarietà moltiplicata a
partire dal 1959.
“Noi ci sentiamo orgogliosi di stare con nostri
fratelli in momenti in cui si ricorre a sanzioni
e minacce”, ha affermato l’assessore,
intervenendo nella presentazione dell’ edizione
in russo del libro “Breve storia di Cuba”,
nell’Istituto Statale delle Relazioni
Internazionali di Mosca, ed ha risaltato che
questo stesso centro d’insegnamento superiore è
una mostra dell’auto che l’Unione Sovietica ha
offerto a Cuba nella formazione di specialisti,
dato che in 30 anni lì si sono laureati 156
professionisti provenienti dall’Isola.
“Molti occupano oggi alte responsabilità in Cuba
e rappresentano degnamente la scuola diplomatica
sviluppata in questo istituto che nel prossimo
ottobre compirà 70 anni”, ha sottolineato
l’assessore cubano, che è dottore in fisica
nucleare, laureato nell’Università Mijail
Lomonósov di Mosca.
Castro Díaz-Balart ha parlato delle aggressioni
sofferte dal popolo cubano da quando, 55 anni
fa, decise di liberarsi del sistema neocoloniale
che le imponevano e prese il cammino
dell’autodeterminazione. La solidarietà
sovietica ``e stata presente nelle armi che
affrontarono l’invasione di Playa Gíron, nella
Crisi di Ottobre del 1962, nell’appoggio al
popolo di Cuba di fronte al blocco economico,
commerciale e finanziario imposto da più di 50
anni”, ha detto.
Poi ha ricordato la collaborazione sovietica nei
giorni in cui migliaia di cubani offrivano il
loro aiuto solidale nella lotta e la
preservazione dell’indipendenza dei popoli
africani, e per l’eliminazione del sistema di
apartheid.
“Migliaia di assessori e specialisti sovietici
sono stati nei luoghi più difficili dell’Isola
negli anni in cui si sviluppava un grande sforzo
per lo sviluppo”, ha risaltato.
“Se nei giorni di Gíron, della Crisi di ottobre
e in decenni di lotte per la nostra indipendenza
e il nostro sviluppo, i sovietici ed in
particolare i russi avevano reso popolare uno
slogan, noi oggi lo ratifichiamo_ “La Russia non
è sola”, ha sottolineato ancora.
Prensa Latina gli ha chiesto il significato del
libro presentato e lo specialista ha spiegato
che si tratta di un testo riassunto che
costituisce una buona introduzione a 50 anni di
storia e cultura di Cuba e che soprattutto “è
una prospettiva storica degli ultimi 55 anni nei
quali Cuba ha realizzato un vertiginoso sviluppo
in diversi rami del scienze, in circostanze
difficili e complesse”, ha commentato.
Viviamo in un’epoca nella quale le azioni dei
governanti e dei popoli devono essere
condizionate non solo dalle congiunture, ma
dalle prospettive storiche. Decenni e secoli a
volte non significano niente e le cose
trascendenti sono la formazione, la tradizione e
la cultura”, ha aggiunto.
“Cuba è un buon esempio in questo senso, miscela
di culture, di popoli, una nazione che è stata
creata nel mezzo di grandi difficoltà, ma con
molta dignità e con molto senso del momento
storico di faccia al futuro” ha concluso. (Traduzione
Granma Int.)
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