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E S T E R I

 L'Avana. 28 Luglio 2014

   

Ginevra pone Israele di fronte alla giustizia internazionale

Amilcar Morales Garcia  

Il Consiglio dei Diritti Umani della ONU ha fatto, a Ginevra, un importante passo iniziale per portare Israele davanti alla giustizia internazionale per i crimini che commette a Gaza, dove sino ad oggi sono morti centinaia di civili innocenti.

Dei 47 membri di questo organismo, 29 hanno votato a favore di una risoluzione che ha domandato di porre la popolazione della Palestina sotto la protezione della comunità mondiale ed ha ordinato la creazione di una Commissione incaricata d’investigare le gravi violazioni del diritto umanitario commesse da Tel Aviv nei territori occupati.

Solo gli Stati Uniti, principali alleati politici e militari del governo sionista si sono pronunciati contro questo documento  ed altri 17 paesi, tra i quali la Francia, la Germania e il Regno Unito, hanno optato per l’astensione.

Durante la riunione straordinaria del Consiglio sono stati esposti argomenti che hanno denunciato i bombardamenti aerei, terrestri e navali ordinati a partire dall’8 di luglio, dal primo ministro Benjamin Netanyahu contro la Striscia di Gaza, e che sino ad ora hanno ucciso più di 800 persone, e ferito alcune migliaia.

L’Alta Commissaria della ONU per i Diritti Umani, ha espresso le denunce ed ha ricordato che secondo i dati della ONU il 74% delle vittime di questo attacchi sono i civili, tra quali almeno 147 bambini.

La funzionaria ha citata il caso di un gruppo di bambini uccisi mentre giocavano su una spiaggia, bombardati da una nave d’Israele.

La Pillay ha reclamato un’investigazione urgente per determinare se le azioni commesse dalle autorità di Tel Aviv costruiscono crimini di guerra.

La delegata cubana, Nancy Madrigal, ha assicurato che il diritto umano alla vita, il più importante, è violato in maniera flagrante e massiva dalle forze militari israeliane in una delle zone più popolate della regione.

Nella Striscia di Gaza,  con una superficie di  300 chilometri quadrati, vivono più di un milione e mezzo di persone, ha segnalato.

“Con questa densità di popolazione è molto difficile che qualsiasi arma, per quanto intelligente sia, possa stabilire differenze tra combattenti e civili”, ha detto la Madrigal.

L’ambasciatore del Venezuela a Ginevra, Jorge Valero,  ha definido dantesco il panorama provocato dall’offensiva contro Gaza.

“Il Venezuela appoggia la creazione di una Commissione indipendente che faccia investigazioni  sulle gravi violazioni ai diritti umani e al diritto internazionale umanitario,  commessi dalla potenza occupante”,  ha detto reclamando che i responsabili  che ordinano ed eseguono questi attacchi, rendano conto alla giustizia penale internazionale.

La Risoluzione approvata nel Consiglio domanda di porre la popolazione palestinese sotto la protezione internazionale immediatamente, ed esige l’interruzione delle operazioni militari d’Israele.

Oltre ad ordinare la creazione di una Commissione indipendente per investigare e identificare i responsabili delle violazioni sistematiche dei diritti umani, il Consiglio ha chiesto alla Svizzera, come stato depositario della Convenzione di Ginevra, di organizzare una conferenza urgente sulla situazione in Medio Oriente.

Tel Aviv, con la sola compagnia di Washington,  ha respinto questa decisione, e dimostrando il suo disprezzo per le norme del diritto internazionale, mentre si svolgeva la sessione del Consiglio, ha ucciso con le sue armi 30 cittadini palestinesi.

L’importanza di queste atrocità provoca una condanna  sempre più forte della popolazione mondiale.

A Parigi più di 20.000 persone hanno marciato per 3 Km. per denunciare i crimini contro l’umanità, perpetrati dal governo di Netanyahu e per eseguire la condanna dei colpevoli.

Inoltre è stata criticata l’opacità di molti governi europei tra i quali la Francia, che sino ad oggi si sono astenuti dal condannare Israele e che mantengono una politica confusa rispetto a questo conflitto.

Antoine Basbous, direttore dell’Osservatorio dei Paesi Arabi a Parigi, ha detto che i comunicati delle autorità francesi sono a zigzag, fanno un passo avanti e uno indietro.

I risultati di una Commissione investigatrice ordinate dal Consiglio dei Diritti Umani  che saranno presentati nella prossima riunione ordinaria di febbraio e marzo del 2015, potrebbero porre fine alle ambiguità e portare una volta per tutte Israele davanti alla giustizia internazionale.  (Traduzione GM - Granma Int.)
 

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