La grande minaccia dell’Ebola
Néstor Núñez

L’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS), ha
deciso di dichiarare l’attuale epidemia di Ebola
che ha colpito l’Africa come “emergenza di
salute pubblica d’importanza internazionale.”
Si tratta di una misura che si basa
nell’emissione a scala globale di prescrizioni
speciali incamminate a tentare di contenere
qualsiasi pandemia originata in un paese o in un
gruppo di questi.
Questa decisione avalla l’allarme che deve
significare per tutto il pianeta l’estensione e
la virulenza di malattie come Ebola, che hanno
un’elevatissima percentuale di mortalità tra
coloro che vengono contagiati e sino ad oggi
manca una cura efficace.
Lo status di “emergenza di salute pubblica
d’importanza internazionale” dà facoltà alla OMS
di orientare che le massime autorità nazionali
guidino la lotta contro una determinata
epidemia.
Allarme globale
Prima della decisione di decretare come
“emergenza di salute pubblica d’importanza
internazionale” l’epidemia africana di Ebola, la
OMS aveva già chiesto a Guinea, Liberia e
Sierra Leone, dove la malattia ha ucciso quasi
mille persone, di prendere misure restrittive
alle loro frontiere.
Questa pandemia è apparsa per la prima volta
nella storia alla metà degli anni ’70 nella
stessa Africa.
Alcuni analisti non hanno mai dubitato di
attribuirla ad esperimenti sospetti legati alla
produzione di armi biologiche da parte dei
grandi consorzi del Complesso Militare
Industriale, data la facilità con cui si
riproduce il virus in condizioni di laboratorio
e per come si comprime in aerosol.
Il tempo medio della durata della malattia
prima della morte per chi viene contagiato
dall’Ebola è di circa una settimana. (Traduzione
GM- Granma Int.)
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