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La ONU ha ammonito Israele per
l’assassinio di due ragazzi
Waldo
Mendiluza
L’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni
Unite per i Diritti Umani ha ammonito Israele
che ha commesso un esecuzione extragiudiziaria
ed ha assassinato intenzionalmente due
minorenni palestinese in Cisgiordania.
La portavoce Cécile Pouilly ha detto che l’alta
commissaria Navi Pillay ha riferito le sue serie
preoccupazioni alla Rappresentazione Permanente
di Tel Aviv a Ginebra, in Svizzera, sede del
Consiglio dei Diritti Umani della ONU.

Le forze di sicurezza di Israele hanno ultimato
il 15 maggio due palestinesi di 16 e 17 anni che
partecipavano ad una protesta a Beituniya, nella
Riva Occidentale.
Le investigazioni preliminari del personale
dell’Ufficio nel terreno suggeriscono che i due
ragazzi non rappresentavano una minaccia
diretta, per cui tratta d’una violazione delle
leggi umanitarie internazionali, ha segnalato la
portavoce alla stampa.
Pouilly ha dato il benvenuto all’annuncio delle
investigazioni - effettuate da Israele - ed ha
avvisato che devono essere rapide, efficaci,
indipendenti, imparziali e trasparenti.
Incitiamo Israele a diffondere i risultati delle
investigazioni e le misure adottate per le
stesse, ha dichiarato.
L’Ufficio dell’Alto Commissario per i Diritti
Umani ha ripetuto il suo allarme per l’uso
eccessivo della forza da parte dei sionisti e la
mancanza di responsabilità, come nel caso dei
due minori uccisi.
La ONU ha riferito che in questo 2014 sono già
22 i palestinesi uccisi da Tel Aviv, e i feriti
sono stati più di mille, con munizioni da
combattimento, pallottole ricoperte di gomma e
gas lacrimogeni.
La relazione settimanale dell’Ufficio di
Coordinamento dei Temi Umanitari - il numero dal
13 al 19 maggio - informa che nei territori
occupati della Cisgiordania e della Striscia di
Gaza hanno perso la vita due palestinesi, gli
assassinati di Beituniya- e circa 70 sono stati
feriti.
L’ostilità di Israele, espressa con la sua
repressione e la continuità della costruzione di
insediamenti, è considerata il principale
ostacolo alla pace a alla soluzione con due
Stati, reclamata dalla comunità internazionale.
In aprile è naufragato un nuovo tentativo di
stabilire la pace di fronte alla decisione di
Tel Aviv di mantenere la colonizzazione e negare
di completare la promessa di liberazione dei
prigionieri, come parte del processo che era
stato installato nell’estate scorsa con la
gestione del Segretario nordamericano di Stato,
John Kerry. (PL/ Traduzione GM- Granma Int.)
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