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E S T E R I

 L'Avana. 25 Settiembre 2014

   

Obama difende la guerra contro lo Stato Islamico

Il presidente democratico ha assicurato che gli USA non hanno previsto di spiegare le loro truppe in Medio Oriente, ma ha dichiarato che lo Stato Islamico dev’essere distrutto e che la Russia dovrà pagare per la sua aggressione alla Crimea.

Nel suo intervento nella 69ª Assemblea Generale della ONU, il presidente Barack Obama, ha difeso la sua guerra contro lo Stato Islamico in Siria e in Iraq, sostenendo che l’organizzazione  jihadista "intende solo il linguaggio della guerra", riporta il quotidiano argentino la nación.com.

"Gli Stati Uniti lavoreranno con un’ampia coalizione per smantellare questa rete di morte. Oggi chiedo al mondo di sommarsi a questo sforzo”, ha aggiunto Obama nel suo discorso, assicurando che “si sente impegnato ad investire la forza degli Stati Uniti  per far terminare i problemi che affliggono il mondo.

La comunità internazionale ha manifestato la sua preoccupazione di fronte all’inizio dei bombardamenti contro le posizioni del gruppo estremista  EI, in Siria e in Iraq, da  parte degli Usa e di alcuni loro alleati arabi.

Il premio Nobel della Pace ha parlato del fallimento del sistema internazionale ed ha reclamato dai suoi pari che scelgano tra due opzioni: che le nazioni presenti oggi rinnovano i principi della fondazione delle Nazioni Unite o si uniscono per respingere il cancro della violenza estremista”.

Per Obama la comunità internazionale deve rispondere alla premessa che lo Stato Oslamico dev’essere debilitato e in ultima istanza, distrutto.

Il  EI "intende solo il linguaggio della forza e così gli Stati Uniti lavoreranno con una vasta coalizione per smantellare questa rete di morte”, ha aggiunto.

Telesur ha informato che ha Obama ha anche precisato che la Russia dovrà pagare per quello che è successo in Ucraina ed ha affermato che: “I paesi grandi non dovrebbero compiere azioni per intimorire quelli piccoli e che anche se gli Stati Uniti continueranno ad essere una potenza pacifica,  il mio paese condanna che le nazioni forti come la Russia soggioghino quelle deboli come l’Ucraina”, ha dichiarato.

La politica estera degli Stati Uniti è stata criticata per il suo carattere guerrafondaio lungo la storia e prove di  questo sono stati  i loro intervento diretto e destabilizzante di governi sovrani, come nei casi dell’Iraq, la Libia, la Siria, l’Ucraina e il Venezuela, la Bolivia e il criminale blocco imposto a Cuba.

( Traduzione GM - Granma Int.)

 

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