Sono almeno 550 le persone morte
in Siria in un mese
Sotto i bombardamenti degli Stati
Uniti.

Nell’ultimo mese in Siria sono morte 553
persone nell’ultimo mese in Siria sotto i
bombardamenti della detta
coalizione internazionale, guidata dagli USA,
contro le posizioni dello Stato Islamico, ha
informato l’Osservatorio Siriano dei Diritti
Umani.
La ONG, con sede a Londra e con un’ampia rete di
attivisti informatori in tutto il paese, ha
documentato le vittime dall’inizio degli
attacchi lo scorso 23 settembre e sino alla
mezzanotte di mercoledì 22 ottobre.
Tra i morti ci sono almeno 32 civili tra i quali
sei bambini.
La maggioranza dei morti erano membri del EI,
che ha perso 464 combattenti, la maggioranza
stranieri.
L’aviazione internazionale ha attaccato gruppi
di combattenti, caserme e impianti petroliferi
in varie province del centro, del nord e a est
del paese : Homs, Hama, Aleppo, Al Hasaka, Deir
el Zur e Al Raqa.
L’Osservatorio ha segnalato che il totale dei
morti probabilmente è più alto, ma è complicato
contare un numero reale per via del silenzio
degli yihadisti sulle perdite e le difficoltà
d’accedere ad alcune zone bombardate.
Gli attacchi aerei hanno provocato perdite anche
tra le fila Frente al Nusra
─filiale
di Al Qaeda in Siria─,
che ha perso 57 uomini nella provincia
settentrionale di Aleppo e di Idleb.
La coalizione internazionale ha avuto come
bersaglio oltre alle basi degli yihadisti,
raffinerie e giacimenti petroliferi nelle
province di Al Hasaka e Deir al Zur, alcune in
mano del EI, ma altre amministrate da civili.
I bombardamenti degli USA, che contano
sull’appoggio di vari paesi arabi come l’Arabia
Saudita e la Giordania, hanno colpito anche una
fabbrica ad Al Raqa, il feudo del EI, e i
mulini situati ad Aleppo e ad Idleb. (Publico/
Traduzione GM – Granma Int.)
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