Denunciate le aggressioni
tecnologiche a Cuba
Nella Conferenza Mondiale di
Internet, in Cina.
Cuba ha denunciato nella prima Conferenza
Mondiale di Internet le aggressioni contro Cuba
che hanno a che vedere con la tecnologia
dell’informazione e la comunicazione, ed ha
chiamato a creare meccanismi per proteggere,
affrontare e mitigare le loro conseguenze.
Una pubblicazione di Prensa Latina ha segnalato
che Wilfredo González, vice ministro delle
Comunicazioni di Cuba, nel suo intervento ha
detto che esistono esempi che illustrano la
necessità di regolare e fare un uso adeguato di
internet.
“Possiamo citare dai nuovi elemento noti sulle
colossali capacità della rete globale di
spionaggio spiegata dal governo statunitense,
sino al progetto Zunzuneo, indirizzato a creare
situazioni di destabilizzazione in Cuba, per
provocare cambi nell’ordine politico
dell’Isola”, ha riferito González.
“Questa nuova azione, ha detto il ministro, è un
esempio d’aggressione con l’utilizzo delle
tecnologie dell’informazione e della
comunicazione, in flagrante violazione del
diritto internazionale e della sovranità degli
Stati.
“La Prima Conferenza di Internet si svolge in un
momento in cui aumenta la preoccupazione
mondiale di fronte al crescente utilizzo segreto
e illegale da parte di individui, organizzazioni
e Stati, dei sistemi informatici di altre
nazioni per aggredire terzi paesi”, ha detto
ancora il rappresentante cubano.
“Questa è una pericolosa modalità che può
provocare conflitti internazionali”, ha
avvertito il funzionari,o aggiungendo che alcuni
governi hanno espresso la possibilità di
rispondere a questi attacchi con armi
convenzionali.
González ha detto che i paesi in via di
sviluppo, anche senza saperlo, possono essere
oggetto di attacchi cibernetici: “Perchè ogni
giorno siamo più esposti a queste minacce che
hanno serie implicazioni per la sicurezza delle
nazioni”, ed ha dato l’esempio che dal febbraio
del 2013 ad oggi è stata effettuata la
partecipazione ad attacchi cibernetici contro
Cuba da migliaia di indirizzi informatici
registrati in più di 150 nazioni.
I computers ubicati in Cuba sono stati
controllati in maniera remota e illegale da vari
paesi per aggredire istituzioni militari,
scientifiche, tecniche e finanziarie di terzi
paesi.
González che è Viceministro alle Comunicazioni
di Cuba, ha sottolineato che nel mezzo dello
sforzo nazionale per riordinare questo settore
strategico, è sorta la necessità di creare nuovi
meccanismi che assicurino la protezione e la
preservazione del paese di fronte a nuove sfide
e problemi.
Poi ha ricordato le parole del presidente cubano
Raúl Castro sul fatto che: “Il solo cammino per
prevenire e affrontare queste nuove minacce è la
cooperazione internazionale tra tutti gli Stati,
per evitare che il ciber- spazio si trasformi in
un teatro di operazioni militari”.
Alla Conferenza inaugurata a
Wuzhen nella provincia di Zhejiang, in
Cina, che è terminata sabato 22, hanno
partecipato un migliaio di delegati di un
centinaio di paesi che hanno rappresentato le
più grandi compagnie mondiali d’internet. come
Apple, Cisco e la cinese Baidu, il principale
ricercatore e fornitore di strumenti per
messaggi (Prensa Latina/ Cubadebate - Traduzione
GM – Granma Int.)
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