Obama chiede di smettere
d’uccidere i civili a Gaza, ma senza condannare
Israele
Deisy
Francis Mexidor
Il presidente degli Stati Uniti ha chiesto
d’interrompere le uccisioni dei civili nella
Striscia di Gaza, ma non condanna chi provoca
la tragedia, Israele, l’alleato strategico in
Medio Oriente.
Obama ha espresso le sue serie preoccupazioni
sulle vittime civili nel conflitto ed ha
commentato che il segretario di Stato, John
Kerry, è in Egitto per far sì che si realizzi
l’interruzione immediata delle ostilità tra
israeliani e palestinesi.
“Non vogliamo più vedere civili che hanno perso
la vita”, ha detto Obama dopo una domenica di
sangue considerata il giorno più letale nelle
due settimane di conflitto armato.
Almeno 500 palestinesi sono morti per
l’intensificazione delle operazioni terrestri di
Israele contro la Striscia di Gaza, sottoposta
anche ad un ferreo blocco di Tel Aviv.
Nonostante tutto, Obama ha insistito che crede
nel diritto del suo alleato di difendersi, ma
“abbiamo serie preoccupazioni sul crescente
numero di morti tra i civili palestinesi e la
perdita di vite israeliane,,,” ha detto ancora.
Secondo Obama, la presenza del capo della
diplomazia statunitense a El Cairo aiuterebbe a
far pressione per un cessate il fuoco e per
riannodare i negoziati di pace fermi.
“Il lavoro non sarà facile”, ha ammesso.
Kerry è stato registrato dal vivo mentre
esprimeva la sua frustrazione a un aiutante
sulla portata dell’operazione israeliana, prima
di un’intervista della catena Fox.
"È un inferno, un’operazione millimetrica" ha
detto Kerry con sarcasmo, ed ha giustificato
la reazione ovviamente, nel rispetto dei
bambini piccoli e la popolazione civile, ha
scritto il quotidiano The Hill, nella sua pagina
digitale.
Kerry, in linea con la Casa Bianca, ha
detto:"Difenderemo il diritto di Israele di fare
quello che sta facendo".
Gli avvenimenti attuali aggiungono gelo alle
conversazioni di pace iniziate nel luglio del
2013, che non giunsero in porto, tra l’altro,
per le domande del primo ministro israeliano,
Benjamín Netanyahu, considerate inaccettabili
dal presidente palestinese,
Mahmoud Abbas.
Washington assegna ogni anno a Tel Aviv tremila
milioni di dollari per le spese militari.
Precisamente, il Congresso ha ratificato il suo
appoggio senza problemi a Israele con
l’approvazione di un’iniziativa che prevede di
raddoppiare i fondi per il suo programma di
difesa antimissile, per cui riceverà nel 2015
più di 621 milioni di dollari. (Traduzione GM
- Granma Int.)
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