Manifestazione per la Pace a Firenze
Basta
guerre! Mai più vittime! Fermiamo le stragi di
civili indifesi, a Gaza, in Palestina e Israele,
in Siria, Iraq, Libia, Afghanistan, Ucraina,
Congo...
Per
Libertà, Diritti, Dignità, Giustizia,
Democrazia.
Restiamo
umani, facciamo sentire la nostra voce,
mobilitiamo la società civile in Europa ed in
Medio Oriente contro le guerre, contro le stragi
di civili e contro i mercanti di armi, contro le
politiche che quelle guerre hanno favorito,
legittimato e a volte promosso.
Diamo voce
a chi resiste e si oppone in modo nonviolento
alle guerre, alle pulizie etniche, alle
politiche di guerra, ai regimi dittatoriali, al
razzismo, all'apartheid.
Costruiamo
insieme una nuova storia di pace, di libertà, di
diritti, di democrazia e di giustizia, diamo
vita a un'alleanza civica in Europa e nel
Mediterraneo contro le guerre e per il disarmo.
Lanciamo da
Firenze una piattaforma di richieste e di
campagne per un cambio di passo delle politiche
dei governi e delle istituzioni internazionali.
Il passo di
pace che dobbiamo fare è tanto urgente quanto
ambizioso e difficile.
Perché
fermare le guerre e le stragi significa dare
finalmente il primato del governo globale del
pianeta e delle relazioni tra Stati alla
politica multilaterale, ad un sistema delle
Nazioni Unite da riformare e da potenziare;
significa cambiare il modello di sviluppo, non
più orientato al consumo del pianeta per il
benessere di pochi ma alla sostenibilità futura
ed al benessere di tutti; significa applicazione
e rispetto da parte di tutti gli Stati degli
accordi, delle convenzioni internazionali e dei
diritti umani con meccanismi sanzionatori e con
un sistema di polizia e di giustizia
internazionale operativo; significa riconoscere
il diritto d'asilo e dare accoglienza ai
profughi di guerra; significa investire nella
ricerca, nell'educazione, nell'ambiente,
nell'economia e nel lavoro, nella giustizia
sociale, nella democrazia, nella cultura, nel
dialogo, nella difesa civile, nella
cooperazione, in funzione della pacifica e
plurale convivenza e del governo democratico
globale, convertendo qui le enormi risorse spese
per armamenti e guerre decennali.
Se questo
cambio di passo delle politiche non si
realizzasse in queste direzioni sappiamo bene
cosa ci aspetta, è sotto gli occhi di tutti:
sono i 2000 morti di Gaza, il carcere a cielo
aperto per 1,8 milioni di palestinesi, i 47 anni
di colonizzazione e occupazione israeliana della
Palestina, una vita sotto minaccia per il popolo
israeliano, le 200mila vittime del conflitto
siriano e le circa 2000 vittime che il conflitto
iracheno sta mietendo ogni mese, la guerra, i
prodromi della pulizia etnica, la violazione
dell'autodeterminazione dei popoli in Ucraina,
come in Palestina e nel Sahara Occidentale; le
infiltrazioni mafiose e criminali in ogni
conflitto, l'uso del terrorismo anche da parte
degli Stati, la tortura, la detenzione
illegittima, gli scomparsi,il fondamentalismo,
il sostegno a dittatori e monarchie medioevali
per difendere potenti interessi di parte e i
nostri approvvigionamenti energetici; sono le
esecuzioni di massa, la proliferazione degli
armamenti e dell'economia di guerra, i milioni
di profughi e di disperati in fuga, la finanza
speculativa, il fallimento degli Stati, il
saccheggio dei beni comuni e la crisi delle
democrazie, la propaganda e le informazioni
strumentalmente distorte dai poteri forti che
influenzano e condizionano l'opinione pubblica.
un elenco infinito di drammatici eventi che si
ripetono sistematicamente, diventando parte del
nostro quotidiano come fossero disastri
inevitabili per proseguire il corso della
civiltà, la nostra.
Questo è il
bivio che abbiamo di fronte: continuare a
denunciare in modo generico questa realtà o
lavorare con determinazione e strategia per
mutare le politiche responsabili della
proliferazione delle guerre, per costruire
un'alternativa a questo corso della storia?
Puntare l'indice solo sugli effetti o denunciare
e sradicare le cause della violenza diretta,
culturale e strutturale che permea il nostro
sistema, di cui siamo in parte tutti complici?
Alla viltà, al cinismo ed alla violenza,
vogliamo sostituire l'alternativa del coraggio,
della nonviolenza, della disobbedienza civile.
A Firenze,
in continuità con l'Arena di Pace e Disarmo,
ascolteremo testimonianze provenienti dai teatri
di guerra e le voci di chi si oppone in Europa e
nel mondo alle politiche di guerra, per fare
assieme questo passo di pace. Raccoglieremo e
lanceremo concrete richieste alla politica,
campagne che segnano un cambio di passo nelle
proposte per la soluzione politica dei
conflitti, per la pace, per i diritti, per la
giustizia, per il disarmo e la difesa civile non
armata e nonviolenta.
Invitiamo
quindi ad aderire a questo appello partecipando
alla manifestazione di Firenze ed organizzando
mobilitazioni in altre città uropee e centri
martoriati dai conflitti. Vi chiediamo di
inviare fin d'ora alla Segreteria dell'evento,
oltre all'adesione, le proposte e campagne
concrete, già strutturate, che vorreste
rilanciare durante la manifestazione e inserire
nella piattaforma finale.
Comitato
Promotore: Rete della Pace, Rete Italiana
Disarmo,Sbilanciamoci,Tavolo Interventi Civili
di Pace Inviare adesioni e proposte a Segreteria
Un Passo di Pace: @mail:
passodipace@gmail.com
Manifestazione Nazionale a Firenze, 21
settembre 2014
Piazzale
Michelangelo - Ore 11:00 - 16:00
Aderisci e
partecipa.
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