Avviertono in Australia che
sale il livello del mare
Hugo Rius Blein
La crescita del livello del mare in Australia
come conseguenza del cambio climatico, può
costare al paese circa 250.000 milioni di
dollari in danni alle infrastrutture, avvisa uno
studio diffuso a Canberra, realizzato del
Consiglio Nazionale del Clima, che segnala tra
le più serie conseguenze un incremento nella
frequenza delle inondazioni delle coste e il
ritiro dei litorali.
Le due minacce provocherebbero danni enormi in
un paese dove la maggioranza della popolazione
vive sulle rive del mare e nelle cui città e
nel resto delle località importanti si
concentrano le infrastrutture.
Si calcola che in queste aree sono stati
investiti più di 220.000 milioni di dollari in
commercio, industria, strade, ferrovie,
insediamenti urbani, tutti potenzialmente
esposti alle inondazioni e all’erosione per la
crescita del livello del mare di 1.1 metri.
Questo è lo scenario possibile descritto dallo
studio sino al 2100, ed è una prognosi sugli
effetti del cambio climatico.
Quando un anno fa ha assunto il potere, il primo
ministro Tony Abbott non ha considerato gli
avvisi sul fenomeno con il proposito di negare
fondi all’entità indipendente, che ha di nuovo
insistito sull’attenzione che mrita il problema
delle ripercussioni (Traduzione GM - Granma
Int.)
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