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Un viaggio differente
Nella notte del 15 de aprile del
1959, Fidel arriva negli Stati Uniti,
rispondendo all’ invito dell’Associazione degli
Editori di Giornali.
Luis Báez
In altri tempi i presidenti cubani in accordo
con una poco fortunata tradizione locale,
andavano nel poderoso paese vicino a ricevere le
benedizioni di Washington.
Adesso con Fidel si rompe il deplorevole modello
di subordinazione politica.
Mai un governante in viaggio per gli Stati Uniti
è stato un così degno rappresentante del suo
popolo come l’Eroe della Sierra Maestra.

Il primo ministro cubano non è un invitato
ufficiale.
Viaggia come un privato cittadino e risponde ad
un invito di un’entità privata: la American
Society of Newspaper Editors (Società degli
Editori di Giornali). Washington è il suo primo
scalo in terra nordamericana.
Durante il suo soggiorno è ricevuto da
Christian Herter, che svolge il ruolo di
segretario di Stato e dal vice vicepresidente
Richard Nixon. Inoltre incontra vari
congressisti. Visita luoghi storici e offre una
conferenza stampa.
Da Washington parte in treno per New York, fa
scalo nell’Università di Princeton, dove offre
un conferenza. A New York visita la sede delle
Nazioni Unite, partecipa ad una riunione del
Council of Foreign Affairs; visita il giardino
zoologico del Bronx e incontra i membri
dell’organizzazione dei corrispondenti di
Ultramar nel Overseas Press Club.
Il grande avvenimento nella città è il miting
nel Parco Centrale, dove va a rendere omaggio
a Juan Manuel Márquez.
Da New York va in treno a Boston, all’Università
di Harvard dove si riunisce con professori e
alunni. Da Boston l’ambasciata di buona volontà
si sposta a Montreal, poi arriva a Houstson , in
Texas per rispondere anche se rapidamente al
caloroso invito che gli ha fatto questo Stato e
qui lo aspetta il Comandante Raúl Castro.
Il giorno dopo i due fratelli si salutano.
Raul parte per L’Avana e Fidel viaggia per il
Sudamerica. ( Traduzione Granma Int.)
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