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Bombardamenti senza fine
contro Gaza
• Sono già 197 i civili uccisi
Moises
Saab
Sono già quasi duecento i civili uccisi dai
bombardamenti di Israele contro Gaza, che tendono
a prolungarsi di fronte all’indifferenza della
comunità internazionale.
I
media ufficiali hanno annunciato che il presidente
palestinese Mahmoud Abbas, andrà in Egitto per
trattare una proposta di tregua con la gestione di
questo paese arabo, realizzata dal presidente
egiziano, Abdel Fattah El Sisi, presentata lunedì
e respinta il giorno dopo dal movimento Hamas.
Il movimento islamico considera che avrebbe
dovuto conoscere la proposta di prima mano e non
attraverso la stampa, ma soprattutto domanda di
negoziare i punti alla base dell’armistizio prima
di concludere l’accordo ed anche la scarcerazione
dei detenuti in Cisgiordania nelle ultime
settimane.
Israele, la potenza che occupa la Palestina, ha
scatenato una punizione collettiva contro la
Cisgiordania dopo la scomparsa e la morte di tre
abitanti di un insediamento illegale in questo
territorio ed ha imprigionato gran parte dei
liberati nello scambio con un soldato di Tel
Aviv.
Le relazioni di Hamas e del governo egiziano sono
tese perchè El Cairo accusa il movimento o
islamico d’appoggiare con logistica e uomini i
gruppi armati che attaccano le posizioni
dell’esercito e della polizia nella penisola del
Sinai e in altre importanti città.
I morti sono già 197, dopo l’uccisione di due
uomini che viaggiavano in un’automobile raggiunta
da un missile, nel sud di Rafah, e di un anziano a
Zeitun vicino a Khan Younis, una delle città più
colpite negli otto giorni di attacchi contro la
popolazione palestinese inerme.
I bombardamenti contro Gaza hanno provocato
fratture nel gabinetto israeliano, il cui primo
ministro, Binyamin Netanyahu, ha allontanato un
vice ministro alla difesa, Danny Danon, definendo
“debole” il suo modo di agire, in particolare per
aver ritardato l’invasione terrestre della
Striscia e la sua ulteriore occupazione.
La scorsa settimana il ministro degli Esteri,
Avigdor Lieberman, ha dissolto l’alleanza del suo
partito, il Yisrail Beitenu, con la coalizione di
maggioranza Likud di Netanyahu per le stesse
ragioni.
In questo ambito un rapporto della censura
militare ha informato della morte di un israeliano
non identificato, nella città di Eretz, per
l’impatto di un missile ad auto propulsione,
sparato dalle forze nazionaliste da Gaza, come
risposta ai bombardamenti di massa dell’aviazione
da combattimento di Israele.
(Traduzione GM- Granma Int.)
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