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Tesa calma a Gaza nel primo
giorno di tregua
Yosvany
Noguet
Banche, mercati e diversi negozi hanno aperto in
una tesa calma nella Striscia di Gaza durante le
prime ore di una tregua tra le due parti,
patteggiata con l’interevento dell’Egitto.
La vita ritorna nella Striscia nel mezzo
dell’incertezza, le banche hanno riaperto e gli
abitanti sono andati nei centri commerciali per
garantirsi i viveri per i prossimi giorni.
I punti di frontiera di Rafah e Kerem Shalom
restano aperti, dice la stampa.
Kerem Shalom, uno dei passi di frontiera
controllati da Israele nella Striscia è stato
aperto per permettere il passaggio di aiuti
umanitari e alimenti inviati dalla Cisgiordania.
Il passo di Rafah, alla frontiera con l’Egitto è
aperto ed è la via più usata per l’evacuazione
dei residenti stranieri a Gaza e per il costante
trasferimento dei feriti verso gli ospedali nei
paesi vicini dall’inizio della crisi.
Molti feriti ristabiliti ritornano con le loro
famiglie, anche i rifornimenti medici
medicinali e di alimenti giungono attraverso
differenti convogli umanitari, attraverso Rafah.
La tregua umanitaria di 72 ore confermata dalle
21.00 di domenica 10, è iniziata e durante la
giornata di lunedì 11 sono ripresi i dialoghi
per negoziare attraverso l’Egitto nella sede di
questo paese, e una riunione d’emergenza dei
rappresentanti permanenti della Lega Araba a El
Cairo è stata convocata per martedì 12.
Le aggressioni a Gaza hanno lasciato un saldo di
1916 morti dall’inizio dei bombardamenti
iniziati l’8 luglio scorso. (Traduzione GM -
Granma Int.)
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