Prigionieri Politici dell'Impero| MIAMI 5  

     

N U E S T R A   A M E R I C A

 L'Avana. 9 Settembre 2014

   

Commemorato il 41º anniversario del Colpo di Stato a Santiago del Cile

Migliaia di persone, domenica 7, hanno manifestato per le strade di Santiago, nella cornice delle commemorazioni del Colpo di Stato dell’11 settembre del 1973, che fece cadere il governo di Salvador Allende, reclamando per oggi un governo con un impegno più forte con i diritti umani.

La polizia ha detto che i partecipanti erano circa 3000 a questa manifestazione, che viene convocata ogni anno dall’Assemblea Nazionale per i Diritti Umani, a cui  hanno partecipato i familiari delle vittime della dittatura, i rappresentanti delle associazioni dei diritti umani, parlamentari e politici.

La marcia pacifica ha percorso le strade principali di Santiago, fortemente custodite dalla polizia e dai furgoni speciali.

Incidenti violenti sono avvenuti solo nella parte finale, quando un gruppo di incappucciati ha alzato delle barricate nel Cimitero Generale, dove si trova il Memoriale  del Detenuto Desaparecido e dell’Assassinio Politico, che ricorda le vittime della dittatura, dov’è stato realizzato uno spettacolo culturale come omaggio.

La polizia ha lanciato gas lacrimogeni e acqua a pressione, per cacciare gli incappucciati.

Centinaia di persone portavano le foto con i nomi dei desaparecidos durante dittatura di Augusto Pinochet (1973-1990), o cartelloni che reclamavano “Verità e giustizia” e “Fine dell’impunità”, a 41 anni dal colpo.

Gli organizzatori hanno criticato la mancanza d’impegno del governo in materia di diritti umani e le condizioni speciali di detenzione date ai torturatori.

“Sembra che il governo non abbia la volontà politica e vogliamo invitarlo ad assicurare al nostro paese che non si violeranno mai più i diritti umani”, ha detto alla stampa, durante la manifestazione, Lorena Pizarro, presidentessa del Gruppo dei Familiari Detenuti e Desaparecidos.

“Vogliamo richiamare la presidentessa (Michelle) Bachelet, perchè veda questa necessità del paese di riparazione”, ha affermato la deputata  comunista Karol Cariola, che ha chiesto la chiusura delle carceri con condizioni speciali dove sono reclusi i condannati come torturatori.

“I detenuti in Cile vivono in pessime condizioni, ma i torturatori stanno praticamente in alberghi di lusso, scontando lì la loro condanna, mentre dovrebbero vivere nelle peggiori condizioni, perchè sono assassini che hanno sparso molto sangue”, ha affermato  Cariola, riferendosi alla prigione di Punta Peuco, molto criticata, dove sono rinchiusi 60 militari condannati per la violazione dei diritti umani.

La dittatura di Pinochet ha lasciato  3200 morti e più 38.000 detenuti e torturati, dicono i dati ufficiali. (AFP/ Traduzione GM – Granma Int.)
 

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