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								Un filmato  sullo sgombero di 
								contadini in Paraguay  
								
								Ieri è  stato proiettato in 16 
								paesi latinoamericani.  
								
								Javier Rodriguez 
								Roque 
								
								  
								 
								
								Il documentario  "Fuera de Campo", un’opera che, 
								secondo il suo realizzatore, vuole apportare la 
								verità su uno storico sgombero di contadini in 
								Paraguay, è stato presentato ieri in 22 canali 
								di televisione di 16 paesi latinoamericani.
								 
								
								Il 15 giugno del 2012 più di 600 poliziotti 
								parteciparono all’attacco dell’insediamento di 
								Marina Cué  nel distretto di Curuguaty, con un 
								saldo sanguinoso:  11 contadini e sei agenti 
								morti , circa 70 feriti e numerose persone 
								detenute o in fuga. 
								
								L’uso dello sproporzionato contingente di 
								polizia denunciato dai contadini, con le denunce 
								di contadini uccisi sommariamente, di torture ai 
								prigionieri e il mistero dell’uso di armi da 
								guerra,  strumenti che le famiglie dei 
								residenti  lì non avevano mai posseduto, usate 
								per uccidere i poliziotti, hanno creato la frase 
								ripetuta: Che cosa è successo a Curuguaty?. 
								
								Secondo Hugo Giménez, creatore del film di 52 
								minuti di durata e vincitore del premio DOCTV 
								Latinoamerica nella sua quarta edizione, 
								l’intenzione è indagare sul dolore e le assenze 
								che pesano sugli abitanti di Marina Cuè, e lui 
								lo ha fatto con le testimonianze di coloro che 
								hanno perso dei familiari nei fatti.  
								
								Il documentario diffuso parallelamente in tanti 
								canali della regione, aumenta la validità del 
								documento filmico e allerta sui punti oscuri del 
								fatto, poi utilizzato da un Congresso dominato 
								da partiti politici tradizionali per destituire 
								il presidente costituzionale 
								
								Fernando Lugo. 
								
								Se a questo si aggiunge che il dubbioso 
								atteggiamento di avvocati e giudici  ha puntato 
								il dito accusatore solo sui contadini che 
								reclamavano le terre in mano a un latifondista e 
								la permanenza in carcere senza processo per 
								quasi due anni dei detenuti, la pellicola 
								acquista una maggior importanza.  
								
								Il leader contadino Rubén Villalba inoltre sta 
								facendo uno sciopero della fame.    
								
								È detenuto da allora e non gli si concede la 
								libertà condizionale,  rendendo illegale la sua 
								prigionia con il silenzio della Corte Suprema 
								sul “habeas corpus” presentato.  
								
								Quello che è accaduto a  Curuguaty e 
								l’isolamento internazionale di 14 mesi del 
								Paraguay per l’impatto dopo quel sanguinoso  
								sgombero,  che aveva spezzato il filo 
								costituzionale del paese, sono ancora una volta 
								attuali con la presentazione  a livello 
								latinoamericano di 
								
								"Fuera de Campo". ( Traduzione GM – Granma Int.)
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