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Renč González ha ricevuto le
Chiavi di Caracas
Silvia
Martínez - Foto AVN
Il sindaco del municipio Libertador, Jorge
Rodríguez, ha consegnato le chiavi di Caracas
all’antiterrorista cubano René González, che č
giunto in questa capitale invitato dal governo
venezuelano.
“Vengo a ringraziare a nome dei Cinque - come si
conosce questo gruppo di antiterroristi
condannati ingiustamente negli Stati Uniti - per
tutto l’appoggio ricevuto dal Venezuela nella
nostra lotta e perchč si faccia giustizia, con
l’impegno di lottare per i nostri fratelli fino
quando torneranno a casa”, ha dichiarato René
González, dopo aver posto una corona di fiori
per il Libertador Simón Bolívar, nella Piazza
che porta il suo nome.

L’Eroe cubano ha reso omaggio al
comandante Chávez nella Caserma della Montagna.
René González e Fernando González sono stati
liberati, dopo aver scontato tutta la loro
condanna, mentre Gerardo Hernández, Ramón
Labańino e Antonio Guerrero sono sempre
prigionieri nelle carceri federali degli USA.
René ha detto, parlando dell’accoglienza: “Qui
il calore umano č immenso e in questo cubani e
venezuelani ci assomigliamo, e come gente dei
Caraibi abbiamo la capacitŕ di offrire affetto e
ricevere il visitatore che viene, come un
amico”.
La capo del Governo del Distretto dalla
Capitale, Jacqueline Farías, ha dato il
benvenuto a Caracas a René González e a sua
moglie, Olga Salanueva, a nome del presidente
Nicolás Maduro, che quando era ministro degli
Esteri fu il leader nella difesa della causa
degli antiterroristi cubani, ha segnalato.
“Questa visita č un onore perchč permette di
palpare l’esempio della resistenza del popolo
cubano e ci dŕ piů forza in questo momento, con
il secondo tentativo di colpo di Stato da parte
della destra piů reazionaria, che vuole
distruggere la nostra Rivoluzione”, ha detto
Jacqueline Farías.
René González ha assicurato che: “La solidarietŕ
con la causa del gruppo č stata non solo una
forza spirituale, ma anche materiale nelle
condizioni d’isolamento ed ha segnalato
l’importanza della quantitŕ di lettere inviate
da tutto il mondo, includendo il Venezuela,
perchč questo dŕ forza nel carcere ed eleva e
fa sě che si apprenda a rispettare Cuba, quando
vedono tante lettere provenienti da tanti
paesi”, ha aggiunto.
L’omaggio a Chávez nella Caserma della Montagna
René González ha segnalato che con lo scomparso
presidente Hugo Chávez, al quale ha reso omaggio
nella Caserma della Montagna, aveva piů di un
debito: “Avevo un obbligo e per questo ho
chiesto che fosse il primo luogo da visitare. Ho
avuto il privilegio di conversare con lui quando
venne a L’Avana, ha ricordato, e io stavo lŕ in
libertŕ vigilata, ed abbiamo conversato come due
rivoluzionari, come due vecchi soldati, ma
soprattutto come due esseri umani i cui cuori
battono per gli stessi ideali”.
Poi ha ricordato anche che: “In quel poco tempo
abbiamo fatto comunione e lui mi ha invitato ad
venire qui in Venezuela e in quel momento
abbiamo sognato la possibilitŕ di andare su un
carro armato, dato che tutti e due eravamo stati
carristi e paracadutisti.
La dovevo questa visita a Chávez, per tutto
quello che ha rappresentato per i Cinque.
Č un nostro dovere ricordare sulla sua tomba che
lui starŕ sempre con noi e L’America Latina,
sino a che saremo quella nazione che voleva
Bolívar”, ha concluso René González. (
Traduzione GM- Granma Int.)
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