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								Gli attivisti del digiuno per il 
								clima sono presenti nella COP20, a Lima 
								 
								
								Vivian Collazo 
								 
								
								Gli attivisti dell’iniziativa  "Digiuno per il 
								Clima", si sono riuniti nella sede COP20, 
								inaugurata a Lima, in Perù,  il 1º dicembre, in 
								gesto de solidarietà con le persone vittime 
								degli effetti del cambio climático. 
								
								Samuel Lima, coordinatore regionale della 
								campagna della Rete Climatica Latinoamericana, 
								 ha detto che si è sommato al digiuno volontario 
								per centrare l’attenzione sull’impatto dei 
								fenomeni estremi nelle popolazioni.  
								
								“I negoziati per ridurre le emissioni dei gas 
								con effetto serra devono andare avanti... ci 
								sono promesse, ma anche grandi sfide e non c’è 
								tempo da perdere. Il cambio climatico sta 
								lasciando molta gente senza cibo”, ha assicurato 
								Lima a Prensa Latina, spiegando che molte 
								organizzazioni e persone, a nome proprio, si 
								sono sommate  a questa strategia iniziata un 
								anno fa, durante il 19º Vertice del Clima 
								(COP19), realizzato a  Varsavia, in Polonia, per 
								accompagnare il delegato filippino Naderev Sano, 
								e  tutte le vittime del  tifone Hayyan che aveva 
								colpito questo paese asiatico.  
								
								Sano è divenuto il primo capo delegazione che 
								realizza uno sciopero della fame durante una 
								riunione di questo tipo, per domandare azioni 
								immediate nella lotta contro  il Cambio 
								Climático. 
								
								Precisamente il più recente rapporto del Gruppo 
								Governativo sul Cambio Climatico – IPCC-  ha 
								avvisato che se non si fermerà la situazione 
								attuale, si vedrà un incremento degli impatti 
								gravi, generalizzato e irreversibile  per le 
								persone e per  gli ecosistemi.  
								
								Il documento, basato in studi e conclusioni di 
								più di 800 scienziati, sostiene con maggior 
								certezza che nelle precedenti valutazioni, il 
								fatto che le emissioni dei gas ad effetto serra 
								ed altri che danno un impulso agli antropogeni, 
								sono stati la causa principale del riscaldamento 
								osservato dalla metà del XX secolo.  
								
								I risultati mostrano la necessita di aumentare 
								l’azione dei governi e della società nel loro 
								insieme, per limitare il riscaldamento globale.
								 
								
								Lo studio indica le basi e il cammino dei 
								negoziati nella 20ª Conferenza Internazionale 
								sul Cambio Climático (COP2), inaugurata  lunedì 
								1º dicembre, nella quale si deve definire un 
								nuovo accordo globale e ambizioso, vincolato e 
								basato nei principi di equità e sviluppo. 
								Se si conseguirà verrà firmato a Parigi nel 
								2015, per la sua entrata in vigore a partire dal 
								2020. ( PL/Traduzione GM - Granma Int.) 
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