Un nuovo passaggio tra il
Pacifico e l’Atlantico
Il Nicaragua vive un sogno
centenario. Un progetto sognato più di un secolo
fa diverrà realtà. Sono già iniziati i primi
lavori per la costruzione del nuovo canale
interoceanico.
Sergio Alejandro
Gómez

Il 22 dicembre è stata posta in Nicaragua la
prima pietra di un progetto sognato più di un
secolo fa: la costruzione di un nuovo canale
interoceanico.
L’idea era precedente a quella del Canale di
Panama, realizzato dagli Stati Uniti nel 1914,
dopo il loro intervento nella scissione
dell’istmo, che era parte sino ad allora del
territorio colombiano.
La geografia della terra dei laghi e dei vulcani
è sempre stata considerata propizia per un
progetto similare, ma i nicaraguensi hanno
dovuto aspettare più di un secolo per rendere
concreto un piano sostenibile con la conduzione
del Governo Sandinista, eseguito dalla
concessionaria cinese NHKD Group.
L’opera segnerà il prima e il dopo per il
Nicaragua, ed anche per la regione. Il Generale
degli Uomini Liberi, Augusto C. Sandino, aveva
previsto alla metà del secolo scorso, che un
canale nicaraguese sarebbe stato come “una
calamita come una chiave del mondo”.
“Costruito sotto la sovranità degli Stati Uniti,
sarebbe stato un baluardo della loro difesa e
della loro indipendenza senza limiti e una
valvola meravigliosa per lo sviluppo del loro
progresso materiale e spirituale”, disse l’uomo
che espulse i marins nordamericani dalla sua
terra con un esercito di uomini scalzi.
Non ci sono dubbi che l’opera, una volta
conclusa, darà un impulso all’economia latino
americana e al commercio nella zona dei
Caraibi, dove sarà installato anche il Porto di
Mariel, con la sua Zona di Sviluppo Speciale.
Il Comandante Daniel Ortega, presidente del
Nicaragua, ha precisato che l’opera rappresenta
una questione strategica par l’America Latina e
per i Caraibi, con lo sguardo posto sulla
ratificazione della sovranità regionale, per
fomentare lo sviluppo.
A proposito delle condizioni, Daniel Ortega ha
chiarito che l’interazione con l’impresa della
Cina non avverrà come nei secoli scorsi con i
conquistadores e poi con i mercenari invasori
yenkee.
“La Cina è venuta a condividere le sue risorse,
lo sviluppo, la tecnologia e la sua scienza”, ha
spiegato.
L’accordo approvato dall’Assemblea Nazionale
include una concessione dell’ amministrazione
del canale per 50 anni all’impresa cinese, con
possibilità d’estensione. Inoltre ogni dieci
anni il Nicaragua assumerà una maggior
percentuale di azioni e quindi aumenteranno i
guadagni generati dal canale.
Il costo totale del progetto è di circa 50.000
milioni di dollari e sarà una delle opere d’
infrastruttura più grandi del XXI secolo.
Darà lavoro a decine di migliaia di persone
durante la sua costruzione e a più di 250.000
dopo la conclusione.
Le autorità del Nicaragua progettano di
destinare i guadagni del progetto a beneficio
della popolazione, per eliminare la miseria e
industrializzare il paese.
Le stime ufficiali indicano che l’opera assumerà
il cinque per cento della totalità del commercio
del mondo e raddoppierà il PIL di questa
nazione. (Traduzione GM - Granma Int.)
|