La CELAC ha condannato il blocco
degli Stati Uniti contro Cuba
Juan Carlos Mendoza, ambasciatore
della Costa Rica, ha espresso un richiamo a nome
della CELAC.

La Comunità degli Stati Latinoamericani e
Caraibici (Celac) ha reiterato la sua condanna
al blocco economico, commerciale e finanziario
degli Stati Uniti contro Cuba ed ha allarmato
sulla recrudescenza di questa politica
coercitiva, ha segnalato PL.
"Esprimiamo
la nostra profonda preoccupazione
sull’inasprimento della dimensione extra
territoriale del blocco e sulla crescente
persecuzione delle transazioni finanziarie di
Cuba”, ha affermato a nome del gruppo il
rappresentante della Costa Rica presso la ONU.
Poi ha ricordato che questa strategia iniziata
nel 1959 è divenuta un sistema severo di misure
unilaterali che si sono prolungate nel tempo ed
hanno generato severe perdite economiche al
popolo cubano.
Questo è contrario alla volontà politica
internazionale, come riflette la XXIII
Risoluzione sulla necessità di porre fine al
blocco economico, commerciale e finanziario
imposto dagli Stati Uniti contro Cuba, ha
assicurato ed ha ratificato la preoccupazione
della CELAC di fronte all’applicazione degli
Stati Uniti, membro della ONU, di leggi e
disposizioni come la detta Legge Helms Burton, i
cui effetti extra territoriali colpiscono la
sovranità e gli interessi di Stati Entità o
persone.
"Le misure unilaterali applicate come parte del
blocco stanno danneggiando molte imprese che
negoziano con Cuba in corrispondenza con il
Diritto Internazionale, includendo le norme
stabilite dall’Organizzazione Mondiale del
Commercio (OMC)", ha avvertito ed ha accennato
alle restrizioni e alle multe contro compagnie
internazionali e a nome del meccanismo regionale
ha esortato ad interrompere la persecuzione alle
transazioni cubane all’estero, bloccate
dall’Ufficio di Controllo degli Attivi stranieri
degli USA.
“Il blocco è contrario alla lettera e allo
spirito, ai principi e ai propositi della Carta
della ONU e del Diritto Internazionale, i cui
postulati non devono essere oggetto di
disprezzo nè di violazione da parte di nessun
membro”, ha dichiarato.
"La CELAC reitera i principi sacri della Carta
della ONU, di uguaglianza e sovranità degli
Stati, il non intervento e la non ingerenza nei
temi interni, la liberta di commercio e di
navigazione e il principio di risoluzione
pacifica delle controversie”, ha aggiunto.
Poi ha ricordato che dal 1992, ben 22
risoluzioni dell’organo più rappresentativo e
democratico della ONU, l’Assemblea Generale, di
anno in anno hanno sollecitato la fine del
blocco che è contrario a questi fondamenti.
Nel 78º periodo di sessioni di questo meccanismo
è stata approvata la Risoluzione 68-8 con lo
stesso titolo, con l’appoggio quasi unanime di
188 Stati membri della ONU.
La CELAC desidera ratificare il suo appoggio a
quella che sarà la 23ª Risoluzione sulla
necessità di porre fine al blocco economico,
commerciale e finanziario, imposto dagli Stati
Uniti contro Cuba”, ha sottolineato ancora.
(Traduzione GM - Granma Int.) |