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I poveri saranno i più colpiti dal
cambio climatico
• In dicembre, a Lima, si svolgerà
il COP 20
Manuel Robles Sosa
I poveri saranno i più colpiti per i critici
effetti del riscaldamento, ha avvisato di recente,
in Perù, la segretaria esecutiva della Convenzione
cornice delle Nazioni Unite per il Cambio
Climatico, Christiana Figueres.
L’esperta
ha segnalato che i passi avanti realizzati nel
mondo per alleviare la povertà negli ultimi venti
anni, saranno stati inutili se non si affronterà
con decisione ed efficacia il cambio climatico.
"Se non si realizza la meta di non far aumentare
la temperatura di più di due gradi, le popolazioni
vulnerabili non si potranno adattare a queste
condizioni climatiche”, ha detto la funzionaria.
La Figueres ha visitato il Perú per coordinare la
preparazione della della Conferenza degli Stati
Parte della Convenzione Cornice sul Cambio
Climatico (COP 20) che si realizzerà a Lima nel
dicembre prossimo.
“La riunione pone le sue basi nell’efficienza
energetica e insegnerà al mondo quel che si può
fare con questa, come dare accesso all’energia a
più persone, soprattutto nei settori vulnerabili,
come migliorare il servizio elettrico e il
commercio dei combustibili.
La conferenza cercherà di raggiungere un punto
intermedio tra interessi e necessità dei 194 paesi
per elaborare una minuta dell’accordo per la COP
21, a Parigi, in Francia, nel 2015.
L’incontro deve coniugare la profondità tecnica
dei temi e la cooperazione politica dei paesi per
far fronte al cambio climatico.
Per la Figueres questo significa ottimizzare gli
sforzi dei governi e del settore finanziario anche
se non saranno sufficienti per fermare l’aumento
della temperatura del pianeta al di sotto dei 2
gradi stabiliti.
Affrontare il cambio climatico richiede un grande
sforzo, ma apporta anche grandi opportunità,
perchè il risparmio energetico si traduce in
risparmio finanziario e Lima darà l’esempio di
questi benefici.
Parteciperanno al Vertice mondiale, dicono gli
organizzatori, il segretario generale delle
Nazioni Unite, Ban Ki-moon, con i capi di Stato
latinoamericani e insulari, i ministri
dell’ambiente e di altri settori, esperti e
assistenti, il cui numero potrebbe arrivare a
diecimila.
(Traduzione GM - Granma Int.)
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