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								Il genocidio contro Cuba deve 
								finire  
								
								Il reclamo della Bolivia nella 
								ONU. 
								
								Waldo Mendiluza 
								 
								
								L’ambasciatore della Bolivia presso la  ONU, 
								Sacha Llorenti, ha domandato la fine del blocco 
								economico, commerciale e finanziario 
								statunitense contro Cuba, una politica che ha 
								definito “disumana e genocidi”. 
								
								“Si tratta di un reclamo globale, perchè non si 
								può accettare questo meccanismo di pressione che 
								vulnera il diritto universale e i principi della 
								Carta delle Nazioni Unite”, ha dichiarato a 
								Prensa Latina  a proposito della nuova votazione 
								nell’Assemblea Generale contro l’assedio imposto 
								da più di mezzo secolo.  
								
								Come ha indicato il diplomatico, domani martedì 
								28, l’Assemblea Generale dei 193 membri della 
								ONU condannerà in forma decisiva l’unilateralità 
								della sanzione mantenuta da dieci presidenti  
								nordamericani, alcuni con due  periodi nella 
								Casa Bianca. 
								
								“La voce del mondo si ascolterà con chiarezza e 
								la Bolivia sarà molto orgogliosa di intervenire 
								nell’Assemblea in capacità nazionale e a nome 
								del Gruppo dei 77 più la Cina, un gruppo di 134 
								Stati che presiede”, ha avvisato. 
								
								Il 28 ottobre, il principale organo delle  
								Nazioni Unite accoglierà per il 23º anno 
								consecutivo un progetto di risoluzione sulla 
								necessità di porre fine al blocco, iniziativa 
								appoggiata nell’ottobre del 2013 da 188 governi 
								con solamente tre astensioni e l’isolato voto 
								contrario degli Stati Uniti e Israele. 
								 
								
								Llorenti ha affermato che gli USA calpestano il 
								multilateralismo con il loro blocco contro il 
								popolo cubano che si è sempre caratterizzato 
								come un esempio di solidarietà e dignità. 
								 
								
								Martedì quindi l’Assemblea Generale non solo 
								condannerà questo assedio criminale, ma 
								ringrazierà l’Isola per la sua enorme 
								solidarietà. 
								
								L’ambasciatore boliviano inoltre ha considerato 
								che il blocco prolungato costituisce una chiara 
								mostra dell’urgenza di trasformare la ONU, per 
								far sì che uno o due paesi smettano di 
								continuare ad ignorare il reclamo mondiale.
								“Vediamo con questo caso che le Nazioni Unite 
								necessitano di una rivoluzione, più che di una 
								riforma, incamminata al rispetto di principi 
								come l’uguaglianza sovrana degli Stati e la non 
								ingerenza nei temi interni degli stessi”, ha 
								detto ancora Llorenti. (Traduzione GM- Granma 
								Int.) 
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