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Ecuador: comincia la riunione sui
diritti del popolo palestinese
Reina Magdariaga
La riunione della ONU per l’Esercizio dei Diritti
Inalienabili del popolo palestinese si svolgerà
oggi e domani, 25 e 26 marzo, a Quito, la
capitale del paese, con l’obiettivo di esaminare
le opportunità attuali, per promuovere la pace tra
israeliani e palestinesi.
L’appuntamento permetterà di valutare l’appoggio
che possono offrire i paesi dell’America Latina e
dei Caraibi per trovare una soluzione generale
giusta e duratura alla causa della Palestina,
segnala un comunicato del Ufficio della ONU in
Ecuador.
Inoltre si dibatterà il ruolo degli agenti non
governativi della regione per la promozione di una
soluzione permanente del conflitto, includendo le
iniziative della società civile e le attività dei
giovani per realizzare questo fine.
A proposito della dichiarazione del 2014
dell’Assemblea Generale della ONU come “Anno
Internazionale di Solidarietà con il Popolo della
Palestina, l’organizzazione dell’incontro prevede
per il giorno 27 una giornata culturale.
In questo contesto si svolgeranno un Festival del
cinema palestinese e una mostra fotografica dei
luoghi patrimoniali di questa nazione, con le
immagini fornite dalla Missione del paese arabo
presso l’UNESCO.
L’organizzazione del Festival di cinema ha
anticipato la partecipazione del regista dl film
“5 Broken Cameras”, Ehmat Burnat, che parteciperà
anche alla riunione del Comitato.
L’Ecuador è membro del Comitato per l’esercizio
dei diritti inalienabili del popolo palestinese
dal febbraio del 2012, e ugualmente sono membri
Cuba, Nicaragua, Palestina e Senegal, che lo
presiede.
Le riunioni di questa struttura che si svolgono in
diverse regione del mondo, sono luoghi di
dibattito e analisi costruttiva di diversi aspetti
della questione della Palestina, con il fine di
mobilitare l’appoggio e l’assistenza
internazionale a questo popolo.
Stabilito nel 1975, il Comitato include un
programma per ottenere che il popolo palestinese
possa esercitare i suoi diritti inalienabili,
definiti dall’Assemblea Generale come “Diritto
alla libera determinazione, indipendenza,
sovranità e ritorno alle loro case.
( Traduzione Granma Int.)
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