Prigionieri Politici dell'Impero| MIAMI 5  

     

N U E S T R A   A M E R I C A

  L'Avana. 19 Maggio 2014

   

Guatemaltechi e cubani ricordano il legato dell’Apostolo José Martí    

 Randy Saborit Mora  

Guatemaltechi e cubani oggi ricordano in Guatemala il legato di José Martí, rivoluzionario morto in combattimento il 19 maggio del 1895 in una guerra por l’indipendenza di Cuba.

Il Sindacato dei Lavoratori delle Belle Arti  (STAP) del Guatemala, che dal 2004 organizza iniziative per ricordare l’uomo che scrisse una volta “sarà immortale chi merita di diventarlo”, ha preparato una conversazione in omaggio a Martí.

L’anno scorso il segretario generale della STAP, Fernando Minera, e l’ambasciatore  di Cuba in questo paese centroamericano, Roberto Blanco, inaugurarono un’esposizione di quadri e di sculture nella Casa della Cultura della Zona Uno di Città del Guatemala.

Oggi si svolgerà una cerimonia davanti al monumento eretto “all’umile pellegrino”, come si autodefini lo scrittore paradigma e si ricorderà, con il suo saggio “Guatemala”, il suo arrivo in questa nazione nel marzo del 1877.

La piazza giardino José Martí è stata inaugurata nella  Avenida de las Américas della Città il 29  agosto del 2013, anno del 160º anniversario della nascita  del politico integro e integrale.

Il giovane   Martí visse dal 1877 al 1878 in Guatemala, dove lasciò profonde orme come docente e oratore.

“Quando sono nato la natura mi ha detto Ama! e il mio cuore, Ringrazia! e da allora io amo il buono e il cattivo, faccio religione della lealtà e abbraccio quanti mi fanno bene”, rispose il giornalista Martí a chi chiedeva perchè stesse scrivendo il saggio intitolato “Guatemala”.

Il poeta José Martí scrisse, tra le sue molte opere, questi versi per: 

La bambina del Guatemala

Voglio all’ombra di un’ala

raccontare un racconto in fiore.

La giovanetta del Guatemala,

quella che morì per amore.

 

C’erano corone di gigli

e cuscini di fior di reseda

e gelsomini... La seppellimmo

in una cassa foderata di seta.

 

Lei gli aveva regalato

un cuscinetto profumato.

Lui ritornò già sposato

e lei morì per amore.  

 

Trasportano la sua cassa

vescovi e ambasciatori

e il popolo segue in massa

con le mani piene di fiori 

 

Lei per poterlo vedere

salì fino al belvedere

lui ritornò con la sposa

e lei morì per amore.

 

Come bronzo incandescente

fu quel bacio dell’addio

su quella  fronte, la fronte

che amavo di più io.

 

Di sera entrò dentro il fiume

e la tolse già morta il dottore

Dicono che è morta di freddo

ma io so che morì per amore. 
 

Lì nella cripta gelata

la misero sopra due panche.

Baciai la sua mano affilata,

baciai le sue scarpine bianche.
 

Stavo là zitto e al tramonto

mi chiamò il seppellitore.

Io non ho visto mai più 

colei che è morta per amore. (Traduzione Gioia Minuti)   

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