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La stampa brasiliana segnala il
lavoro dei medici cubani
• La presidentessa Dilma Rousseff
raccomanda un articolo sul tema
La presidentessa del Brasile, Dilma Rousseff, ha
raccomandato martedì 18, nel suo muro Facebook un
articolo pubblicato nel quotidiano G1 dell ostato
di Bahia, nel quale si dettaglia il lavoro dei
medici cubani che si stabiliranno in questo
territorio.

Membri del programma “Più medici”
che vanno a lavorare nello
Stato brasiliano di Bahia. Foto: Yuri Girardi
Con il titolo “Dopo l’Africa e il Venezuela, loro
vanno a lavorare a Bahia per il Più Medici”, il
testo informa che 230 nuovi professionisti
lasciano Salvador per raggiungere 112 città di
Bahia e che 1100 lavorano nello Stato, assistendo
quattro milioni di persone.
I giornalisti Yuri Girardi e Tatiana Maria
Dourado narrano la storia dei medici cubani
Ángela Zunila che è entrata nel programma “Più
medici” con il marito che ha lavorato anche in
Sudafrica e in Venezuela, aiutando le famiglie più
umili.
Ora andranno a lavorare a Canarana, nella regione
centro-ovest, e fanno parte di un gruppo di 230
nuovi professionisti ripartiti in 112 dei 417
municipi bahiani, precisa il giornale.
I medici sono stati ricevuti dal governatore
Jaques Wagner in una cerimonia che ha chiuso la
settimana d’accoglienza del terzo ciclo del
programma. Da quando sono arrivati, i medici hanno
partecipato ad attività, hanno conosciuto le
politiche della salute e sono stati preparati
nell’uso della tecnologia nell’area.
“È un piacere stare a Bahia. Io ho lavorato in
Sudafrica e in Venezuela. Per tutti i medici
cubani la prima cosa è l’umanità. Voglio aiutare
il popolo brasiliano a migliorare la sua salute.
Staremo qui tre anni ed abbiamo un mese di vacanza
ogni semestre per vedere la famiglia in Cuba”.
Il governatore di Bahia si è mostrato contento con
il rinforzo di altri medici che lavoreranno nello
Stato, ed ha risaltato il fatto che i medici del
Brasile non lavorano in queste località
vulnerabili e carenti.
La media dei medici locali è di uno per ogni mille
abitanti e la OMS- Organizzazione Mondiale della
Salute - ne raccomanda almeno due. Sono medici
orientati alla famiglia e molto dediti. Abbiamo
accertato che se non si amplia il numero delle
facoltà di medicina per agire nell’ambito della
salute familiare, dobbiamo ricorrere a
professionisti come questi del programma “Più
medici”, per rinforzare l’assistenza alla salute
pubblica”, ha commentato ancora.
(Cubadebate/ Traduzione Granma Int.)
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