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Il Governo cileno ha chiesto
perdono
al popolo mapuche
Il Governo del Cile ha chiesto perdono venerdì 14,
alla comunità mapuche per l’appropriazione delle
sue terre ed ha ammesso che la nazione ha un
debito pendente in materia di politiche pubbliche
con questo popolo e che il riconoscimento di
questo permetterà d’eliminare la miseria nella
regione dell’Araucania, dove vive la maggioranza
di questi nativi.
In Araucania, dove vivono circa 600.000 mapuche,
questa comunità mantiene una disputa con imprese
forestali e agricole che reclamano la restituzione
delle loro terre.
Il nuovo Intendente (il governatore) della zona,
Francisco Huenchumilla, ha indicato che si riunirà
con tutte le organizzazioni dei settori di
produzione che sono stati danneggiati dalla
violenza e che in questo nuovo scenario tutti
saranno ascoltati.
Nell’Araucania (a sud), dagli anni ’90 del secolo
scorso, il detto “conflitto mapuche” vede la
principale etnia del paese contro agricoltori e
imprenditori, per le proprietà di terre che sono
considerate ancestrali dai nativi.
La lotta dei mapuche, la popolazione indigena più
grande della regione e sempre attiva da quando lo
Stato ha tentato di cambiare le loro terre per
denaro con la legge Araucania del Cile, hanno
precisato i media locali.
(Traduzione Granma Int.)
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