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								Ricordata l’epopea sandinista del 
								1979• La presidentessa 
								dell’ICAP, Kenia Serrano, ha ricordato che in 
								giorni come questi giorni come questi, ma nel 
								1979,  i guerriglieri del Frente Sandinista di 
								Liberazione Nazionale (FSLN) sferravano gli 
								ultimi combattimenti contro quel che restava 
								della dittatura di Somoza
 
								
								Sergio G. Gallo 
								
								L’Istituto Cubano d’Amicizia con i Popoli (ICAP) 
								ha festeggiato ieri, martedì 15, il 35ª 
								anniversario  della Rivoluzione Sandinista in 
								Nicaragua, un avvenimento che trasformò questo 
								paese centroamericano per sempre, e il cui 
								impatto si sente ancora nella regione. 
								 
								
								La presidentessa dell’ICAP, Kenia Serrano, ha 
								ricordato che in giorni come questi giorni come 
								questi, ma nel 1979,  i guerriglieri del Frente 
								Sandinista di Liberazione Nazionale (FSLN) 
								sferravano gli ultimi combattimenti contro quel 
								che restava della dittatura di Somoza. 
								
								La loro entrata trionfale nella capitale, 
								Managua, avvenne il 19 luglio dello stesso anno.
								 
								
								Kenia Serrano  ha segnalato l’ispirazione nella 
								Rivoluzione cubana dei leaders del Nicaragua, 
								come como Carlos Fonseca e Tomás Borge, 
								fondatori  del FSLN eFedeli seguaci degli ideali 
								del  Generale degli Uomini Liberi, Augusto C. 
								Sandino. 
								
								La Presidentessa del ICAP ha spiegato che il 
								processo di cambio iniziato nel 1979 fu 
								interrotto nel 1990  dalle sporche manovre degli 
								Stati Uniti e dalle forze della ricca borghesia 
								nazionale. 
								
								“16 anni dopo però, nel 2006, il popolo ha 
								respinto i successivi governi neoliberisti che 
								hanno impoverito il paese e il  FSLN è ritornato 
								al potere ancora una volta con il Comandante 
								Daniel Ortega al fronte”. 
								
								“Attualmente, ha aggiunto, il Nicaragua 
								implementa programmi destinati a garantire  la 
								sicurezza alimentare e l’accesso ai servizi di 
								base alla popolazione, con l’obiettivo di 
								eliminare le disuguaglianze e garantire lo 
								sviluppo armonico della società”.  
								
								Inoltre ha segnalato l’impatto della 
								collaborazione cubana nei programmi “Tutti con 
								voce”, per le persone con handicap, l’assistenza 
								sanitaria  integrale, l’Operazione Miracolo e la 
								formazione del personale in distinti settori.
								 
								
								L’ambasciatore del  Nicaragua in Cuba, Luis 
								Cabrera,  ha riferito che  Cuba è stata a lato 
								del suo paese in tutte le circostanze ed ha 
								ricordato le visite dei massimi leaders della 
								Rivoluzione nel 1988, con la presenza del 
								Generale d’Esercito, Raúl Castro Ruz, con 
								l’obiettivo di portare la solidarietà cubana 
								dopo il passaggio dell’uragano Joana. 
								
								Il diplomatico ha reclamato dagli Stati Uniti la 
								liberazione dei tre antiterroristi ancora 
								ingiustamente reclusi nelle prigioni dell’impero 
								ed ha augurato il loro pronto ritorno,  dicendo 
								che “i Cinque sono la classe di uomini che danno 
								tutto senza chiedere niente.  
								
								Uno dei Cinque, Fernando González, ora è  vice 
								presidente dell’ICAP, ed h partecipato alla 
								riunione con  Jorge Arias, vice capo del 
								Dipartimento delle Relazioni internazionali del 
								Partito ed altri rappresentanti di 
								organizzazioni e istituzioni dell’Isola, tra i 
								vari invitati. (Traduzione GM - Granma Int.)
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