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La memoria marittima boliviana
alla Corte de L’Aia
Joel
Michel Varona
Il presidente della Bolivia, Evo Morales, ha
consegnato la memoria storica marittima presso
la Corte Internazionale di Giustizia (CIJ) de
L’Aia, in Olanda, per la domanda fatta da questo
paese contro il Cile. Nella stessa istanza La
Paz ha presentato una citazione contro il Cile
per ottenere un’uscita sovrana sull’Oceano
Pacifico.
In accordo con i protocolli de L’Aia è stato
accordato che la memoria sarebbe stata
presentata martedì 15, cioè ieri pomeriggio, da
Morales, accompagnato dall’ex presidente
Eduardo Rodríguez.

Il leader indigeno ha detto che sente molta
fiducia e crede che questa entità giuridica
riparerà l’ingiusta chiusura che data dal XIX
secolo.
“Confidiamo nella giustizia internazionale,
nella Bolivia, nella madre terra, e nei nostri
dei, perchè questa nostra nazione sudamericana
torni presto all’Oceano Pacifico con sovranità”,
ha detto.
“I nostri antenati – ha ricordato Morales-
soffersero un’invasione per interessi esterni e
per i gruppi oligarchici della fraterna vicina
Repubblica del Cile, ed ora tentiamo di cercare
una soluzione di carattere bilaterale con la
partecipazione della comunità internazionale, ha
affermato.
Inoltre Morales ha salutato le risoluzioni
d’appoggio di vari governi dell’America Latina e
dei Caraibi.
Nell’aprile del 2013 il governo boliviano aveva
citato il Cile nei tribunali della CIJ de l’Aia,
per obbligarlo a negoziare un’uscita sovrana
sull’Oceano Pacifico dopo un lungo e infruttuoso
dialogo.
La Bolivia perse 120.000 chilometri quadrati di
territorio e 400.000 chilometri di coste
sull’oceano dopo l’invasione cilena del 14
febbraio del 1879, nella detta “Guerra del
Pacifico”.
Venticinque anni dopo, i due paesi firmarono il
trattato di pace e amicizia che garantiva alla
Bolivia un’uscita sovrana al mare, ma questo non
è mai stato compiuto, sostiene l’amministrazione
di Morales che insiste a negoziare di nuovo il
riferito patto.
Nel 2006, Morales e la presidentessa cilena,
Michelle Bachelet,
avevano stabilito un’agenda di dialogo con 13
punti, che includeva il reclamo marittimo, ma
che si è poi diluita con l’arrivo al potere di
Sebastián
Piñera. (Traduzione Granma Int.)
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