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Il ministro degli Esteri messicano
ha condannato l’esistenza delle armi nucleari nel
mondo
Martha Andrés
Il segretario delle Relazioni Estere del Messico,
José Antonio Meade, ha condannato l’esistenza
della armi nucleari ed ha segnalato la necessità
di promuovere la loro totale eliminazione.
Inaugurando la II Conferenza sull’Impatto
Umanitario delle Armi nucleari, alla quale
partecipano autorità, specialisti e membri della
società civile di 146 paesi, il ministro ha
definito questo genere di arsenale come il mezzo
di guerra più distruttivo e rischioso con effetti
terribilmente devastanti.
Da Nuevo Vallarta, nello stato di Nayarit, il
cancelliere ha ricordato che nel mondo si stima
l’esistenza di 17.000 armi nucleari, molte delle
quali sono in allerta operativa e che i paesi che
le possiedono continuano a destinare milioni di
dollari per il loro mantenimento.
Uno dei principali problemi di queste armi e che
non è possibile circoscrivere il loro potere di
distruzione e quello che accadde nel 1945 a
Hiroshima y Nagasaki pone in evidenza che le
sequele si prolungano per decenni.
Per quanto impossibile possa apparire, sono le
sole armi di distruzione di massa la cui esistenza
non è stata proibita da accordi vincolanti e
preoccupa che a poco meno di quattro decenni dal
Trattato di Non Proliferazione Nucleare si
continua a non dare strumenti alla sue clausole.
È inaccettabile che oggi esista un maggior numero
di paesi che possiedono armi nucleari in relazione
all’epoca della guerra fredda.
Meade ha ricordato che nella prima conferenza di
questo genere svolta a Oslo, in Norvegia, l’anno
scorso, 127 paesi, organismi internazionali e
membri della società civile hanno convenuto che
nessuna nazione è in condizione di affrontare
detonazioni di questo tipo. In questo secondo
appuntamento analizziamo l’impatto umanitario di
questi mezzi da guerra da una prospettiva globale,
multidisciplinare e a lungo e medio tempo,
esprimendo in maniera ferma e forte la convinzione
condivisa che un mondo più sicuro lo avremo solo
se smetteranno di esistere.
Facciamo di questo un pilastro della società
umana, libera per sempre dalla minaccia che
suppone la sola presenza delle armi nucleari.
La vicepresidentessa del Comitato Internazionale
della Croce Rossa, Christine Beerli, ha
ringraziato il Messico per accogliere la
realizzazione di questo incontro internazionale
che dimostra l’impegno della nazione contro queste
armi.
In attesa del 47º anniversario del Trattato per la
Proibizione delle Armi Nucleari in America Latina
presentato in questo paese e noto come il
Trattato di Tlatelolco, la rappresentante
dell’organismo internazionale ha detto che spera
che le conversazioni nell’ incontro aiuteranno a
continuare la lotta contro queste armi nel XXI
secolo.
(Traduzione
Granma Int.)
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