Prigionieri Politici dell'Impero| MIAMI 5  

     

N U E S T R A   A M E R I C A

  L'Avana. 14 Febbraio 2014

   

Criticata l’adesione della
Costa Rica all’Accordo d’Associazione
Transpacifica

Isabel Soto Mayedo

“L’Accordo d’Associazione Transpacifica (TPP), promosso dagli Stati Uniti è un altro  Trattato di Libero Commercio (TLC) con il quale il Governo pretende di legarci a colpi di tamburo”, ha denunciato il deputato della Costa Rica,  José María Villaltam.

In accordo con l’ex candidato presidenziale del Frente Amplio, partito di sinistra, la governante Laura Chinchilla e la sua ministra del Commercio Eetero, Anabel González, vogliono portare avanti i negoziati di questo nuovo accordo alle spalle delle imprese e del popolo.

“Con segreti e senza partecipazione, senza consultazioni, continuano a mettersi in nuove avventure, Speriamo che il popolo della Costa Rica non lo permetta”, ha affermato.

Inoltre ha ricordato che il settore imprenditoriale ha manifestato il suo disaccordo per non essere stato convocato a un dialogo, perchè le sue opinioni non sono state considerate sulla necessità d’evitare d’essere coinvolti in un altro TLC, senza possibilità di controllare quanto firmato e senza valutare come potenziare i benefici.

“Non possiamo continuare con questa rotta con cui vogliono consegnare tutto, non vogliono lasciare niente, vendendo tutto, e non hanno imparato niente dei dibattiti che abbiamo fatto in Costa Rica sui TLC”, ha sottolineato.

Il quotidiano digitale El País ha accennato all’agenda di governo della Chinchilla, centrata ora nell’incorporazione piena all’Alleanza del Pacifico, organismo creato da poco più di un anno, legato a codici del liberalismo e formato da Cile, Colombia, Perù e Messico.

Durante l’VIII Vértice dei Presidenti di questo meccanismo regionale, in Colombia, la Chinchillá ha firmato una dichiarazione d’adesione della Costa Rica al Trattato in maniera progressiva, nello spazio di un anno.

La pubblicazione della Costa Rica prevede che la polemica nazionale attorno al TPP diventerà più forte perchè i negoziati coinvolgono 12 paesi: Australia, Nueva Zelanda, Canadà, Brunei, Stati Uniti, Malesia, Giappone, Singapore, Vietnam, Perù, Cile e Messico.

Inoltre sono associati come osservatori, Panama, Costa Rica, Colombia, Guatemala, Uruguay e Spagna, e il  Paraguay ha chiesto di sommarsi a quest’ultimi gruppo

I contrari al TPP assicurano che gli Stati Uniti pretendono d’imporre il loro potere nella regione Asia-Pacifico, soprattutto per quanto riguarda la proprietà intellettuale.

L’obiettivo essenziale di questa proposta è instaurare patenti a lungo tempo con le quali le multinazionali che producono medicinali potrebbero coprirsi.

Come esempio è stato citato il capitolo di protezione degli investimenti del TPP, che permette agli investitori di denunciare gli Stati davanti ai tribunali internazionali senza passare davanti alla giustizia nazionale, creando super diritti per il capitale privato e le multinazionali.

Quello che è in gioco sono temi di base della governabilità democratica per questi Stati che si sono sovrani e indipendenti, avvertono gli investigatori e gli attivisti di tutto il mondo. (Traduzione Granma Int.)
 

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