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								I resti  analizzati non 
								appartengono agli studenti scomparsi. dicono i 
								periti argentini  
								 
								
								Il gruppo  Argentino di Antropologia Forense 
								assicura che i resti inceneriti che hanno 
								controllato non appartengono ai 43 studenti 
								messicani scomparsi.  
								
								Il materiale umano si trovava nelle prime sei 
								fosse  clandestine incontrate a  Cierro Viejo 
								(Guerrero) e nella discarica di Cocula. 
								
								Dopo questa dichiarazione si annulla la versione 
								della Procura della Repubblica che assicurava 
								che i resti trovati a Cocula appartenevano ai 43 
								giovani scomparsi dal 26 settembre, dopo uno 
								scontro con la polizia di Iguala. 
								
								In un comunicato, i periti che svolgono le 
								investigazioni nel mezzo della ricerca dei 43 
								ragazzi della scuola Normale Rurale di 
								Ayotzinapa, scomparsi da piů di un mese, hanno 
								confermato che i resti non appartengono agli 
								studenti ed hanno assicurato che continueranno 
								ad operare per dare una soluzione al Caso 
								Ayotzinapa. 
								
								Il procuratore, Jesús Murillo Karam aveva detto, 
								il 7 novembre, che i detenuti per il caso 
								 Ayotzinapa hanno raccontato che i 43 studenti 
								erano stati assassinati dai membri del cartello 
								Guerreros Unidos, poi triturati,  bruciati e 
								inviati alla discarica di Cocula in sacchi neri. 
								
								Si accentua cosě il dibattito sulla loro 
								scomparsa forzata in Messico e non si sa a chi 
								appartengono i resti ritrovati in tante fosse 
								clandestine (Telesur/ Traduzione GM – Granma 
								Int.)
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