Una città che danza
Come ogni anno la danza occuperà
di nuovo gli spazi urbani del Centro Storico de
L’Avana con il Festival Internazionale “Habana
Vieja: Ciudad en movimento”, che festeggia la
sua decima edizione per le strade, i parchi, le
piazze e le case-museo, dal 9 al 13 aprile
Amelia Duarte
Come ogni anno la danza occuperà di nuovo gli
spazi urbani del Centro Storico de L’Avana con
il Festival Internazionale “Habana Vieja: Ciudad
en movimento”, che festeggia la sua decima
edizione per le strade, i parchi, le piazze e le
case-museo, dal 9 al 13 aprile Organizzato dalla
Compagnia Danza Teatro Retazos, questo nuovo
appuntamento vede la presenza di esponenti di
Argentina, Austria, Brasile, Canada, Cile,
Colombia, Costa Rica, Spagna, Francia, Messico,
Norvegia, Svizzera e Venezuela, oltre ad un
nutrita rappresentazione di gruppi de L’Avana -
una ventina- Pinar del Río, Artemisa,
Mayabeque, Matanzas, Villa Clara, Camagüey,
Holguín, Las Tunas, Granma y Guantánamo.

Classi magistrali, audiovisivi del Festival di
Video Danza DV Danza Habana (che fa parte del
Festival ) e seminari d’improvvisazione,
composizione, montaggio coreografico, danze
ludiche, terapeutiche, performance, si uniscono
alle presentazioni che cominceranno domani,
mercoledì 9, con l’esibizione per le strade
della compagnia de L’Avana “Gigantería”, e la
prima dell’opera “Retornos: gente y ciudad”,
una coreografia della maestra Isabel
Bustos, alle 21.00 in Plaza de Armas.
Con l’obiettivo dei promuovere la creazione
artistica e incentivare lo sviluppo degli
interpreti della danza, l’incontro “Danza en
paisajes urbanos” —incluso dal nel Circuito
Internazionale Città che Danzano, creato a
Barcellona— permette ogni anno ai creatori di
scambiare esperienze e muovere le coscienze per
preservare e diffondere i differenti linguaggi
del movimento e la cultura popolari
tradizionali.
Dalle dieci di mattina e sino alle ventuno di
ogni giorno, il pubblico potrà seguire gli
spettacoli nella sede di Danza Teatro Retazos,
nelle case-museo dell’Africa, della Poesia, di
Simón Bolívar,
di Benito Juárez, nella Vitrina de Valonia, la
Guayasamín e la Factoría Habana, e
ugualmente nelle strade Mercaderes, Obrapía;
Oficios y Amargura, in Plaza de Armas, Plaza
Vieja e Plaza de San Francisco de Asís.
(Traduzione Granma Int.)
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